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IL CEI PARTECIPA ALLA “GENDER-RESPONSIVE STANDARDS INITIATIVE”

22/07/2019
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Gli organismi di normazione internazionale si sono accordati per sostenere processi di sviluppo di norme più equilibrati e inclusivi per la parità dei sessi.

Lo scorso 14 maggio a Ginevra presso il Palazzo delle Nazioni Unite è stata firmata dal Direttore Generale del CEI, ing. Roberto Bacci, la “Declaration on Gender Responsive Standards”.

Tra i firmatari figurano oltre cinquanta enti normatori, tra i quali organismi internazionali di normalizzazione (ISO, ITU, IEC, IEEEE, IEC, ASTM), organismi di standardizzazione regionali (che coprono Africa, Europa e Asia meridionale) e organismi di standardizzazione nazionali di tutte le regioni del mondo (Italia, Gran Bretagna, India, Tailandia, Canada, Germania, Spagna, Messico, Senegal, Marocco, ecc.).

La Dichiarazione è stata sviluppata nell’ambito del gruppo di lavoro dell’UNECE sulla cooperazione normativa e le politiche di standardizzazione (WP.6) come parte della Gender-Responsive Standards Initiative. Si tratta di un gruppo di lavoro composto da rappresentanti di organismi di standardizzazione, specialisti di genere, rappresentanti di organismi di regolamentazione, responsabili politici, ONG, organizzazioni delle Nazioni Unite e membri della comunità accademica.

Con la firma della Dichiarazione, gli organismi di normazione si impegnano a creare e attuare piani d’azione per la parità tra i sessi. L’obiettivo è quello di sostenere processi di sviluppo di norme più equilibrati e inclusivi e di rafforzare la reattività di genere delle norme stesse, anche conducendo analisi basate sul genere per lo sviluppo o la revisione di tutte le norme.

L’iniziativa mira a rafforzare l’uso di norme e regolamenti tecnici come strumenti efficaci per raggiungere l’SDG 5 (Sustainable Development Goal 5): raggiungere l’uguaglianza di genere e rafforzare il ruolo di tutte le donne e le ragazze, integrando specifiche di genere nello sviluppo di norme e regolamenti tecnici, elaborando indicatori e criteri di genere che potrebbero essere utilizzati nello sviluppo di norme.

Le donne sono ampiamente sottorappresentate nello sviluppo degli standard che riguardano così tanti settori della nostra vita, dalle infrastrutture da cui dipendono le economie, ai prodotti che consumiamo ogni giorno e alle tecnologie necessarie per affrontare un’ampia gamma di sfide di sostenibilità. Molte di queste norme non affrontano adeguatamente il diverso impatto che possono avere su uomini o donne.

Una relazione del 2017 del Trades Union Congress del Regno Unito ha rilevato che l’inadeguatezza dei dispositivi di protezione individuale (DPI) ha ostacolato il lavoro del 57% delle donne. Nei servizi di emergenza, solo il 5% delle donne ha affermato che i loro DPI non ostacolano mai il loro lavoro.

La necessità di standard che tengano conto di una distribuzione di genere disomogenea nei diversi settori dell’economia (come ad esempio l’esposizione ai pesticidi nei lavori agricoli stagionali o alle sostanze chimiche nocive comunemente usate nei saloni per unghie), è importante in aree in cui le donne costituiscono la maggior parte della forza lavoro.

Un’altra dimensione, il rispetto degli standard per il commercio internazionale, è irraggiungibile per molte piccole imprese di proprietà femminile, soprattutto nei Paesi a basso reddito, a causa di barriere che comprendono i costi di certificazione o la mancanza di consapevolezza.

Queste questioni non solo ostacolano i progressi verso l’obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG5) sulla parità di genere, ma minano anche il potenziale delle norme come potenti strumenti a sostegno dello sviluppo sostenibile.

La cerimonia di firma della Dichiarazione ha segnato l’avvio di uno studio che promuove l’integrazione della dimensione di genere nello sviluppo e nell’attuazione delle norme. Lo studio esamina lo stato e gli approcci alla reattività di genere nello sviluppo e nell’uso degli standard e fornisce raccomandazioni per l’azione degli organismi di normazione, dei governi, dei donatori e delle organizzazioni internazionali.

Il Segretario Esecutivo dell’UNECE Olga Algayerova ha dichiarato: “Oggi ci impegniamo a promuovere una maggiore inclusione di una prospettiva di genere nella standardizzazione; ed esprimiamo la nostra volontà di rendere gli standard e il processo di sviluppo degli standard più sensibile al genere. L’UNECE sviluppa standard e documenti normativi nei settori del commercio, dei trasporti, dell’energia e molti altri, sostenendo i Paesi nell’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Siamo in una posizione unica per ospitare questa partnership, riunendo la comunità globale di standardizzazione e gli Stati membri per dare potere a donne e ragazze. Questo è un momento di festa, ma c’è ancora molto da fare”.

In occasione della giornata è stata diffusa una prima copia del volume della ricerca svolta da UNECE “Gender Responsive Standards”.

Per scaricare l’advanced copy del volume, clicca qui.
Per scaricare il video promozionale dell’iniziativa, clicca qui.
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