(Milano, 28 febbraio)

SPD – Surge Protection Device.
Nell’ambito della promozione della classificazione degli Impianti a Livelli sostenuta da ANIE-CSI, questo articolo tratta di dispositivi di protezione contro le sovratensioni (SPD: Surge Protection Device).
Scelta e dimensionamento corretti di un SPD
La scelta di un SPD deve essere fatta primariamente in base alla classe di impiego e, successivamente, in base almeno ai seguenti criteri:
Gli SPD sono dimensionati per assorbire un livello massimo di energia (I2t), superato il quale si danneggiano, comportando il rischio di pericolo di incendio o di esplosione dell’SPD stesso; per evitare questo problema è opportuno prevedere, laddove necessario, un’adeguata protezione di back-up mediante dispositivi di protezione contro le sovracorrenti (fusibili o interruttori magnetotermici) il cui coordinamento è indicato dal costruttore dell’SPD stesso, e possono essere collegati in serie, privilegiando la protezione contro le sovratensioni, o in parallelo, la continuità di servizio.
Qualora dall’analisi del rischio (CEI EN 62305-2) il valore di rischio R risulti superiore al rischio tollerabile RT, si rende necessaria l’adozione di un sistema di protezione contro i fulmini, atto a ridurre:
Il “Sistema completo di protezione” va poi a definire due concetti base:
Il livello di protezione contro i fulmini LPL definisce l’entità in kA del fulmine che può impattare sulla struttura ed è suddiviso in 4 aree (da 100 a 200 kA massimi).
La scelta di un determinato livello di LPL serve a dimensionare il sistema di protezione sia esterno (parafulmine) sia interno (SPD).
I requisiti minimi richiesti agli SPD da installare all’origine dell’impianto sono:
La zona di protezione LPZ definisce il punto di installazione (e la tipologia di SPD) da installare e precisamente:
Il concetto di protezione da scariche atmosferiche a zone LPZ
Gli SPD negli impianti fotovoltaici
Negli impianti fotovoltaici è indispensabile proteggere:
Anche sugli impianti fotovoltaici la selezione di un SPD è conseguenza della presenza o meno di un impianto di protezione contro i fulmini:
Gli scaricatori devono essere conformi alla Norme:
Esempi applicativi e regole di installazione
Le Norme definiscono delle connessioni per gli SPD in relazione alla tipologia del sistema di alimentazione. La Norma CEI 64-8 – Parte 5 Sezione 534 tratta questo contesto definendo dei tipici casi di installazione:
I principali parametri per una corretta scelta sono:
Uw è un dato che dovrebbe essere fornito dal costruttore dell’apparecchiatura da proteggere, e deve comunque rispettare le indicazioni generali fornite dalla Norma CEI EN 60664-1.
Il livello di protezione effettivo Up/f tiene conto anche delle distanze di collegamento tra SPD, protezioni di back-up a monte e morsettiera di terra a valle.
Nel caso di un SPD di Tipo 2 questo valore è considerato come:
D ov e 1 kV/m per Iimp e trascurabile negli altri casi.
Per un SPD di Tipo 1, Up/f è il valore maggiore tra Up e
Per ottenere una protezione efficace è quindi necessario ridurre il valore di Up/f a un valore inferiore alla Uw delle apparecchiature da proteggere.
Per raggiungere questo risultato i conduttori di collegamento dell’SPD devono essere più corti possibile. La Norma CEI 64-8/5 Sez. 534 impone una lunghezza totale di questi collegamenti NON superiore ad 1 metro (preferibilmente 0,5 m) comprensiva degli eventuali collegamenti alla protezione di back-up.
Per ridurre al minimo queste distanze la soluzione consigliata è rappresentata dall’utilizzo del cosiddetto collegamento “entra-esci” o a “V”:
Le sezioni dei cavi di collegamento sono importanti e la Norma CEI 64-8/5 Sez. 534 riporta le sezioni minime da rispettare:
Importante è anche la distanza di effettiva protezione degli SPD; un dispositivo elettronico si può considerare protetto se il livello di protezione effettivo soddisfa almeno uno dei seguenti requisiti: