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CEI CT 10

16/03/2021
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Fluidi isolanti

CAMPO DI APPLICAZIONE

Preparare specifiche di prodotto, metodi di prova nonché guide di manutenzione e di uso per materiali isolanti liquidi (olio dielettrico per apparecchiature elettriche) e gassosi (esafluoruro di zolfo).

STRUTTURA

Il Comitato segue direttamente ogni attività. Si articola in Gruppi di lavoro per l’esame di particolari tematiche normative, anche su impulso del parallelo TC 10 a livello IEC.

PROGRAMMA DI LAVORO

Le principali attività sono correlate a quelle della IEC a cui il Comitato contribuisce con il presidio della Segreteria, con esperti nei Gruppi di lavoro, con commenti in sede di inchiesta e voto finale.

Da notare che la nuova denominazione del Comitato, omogenea a quella IEC, comprende fluidi (liquidi o gas a condizioni normali) di ogni tipo e natura, compresi i più recenti prodotti di origine vegetale.

Il TC 10 della IEC ha avviato una revisione generale ed un completamento di tutta la normativa del settore. Pertanto si è in una fase di intensa attività e di forte richiesta di partecipazioni a riunioni internazionali

COMITATI INTERNAZIONALI COLLEGATI

IEC TC 20 Fluids for electrotechnical applications

Presidente: Dr. Fabio Scatiggio

Segretario: Ing. Riccardo Maina

Segretario Tecnico CEI: Dr.ssa Daniela Zambelli


Fabio Scatiggio

Presidente CEI CT 10

Fabio Scatiggio, nato a Venezia nel 1957, dopo gli studi in chimica inizia a lavorare con ENEL nella centrale nucleare di Caorso per poi trasferirsi al centro di ricerca ENEL di Venezia. Con l’emanazione delle leggi europee antimonopolio ENEL viene frazionata in più aziende e Scatiggio passa con Terna, il TSO italiano, dove ricopre per oltre un ventennio il ruolo di responsabile delle attività chimiche. Nel 2020 ha lasciato Terna per unirsi con A&A Fratelli Parodi quale esperto di liquidi isolanti.

In parallelo alle attività professionali, entra nel mondo della normazione al CEI inizialmente come membro del CT 10 per poi assumere il ruolo di Segretario ed attualmente quello di Presidente.

È membro italiano del TC 10 IEC in molti gruppi di lavoro internazionali e in alcuni di questi ha ricoperto il ruolo di Convenor. È anche attivo in CIGRE e nell’IEEE (Senior Member).

Le sue competenze professionali si declinano principalmente nelle analisi chimico-fisiche di materiali isolanti e nella diagnostica delle apparecchiature elettriche, trasformatori di potenza in primis.

Come si evoluto nel tempo il CT 10 e in quali campi trovano applicazione le sue norme?

Il Comitato Tecnico 10 è, come indica il numero, uno dei primi Comitati istituiti dalla IEC. Originariamente il nome era “Comitato oli” perché allora – parliamo dei primi decenni del ‘900 – l’unico liquido isolante utilizzato per il riempimento dei trasformatori era l’olio minerale di origine petrolifera. Successivamente il nome mutò in “Comitato liquidi isolanti” quando all’olio si aggiunsero via via altri liquidi isolanti (PCB, siliconi, esteri sintetici e naturali, ecc.) e si è infine giunti alla definizione attuale di “Comitato fluidi isolanti” quando la competenza è stata allargata ai gas, come ad esempio l’esafluoruro di zolfo (SF6).

In sostanza il CT 10 ha il compito di redigere norme per le specifiche dei fluidi nuovi, di compilare guide per la manutenzione dei fluidi in servizio e di sviluppare metodiche di prova.

Può essere utile ricordare che detti fluidi svolgono non solo funzioni isolanti e di smaltimento del calore, ma sono anche veicolatori di informazioni di matrice chimico-fisica che servono a caratterizzare lo stato di salute dell’apparecchiatura che li contiene. La competenza del CT 10 si estende quindi trasversalmente anche a tutte le apparecchiature elettriche, quali trasformatori di potenza e di misura, reattori, isolatori passanti, interruttori, cavi, condensatori, commutatori sotto carico, ecc.

Le norme di questo Comitato sono sviluppate principalmente a livello internazionale, può farci qualche esempio recente?

Come ogni Comitato nazionale, anche il CT 10 lavora in strettissima collaborazione con il mirror Committee IEC. In tale sede, oltre alle attività di periodica revisione delle norme esistenti, ne sono state recentemente sviluppate ex-novo alcune che riguardano fluidi o metodiche di misura entrate da poco nel panorama tecnico. A tale proposito si possono ricordare il TR 63025 sulle tecniche di misura innovative basate sulla ricerca degli alcoli che si formano dal degrado dell’isolante solido, oppure le Norme 62975 e 63012 che riguardano rispettivamente gli esteri naturali e quelli semi-sintetici.

Quali attività svolte per la promozione della normativa del CT 10 ricorda con maggiore soddisfazione?

Di sicuro le Giornate di studio che con cadenza annuale il CT 10, spesso in collaborazione con il CT 14 (Trasformatori), ha promosso al fine di divulgare presso gli operatori le nuove tendenze sullo stato dell’arte dei fluidi isolanti. Solo per limitarsi agli ultimi anni, possiamo ricordare:

  • le giornate di studio sul significato e l’uso delle analisi dei gas disciolti in olio (DGA), lo strumento principe per la diagnostica dei trasformatori;
  • la giornata di studio sulla presenza dello zolfo corrosivo nell’olio isolante, una problematica che ha procurato centinaia di guasti ai trasformatori di potenza nel mondo e che è stata sviscerata e risolta in grandissima parte per merito dei membri italiani operanti nel TC 10 IEC;
  • le giornate di studio per la promozione degli esteri di origine vegetale come alternativa concreta all’olio minerale, in un’ottica di rispetto dell’ambiente e di risparmio delle risorse non rinnovabili del pianeta;
  • la giornata di studio sugli isolatori passanti;
  • la giornata di studio sui commutatori sottocarico (OLTC);
  • la web-conference sul tema “Nuove idee per la costruzione, manutenzione e resilienza dei trasformatori elettrici”.

Questi eventi hanno sempre riscosso un grande successo di pubblico al punto tale da saturare la capienza delle sale ospitanti e da dover essere replicati in altre sessioni e sedi.

Qual è stato e qual è il contributo italiano in sede IEC TC 10?

L’Italia da sempre ha avuto un ruolo di estremo rilievo all’interno del mirror Committee IEC TC 10, detenendo per lungo tempo la Presidenza e la Segretaria del Comitato internazionale con lo stimato collega Emilio Serena. Attualmente la Segretaria IEC del Comitato è affidata agli esperti italiani Massimo Pompili e Vander Tumiatti, in qualità di assistente, che ricoprono il ruolo da diversi anni.

Inoltre, sia io sia l’attuale Segretario del CT 10 del CEI, Riccardo Maina, abbiamo lavorato come “Convenor” all’interno di importanti Gruppi di lavoro del TC 10 IEC, portando a compimento attività tra le più importanti del corpo normativo internazionale. Il nostro impegno è stato riconosciuto peraltro, con grande soddisfazione, dall’assegnazione dell’IEC 1906 Award.

Infine, ma non certo ultimo per importanza, va detto che in tutti i Gruppi di lavoro IEC i membri italiani sono stati sempre presenti e hanno collaborato allo sviluppo della normativa con funzione propositiva per il miglioramento delle conoscenze in materia e vigile, nell’interesse degli operatori italiani.

Riccardo MAINA

Segretario CEI CT 10

Riccardo Maina nasce a Torino nel 1971. Chimico analitico per studi (si laurea Magna cum Laude all’Università di Torino nel 1996), dopo esperienze nella finitura di superfici approda professionalmente nel mondo delle misure sui materiali isolanti.

Dal 2001 ricopre il ruolo di Responsabile di Laboratorio di Sea Marconi Technologies, azienda leader nei servizi per l’energia e l’ambiente.

Esperto di diagnostica predittiva su apparecchiature elettriche impregnate in liquidi isolanti, è membro del CT 10 CEI dal 2004 e contribuisce a numerosi Gruppi di lavoro internazionali del TC 10 IEC, oltre che del CIGRE. Insignito dell’IEC 1906 award nel 2006, dal 2016 è Segretario del CT 10 del CEI.

Ci può raccontare la sua esperienza come Segretario del CT 10?

Quasi venti anni di partecipazione attiva ai Gruppi di lavoro del TC 10 IEC a livello internazionale costituiscono un bagaglio di esperienza prezioso. Rammento con un po’ di nostalgia i primissimi meeting, dove l’inevitabile timore reverenziale fu presto superato a vantaggio del desiderio di contribuire in modo fattivo agli obiettivi proposti.

Il confronto continuo con altri esperti del settore provenienti da tutto il mondo è un percorso di crescita permanente, non solo in senso tecnico ma anche di conoscenza di un sistema di normazione che è un importantissimo supporto al mercato a livello globale.

Quello di Officer che, come Segretario e Presidente, ricopriamo nel CT 10 del CEI è un ruolo principalmente di servizio e, come tale, si proietta nel futuro prossimo per promuovere la diffusione e il miglioramento del sistema normativo nel nostro settore di competenza.

La presenza di esperti italiani nei Gruppi di lavoro internazionali va mantenuta e incrementata, soprattutto (sposando una delle esortazioni che più spesso il nostro Presidente perora) da parte dei più giovani, una tradizione pluridecennale che può e deve essere supportata a sostegno della reputazione del CT 10 italiano.

Qual è il rapporto tra l’attività del CT 10 e l’industria del nostro Paese?

L’industria è il nostro primo “cliente”, il più importante. Il Comitato 10 vanta una membership multidisciplinare e variegata, dove industria, istituzioni, enti di ricerca, servizi privati e pubblici sono rappresentati e ascoltati.

La normazione deve essere fortemente aderente alle necessità del mondo industriale e produttivo, senza mai diventare uno sterile esercizio di conoscenze teoriche.

I numerosi seminari e giornate di studio organizzati dal CT 10 del CEI sono testimonianza di questa volontà; la forte partecipazione di un’utenza anch’essa variegata, dove il mondo industriale è sempre stato presente, è per noi del CT 10 stimolo a continuare su questa strada.

L’industria italiana, proprio a cagione del suo tessuto “fine” e frammentato, necessita più che in altre nazioni di regole di supporto al commercio efficaci, accessibili e usabili.

Ritengo un successo quando, in una scrittura o revisione di una norma, si riesce a semplificare il linguaggio, dare linee guida chiare e applicabili, migliorare la leggibilità da parte degli utenti. Credo infatti che l’industria italiana, per poter vincere una corsa a livello globale che è sempre più veloce e combattuta, abbia bisogno di semplificazione.

Qual è, secondo lei, il ruolo della normativa in relazione all’innovazione?

Il settore dell’energia e dell’elettrotecnica vive da tempo un ruolo da protagonista, fondamentale in un mondo sempre più energivoro ma anche progressivamente più attento agli impatti ambientali e sociali. Nuovi materiali e nuove tecnologie sono al servizio dell’uomo tutti i giorni, ma l’innovazione deve essere regolamentata.

L’obiettivo della normazione, e quindi dei Comitati Tecnici che la scrivono e la manutengono, deve essere soprattutto quello di rendersi garante di indipendenza, pluralità e trasparenza. Solo in questo modo potremo continuare ad offrire un servizio credibile e utile al mercato.

Auspico quindi che i Comitati Tecnici, sia a livello nazionale che internazionale, diano sempre più la giusta rappresentanza a competenze, discipline, nazioni e interessi diversi e diversificati.

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