CT 8/123
Gli Officer’s:
PRESIDENTE Ing. ENRICO MARIA CARLINI
VICE PRESIDENTE Ing. CRISTIANO CANDIA
VICE PRESIDENTE Ing. FABIO ZANELLINI
SEGRETARIO Ing. CHRISTIAN NOCE
TECHNICAL OFFICER Ing. ANDREA REBASTI
Campo di applicazione
Il Comitato prepara le norme che riguardano gli aspetti generali dei sistemi elettrici per l’energia, con l’obbiettivo di perseguire il migliore equilibrio possibile fra costi (da sostenere per la pianificazione, la costruzione, l’esercizio etc.) e benefici (in particolare in termini di qualità del servizio offerto ai clienti). I sistemi elettrici (DC o AC) considerati comprendono le reti di trasmissione e di distribuzione, generatori e utilizzatori comunque connessi in rete e le loro interfacce di connessione.
A titolo non esaustivo, l’attività di normazione comprende:
- Terminologia;
- Caratteristiche dell’energia elettrica fornita dalle reti pubbliche;
- Integrazione in rete di generazione (da fonte rinnovabile e non) e utilizzazione dell’energia elettrica;
- Sistemi elettrici isolati, temporaneamente o generalmente disconnessi da un sistema elettrico interconnesso;
- Gestione del sistema elettrico interconnesso (pianificazione, esercizio, manutenzione, controllo etc.);
- Ogni altro aspetto di sistema.
L’attività di normazione non comprende:
- Aspetti di interoperabilità (telecomunicazione, protocolli di comunicazione etc.) fra apparecchiature o componenti del sistema elettrico ed i sistemi di controllo del sistema stesso;
- Aspetti caratteristici dei componenti del sistema elettrico, già affrontati nei relativi comitati normativi di prodotto.
Allo scopo di garantire una buona gestione degli assets costituenti il sistema elettrico, il Comitato preparare anche le norme che riguardano metodi, anche innovativi, per la gestione coordinata del ciclo di vita dei componenti del sistema elettrico. Le norme redatte dal CT8/123 dovranno tenere conto anche di quanto stabilito nei Codici di Rete Nazionali ed Europei.
Struttura
All’interno del CT 8/123, che segue direttamente ogni attività, si trova il SottoComitato SC 8 C “Gestione delle reti”.
Programma di lavoro
Il Comitato partecipa alle attività normative internazionali del TC 8 IEC.
Cristiano Candia, Vice Presidente CT 8/123 CEI
Si è laureato in Ingegneria Elettrica nel 2004 all’Università degli Studi di Genova, conseguendo nello stesso anno l’abilitazione all’esercizio della professione di Ingegnere.
Dal febbraio 2005 lavora presso CESI – Centro Elettrotecnico Sperimentale Giacinto Motta, dove ricopre oggi il ruolo di Transmission Management Systems Product Leader.
Fino al 2006 si è occupato di Ricerca di Sistema contribuendo alla prototipazione di strumenti di monitoraggio innovativi delle RTN basati su dispositivi PMU. Dal 2006 al 2012 si è occupato dello sviluppo di applicazioni EMS di monitoraggio e controllo della rete per il Centro Nazionale di Controllo del TSO (Transmission System Operator) italiano.
Dal 2012 si occupa di servizi di consulenza per il TSO italiano, Terna, nell’ambito dei processi giornalieri di dispacciamento, controllo e ripristino del sistema.
È autore di numerosi articoli presentati nelle principali conferenze del settore, oltre ad aver contribuito alla stesura di brochure Cigré.
Dal 2021 è Vicepresidente del Comitato CEI 8/123.
Quali sono le attività di maggiore rilevanza svolte dal Comitato Tecnico 8/123 nell’ultimo anno?
Molte, come l’intervista al Segretario Ing. Noce dello scorso maggio ha mostrato. Vorrei tuttavia citarne una in particolare che, nella mia esperienza da vicepresidente, rappresenta a mio modo di vedere il ruolo di collegamento tra gli organismi nazionali e internazionali che il CT 8/123 ricopre.
Attraverso la partecipazione ai comitati CENELEC di alcuni dei nostri esperti, in particolare dell’Ing. Cerretti, il CT ha potuto entrare in contatto con le proposte avanzate a livello internazionale in materia di revisione del Regolamento europeo “Requirement for generators” (RfG) e discutere l’impatto che i nuovi requisiti proposti, in particolare quelli relativi alla capacità di “grid forming”, potrebbero avere sul funzionamento del sistema elettrico nazionale in termini di sicurezza, affidabilità ed economicità. Al contempo il CT ha potuto farsi portavoce e promotore in ambito nazionale e internazionale delle osservazioni mosse da alcuni dei soggetti nazionali coinvolti.
Al di là della conclusione che avrà la revisione del regolamento RfG, o della sorte che avranno le osservazioni portate dal CT 8/123, ho visto in questa attività di revisione critica delle proposte avanzate in seno agli organi normativi internazionali un esempio importante del ruolo che il CT 8/123 è chiamato a svolgere per contribuire ad armonizzare la normativa internazionale con le diverse realtà nazionali.
In qualità di Vicepresidente del CT 8/123, come pensa di offrire il Suo contributo nell’attività normativa nazionale ed internazionale?
Durante il mio percorso professionale, che mi ha permesso di assistere agli effetti della transizione energetica e tecnologica sull’esercizio delle reti elettriche, sono stato testimone della crescente necessità e volontà di integrazione e coordinamento tra i diversi attori del settore, produttori, distributori e il gestore della Rete di Trasmissione Nazionale. Tuttavia, dapprima per limitazioni anche tecnologiche, questo coordinamento è rimasto per lo più limitato a esigenze singole e prevalentemente rivolte all’integrazione delle Fonti Rinnovabili Non Programmabili (FRNP) nella programmazione dell’esercizio. Comprensibilmente aggiungo.
Tuttavia, ritengo che il livello di penetrazione oggi raggiunto e la capacità delle FRNP di fornire servizi fino a poco fa impensabili, tra cui non posso non citare nuovamente il requisito del grid forming, suggerisca la necessità di estendere la cabina di regia, e quindi il contributo del CT 8/123, anche agli effetti delle risorse rinnovabili, specialmente quelle connesse alle reti di distribuzione, sulla resilienza, l’affidabilità, la sicurezza e la stabilità del sistema elettrico nazionale.
Infine, ritengo che in un futuro, non troppo remoto forse nemmeno per il contesto nazionale, il tema del coordinamento potrebbe riguardare anche vettori energetici diversi da quello elettrico, cito per semplicità l’idrogeno verde, la cui interdipendenza con le reti elettriche sarà certamente elevata. In previsione di quel momento, la presenza di un contesto regolatorio e normativo già maturo o organizzato costituirà un elemento di accelerazione e di garanzia.
In un contesto in costante e rapida evoluzione la normativa dovrà cercare di seguire sempre più rapidamente l’evoluzione tecnologica e funzionale, mantenendo aggiornate alla “regola dell’arte” le norme e le guide tecniche, con un approccio non più solo singolo componente, come è storicamente avvenuto nella normativa, bensì di sistema integrato.
Fabio Zanellini, Vice Presidente CT 8/123 CEI
Si è laureato in Ingegneria Elettrica nel 2000 all’Università di Pavia, dove, nel 2004 ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di Ingegnere ed è iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pavia. Dal luglio 2004 al dicembre 2008 è stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell’Università di Pavia, occupandosi di pianificazione e gestione in sicurezza dei sistemi elettrici di potenza ed effettuando numerosi studi e consulenze per gestori di rete e utility. Si è anche occupato di progettazione di impianti elettrici civili e industriali.
Dall’ottobre 2009 al gennaio 2019, in Siemens SpA, si è occupato di progettazione di sistemi di protezione e controllo di stazioni elettriche in alta tensione e di progetti di ricerca e innovazione, fino a ricoprire il ruolo di responsabile degli affari normativi e regolatori per la divisione Energy Management. Dal febbraio 2019 all’ottobre 2023 ha lavorato in Falck Renewables (oggi Nadara) come responsabile degli affari regolatori per la divisione Energy & Downstream Services, contribuendo allo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche e iniziative nel campo dello stoccaggio e della gestione dell’energia e alle attività di M&A.
Dal novembre 2023 ricopre il ruolo di Energy Market & Regulations Manager presso la filiale italiana della società Neoen, attiva nello sviluppo, realizzazione e gestione di impianti di produzione da fonti rinnovabili e di accumulo elettrochimico. È Presidente della Commissione Tecnica di Anie Energia, coordinatore della Commissione Tecnica del Gruppo Sistemi di Accumulo di Federazione Anie e membro del Comitato Direttivo di Anie Rinnovabili.
È coordinatore del Gruppo di Lavoro Accumulo&Idrogeno di Italia Solare. È membro dei Comitati Tecnici CEI 13, 99, 120 e 316 e vicePresidente del Comitato 8/123.
È membro dei Comitati di Redazione delle riviste l’Energia Elettrica e AEIT e consigliere della sezione AEIT di Milano. È autore di più di 100 pubblicazioni su riviste internazionali e nazionali.
Quale ritiene sia il ruolo del CT 8/123 nel panorama normativo italiano?
Il CT 8/123 rappresenta un importante strumento di coordinamento tra l’evoluzione della normativa di sistema per la fornitura di energia elettrica a livello europeo e internazionale e l’aggiornamento dei requisiti normativi di connessione che, a livello nazionale, è di responsabilità del CT 316. Il sistema elettrico europeo sta fronteggiando profondi cambiamenti imposti dalla transizione energetica e consistenti nella progressiva diffusione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, in particolare eolico e fotovoltaico e nella conseguente necessità di aumentare la capacità di stoccaggio, di rivedere i criteri di pianificazione, sviluppo e gestione delle reti elettriche di trasmissione e distribuzione e i ruoli degli stessi gestori e, infine di aggiornare i requisiti tecnici di connessione degli utenti attivi e passivi alle infrastrutture di trasporto. Un esempio per tutti può aiutare a capire il ruolo del CT 8/123 nel presidiare l’allineamento tra la normativa italiana di connessione e il quadro europeo. Su spinta di ACER, agenzia di coordinamento dei Regolatori europei, è in corso la revisione del Regolamento europeo “Requirement for generators” (RfG): tra i vari punti in discussione vi è l’introduzione del requisito di “grid forming” per i convertitori utilizzati appunto negli impianti rinnovabili e di accumulo elettrochimico. Si tratta di un’importante evoluzione normativa dettata dall’esigenza che la gestione dei sistemi elettrici in futuro dovrà sempre più essere basata sulla generazione statica, la quale a sua volta dovrà essere in grado di fornire i servizi di rete necessari al dispacciamento, fino a poter supportare la riaccensione di porzioni di rete oggetto di blackout. Uno dei compiti del CT 8/123 nel prossimo futuro sarà prop rio quello di monitorare la definizione della nuova versione delle RfG e di coordinarsi con il CT316 affinché il recepimento nazionale avvenga efficacemente, preservando le peculiarità delle reti nazionali di trasporto.
Quindi il CT 8/123 ha un ruolo di gestione dell’aggiornamento normativo dettato dal contesto internazionale ed europeo. Ma non esiste anche un’evoluzione nazionale che possa essere promossa a livello internazionale dal CT 8/123?
Certamente il CT 8/123 può anche farsi parte attiva nel veicolare a livello internazionale le iniziative sviluppate a livello nazionale in tema di regole di connessione. In tal senso le ultime novità più importanti hanno riguardato la definizione del Controllore Centrale di Impianto (CCI) e del Controllore Infrastruttura di Ricarica (CIR). Il CCI, di cui sono stati definiti i requisiti funzionali e le modalità di prova, consente non solo di rendere osservabile a DSO e TSO la generazione distribuita, per ora di taglia maggiore o uguale a 1 MW, ma anche di renderla controllabile e quindi in grado di erogare servizi di rete sia al TSO che al DSO. I prossimi lavori su questo tema si concentreranno sulla generazione connessa alla rete in bassa tensione, infrastruttura da cui invece si è partiti per definire i primi requisiti per le stazioni di ricarica, la cui prevista rapida diffusione potrebbe costituire una criticità per il sistema elettrico. Attraverso il CIR è possibile modulare il prelievo della colonnina di ricarica (modalità 1G), rispondendo così ad esigenze di gestione della rete. Anche sul V2G si è intervenuti, chiarendo che in caso il convertitore sia installato nella infrastruttura di ricarica, si è in presenza di un generatore, mentre nel caso di ricarica in corrente alternata, sono stati introdotti requisiti molto semplificati. Vista l’importante potenza richiesta da alcune tipologie di infrastrutture di ricarica, non è difficile prospettare l’estensione di questi requisiti normativi anche alle reti in media tensione. Si tratta di spunti normativi nazionali che il CT 8/123 potrà appunto veicolare in ambito internazionale.