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Gli interruttori differenziali.
Nell’ambito della promozione della classificazione degli Impianti a Livelli sostenuta da ANIE-CSI, questo articolo tratta di interruttori differenziali (RCD – Residual Current Device).
Gli ultimi sviluppi normativi hanno ampliato il panorama delle protezioni differenziali, previste in ambito residenziale e non, si ritiene quindi utile presentare una carrellata di quanto indicato nelle norme.
Gli RCD sono classificati in base alla forma d’onda della corrente differenziale (Norma CEI CEI 64-8 art. 531.3.3) (Tabella 1).
La scelta del tipo di RCD può avvenire in base a:
Prescrizioni normative
Il Cap. 37 della Norma CEI 64-8, prescrive al punto 37.3.2 che l’eventuale interruttore differenziale alla base del montante deve garantire la selettività totale nei confronti delle protezioni differenziali a valle. Inoltre al punto 37.4 l’interruttore generale dell’unità abitativa, qualora sia differenziale, deve essere selettivo nei confronti degli interruttori differenziali a valle o dotato di SRD. Al fine di garantire una sufficiente continuità di servizio, la protezione differenziale deve essere suddivisa su almeno 2 interruttori.
La Norma CEI 64-8, e altre norme CEI, prescrivono o consigliano il tipo di RCD con apparecchiature o impianti specifici (Tabella 2).
Le forma d’onda della corrente di guasto a terra generate dagli apparecchi utilizzatori
La Norma CEI 64-8 cap. 53 allegato A indica i tipi di RCD da utilizzare in base alle possibili correnti di guasto. A scopo esemplificativo, sono riportati esempi di apparecchiature/impianti corrispondenti (Tabella 3).
Utilizzo dei dispositivi di richiusura automatica (ARD)
La richiusura automatica dei dispositivi di protezione contro i contatti indiretti tramite ARD conformi alla Norma CEI EN 50557 è permessa (CEI 64-8 V3 art 531.1):
Ulteriori prescrizioni o raccomandazioni sono contenute in altre parti della CEI 64-8 o altri documenti (Tabella 4).