Stefano Andreoli (Presidente CEI CT 76)
Enrico Galbiati (Segretario CEI CT 76)
Il Comitato Tecnico 76 del CEI “Sicurezza delle radiazioni ottiche e apparecchiature laser”, che si occupa di preparare norme per apparecchiature che incorporano laser, ha sentito il bisogno di colmare una lacuna relativamente ai profili professionali che si occupano della sicurezza laser.
Dopo aver verificato che a livello europeo non esisteva alcuna norma sull’argomento e che nessun altro Paese era interessato a sviluppare una norma CENELEC, il CT 76 ha iniziato la redazione di una norma italiana.
La norma nasce quindi dall’esigenza di uniformare la disciplina dei profili professionali che si occupano della sicurezza in tutte le attività nelle quali sono utilizzati laser o prodotti laser e che possono comportare l’esposizione delle persone o l’emissione nell’ambiente di radiazione laser, soprattutto se tali sorgenti di radiazione coerente sono classificate in classe 3B o 4.
Secondo quanto disposto dalla legislazione vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008), il datore di lavoro ha la responsabilità di valutare tutti i rischi – tra cui anche quelli associati all’impiego di laser e di prodotti laser – e di adottare tutte le misure necessarie per assicurare l’eliminazione dei rischi o la loro riduzione ad un livello accettabile.
A questo scopo, considerata la complessità della sicurezza laser, la norma è di ausilio al datore di lavoro per individuare il professionista esperto in grado di coadiuvarlo ad ottemperare a tutti gli obblighi legislativi previsti nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione.
Sono stati considerati due distinti profili professionali: l’Esperto Sicurezza Laser di grado I (ESL-I) e l’Esperto Sicurezza Laser di grado II (ESL-II).
La presenza di entrambi i profili è necessaria nelle organizzazioni nelle quali sono impiegati laser o prodotti laser delle classi 1C, 1M, 2M, 3B e 4, oltre ai laser di classe 3R che non rientrano nei prodotti definiti come “consumer” dalla Norma CEI EN 50689 “Sicurezza dei prodotti laser – Prescrizioni particolari per prodotti laser di consumo”.
In funzione del numero di laser o di prodotti laser presenti nella struttura e della complessità organizzativa, tale profilo può essere ricoperto sia da un professionista interno che da uno esterno all’organizzazione.
L’ESL-I e l’ESL-II vengono formalmente incaricati dal datore di lavoro attraverso un atto scritto, che deve essere controfirmato dallo stesso ESL per accettazione dell’incarico.
L’ESL-II è il professionista che effettua la valutazione del rischio laser ai sensi della legislazione vigente, con lo scopo di eliminare o ridurre tale rischio per le persone; in particolare, sceglie e dimensiona le adeguate misure di prevenzione e protezione e verifica, quando ritenuto necessario, la classe di un laser o prodotto laser. Data la complessità della materia, la norma considera due figure di ESL-II: una per le attività che prevedono l’uso di un laser o di un prodotto laser in ambito industriale, di ricerca, telecomunicazioni, applicazioni civili e ambientali; l’altra per l’ambito sanitario, estetico e veterinario.
Di fatto, il profilo professionale di ESL-II di ambito industriale, di ricerca, telecomunicazioni, applicazioni civili e ambientali sostituisce quello di Tecnico Sicurezza Laser (TSL), mentre l’ESL-II di ambito sanitario, estetico e veterinario quello di Addetto Sicurezza Laser (ASL).
Il ruolo dell’ESL-I all’interno dell’organizzazione è quello di gestire e supervisionare in modo continuativo la sicurezza laser, secondo le indicazioni fornite al datore di lavoro dall’ESL-II, per garantire e mantenere l’uso sicuro dei laser e dei prodotti laser utilizzati. All’ESL-I non sono richieste le competenze per effettuare la valutazione specifica del rischio laser ai sensi della legislazione vigente, per la valutazione e la prescrizione dei dispositivi di protezione adeguati, né per verificare la classe del laser o del prodotto laser.
Per inquadrare le specificità dei due profili professionali, nella norma sono stati declinati nel dettaglio:
- i compiti e le attività specifiche dell’ESL-I e dell’ESL-II;
- le competenze associate all’attività professionale di ESL-I e di ESL-II, articolate in termini di conoscenze, abilità, responsabilità e autonomia;
- le conoscenze specifiche per il profilo di ESL-II, declinate per l’ambito industriale, di ricerca, telecomunicazioni, applicazioni civili e ambientali e per l’ambito sanitario, estetico e veterinario, da intendersi aggiuntive alle conoscenze comuni ad entrambi gli ambiti.
La struttura organizzativa del percorso formativo deve prevedere un Responsabile Scientifico a cui competono la definizione del programma, la scelta dei docenti e dei tutor, il coordinamento delle attività con i docenti e i tutor.
Il percorso formativo per l’ESL-I e per l’ESL-II prevede due fasi: il corso di formazione e, successivamente, l’attività pratico-operativa. Il corso di formazione deve prevedere un esame di profitto, superato il quale è possibile passare all’attività pratico-operativa.
Per il profilo di ESL-II, il corso di formazione deve prevedere anche una parte specifica sull’ambito (industriale, di ricerca, telecomunicazioni, applicazioni civili e ambientali o sanitario, estetico e veterinario) per il quale è stato organizzato il percorso formativo.
Nella seconda parte del percorso formativo il discente svolge attività di formazione sul campo, costituita da un’attività pratico-operativa sotto la supervisione di un tutor assegnatogli dal Responsabile Scientifico del percorso formativo. Oltre a svolgere la propria attività di ESL-I o di ESL-II, il discente affronta alcune tipiche situazioni che si potrebbero presentare nella quotidianità per lo specifico profilo/ambito per il quale è stato organizzato il percorso formativo.
La Norma specifica anche le durate del corso di formazione e dell’attività pratico-operativa oltre agli argomenti che devono essere trattati nel corso di formazione, nel relativo esame e nell’attività pratico-operativa.
La qualificazione di ESL (ESL-I o ESL-II) si ottiene al termine del percorso formativo.
L’ESL è tenuto ad un aggiornamento professionale e scientifico, specifico per il proprio profilo/ambito. L’aggiornamento periodico è assicurato attraverso corsi di formazione documentati.
Questa norma mette ordine nell’ambito delle qualifiche di esperti sulla sicurezza laser, specificando in dettaglio le caratteristiche di queste figure, che sono particolarmente importanti nel garantire la sicurezza nell’utilizzo dei prodotti laser, anche per quelli che presentano maggiori criticità.