Resoconto dei principali eventi formativi organizzati dal CEI in tutta Italia per l’anno 2016

L’indagine sullo stato dell’arte della Norma UNI CEI ISO 50001 fa emergere un quadro abbastanza positivo nel nostro Paese, con la necessità di rafforzare gli strumenti per le PMI.
È stato recentemente pubblicato il rapporto finale di un’indagine condotta dal CEI, dal FIRE e dal CTI che ha voluto indagare lo stato dell’arte della Norma UNI CEI EN ISO 50001 “Sistemi di gestione dell’energia” a 5 anni dalla sua pubblicazione e che ha preso spunto da un’iniziativa simile svolta da FIRE nel dicembre 2014.
Lo scopo principale del lavoro è stato quello di sondare quali sono stati i fattori che hanno contribuito maggiormente al successo dell’implementazione dei Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE), quali sono state le criticità applicative e, soprattutto, quali siano stati i benefici che sono stati conseguiti. Si è voluto anche raccogliere spunti, osservazioni ed elementi utili per una possibile revisione migliorativa della norma.
L’indagine è stata portata avanti su tre fronti differenti, coinvolgendo i tre attori che operano nel mercato della UNI CEI EN ISO 50001: le organizzazioni certificate, gli esperti del settore e gli organismi di certificazione. Dall’indagine emerge un quadro positivo, seppur non privo di qualche ombra.
Il primo aspetto degno di nota è che il campione di organizzazioni analizzato ha investito circa 16 milioni di euro in azioni di miglioramento dell’efficienza energetica e ne ha programmati circa altrettanti nei prossimi anni; il secondo è che l’adozione di un SGE ha portato mediamente a risparmi pari al 5% della bolletta energetica, ma con una quota consistente di aziende che dichiara risparmi pari al 10%.
Lo stato di attuazione della Norma UNI CEI EN ISO 50001 vede l’Italia in una posizione intermedia nello scenario europeo con un numero di siti certificati inferiore a quello di altri Paesi (Germania e Francia tra questi) ed una penetrazione percentuale rispetto alle aziende totali che ci vede arretrare ulteriormente in classifica. È comunque interessante sottolineare che il tasso di soddisfazione registrato è stato molto elevato, sia rispetto all’adozione di un SGE sia alla sua certificazione; solamente il 2% del campione è rimasto infatti deluso e non ne consiglierebbe l’adozione a terzi.
Il fronte su cui ci si deve ora concentrare riguarda la platea delle PMI che trovano ancora difficoltà ad implementare un SGE: sarebbe pertanto auspicabile immaginare un percorso semplificato o progressivo per questo importante segmento del mercato italiano, come si sta studiando e sperimentando in altri Paesi europei.
Il Rapporto completo (65 pagine – 2,2 MB), è disponibile gratuitamente in formato pdf: