Efficienza dei materiali durante le fasi di uso e scarto del prodotto.

Esposizione umana ai campi elettromagnetici
Preparare norme e guide tecniche relative all’esposizione umana ai campi elettrici e magnetici a bassa frequenza e ai campi elettromagnetici ad alta frequenza. Le norme e le guide riguardano essenzialmente i metodi di misura e di valutazione dei vari parametri che definiscono l’esposizione umana e sono principalmente orientate alla verifica della conformità ai limiti definiti dalle leggi italiane e dai pronunciamenti europei sull’argomento (Direttiva Lavoratori; Raccomandazione per la popolazione). Il CT è inoltre incaricato di coordinare l’attività normativa a livello nazionale svolta dai Comitati di prodotto con riferimento agli aspetti di esposizione umana ai campi elettromagnetici.
Il CT svolge la propria attività coordinando e portando avanti a livello nazionale i lavori sviluppati in ambito IEC TC 106 e CENELEC TC 106X, nonché integrando tali lavori con le tematiche tecniche derivanti dalla necessità di rispettare delle specifiche disposizioni di legge italiane sulla materia.
Il programma delle attività prevede la diretta collaborazione allo sviluppo dei progetti di norme e guide tecniche in corso nei TC 106 dell’IEC e del TC 106X del CENELEC. Tali progetti riguardano principalmente i seguenti aspetti:
All’interno del CT 106 sono attivi alcuni Gruppi di lavoro su tematiche specifiche, riportati nella tabella seguente.
IEC TC 106 Methods for the assessment of electric, magnetic and electromagnetic fields associated with human exposure
CLC/TC 106X Electromagnetic fields in the human environment
Presidente: Prof. Nicola Pasquino
Segretario: Dott. Davide Capra
Segretario Tecnico CEI: Ing. Simone Germani simone.germani@ceinorme.it
Nato a Napoli nel 1973, dopo la maturità classica, nel 1998 si laurea con lode in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Napoli Federico II, e nel 2002 consegue il dottorato di ricerca in Ingegneria dell’Informazione, durante il quale trascorre un anno presso la University of Pennsylvania di Philadelphia con una borsa di studio Fulbright.
È Professore al Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione dell’Università di Napoli Federico II, dove insegna Misure per la Compatibilità Elettromagnetica e Measurement Data Analysis. I suoi temi di ricerca sono le misure di compatibilità elettromagnetica e di esposizione umana ai campi elettromagnetici mediante l’uso di metodi statistici e di machine learning.
È Responsabile Scientifico del laboratorio di Compatibilità Elettromagnetica, di un accordo di collaborazione scientifica con l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale (ARPA) Campania per lo studio di metodologie di misura e di analisi dei dati del campo elettromagnetico in alta frequenza, e con la Centria University of Applied Sciences di Kokkola, Finlandia sulla caratterizzazione dei sistemi di telecomunicazione 4G e 5G.
È coordinatore della Commissione “Esposizione umana ai campi elettromagnetici” dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli; collabora con amministrazioni comunali per la redazione dei regolamenti per la localizzazione delle antenne cellulari e per l’esecuzione di attività di monitoraggio. Nel 2017 ha ricevuto il Riconoscimento alla Carriera Labore Civitatis per l’attività di ricerca svolta con impegno ed etica.
È autore di oltre 120 contributi scientifici pubblicati su riviste internazionali e in atti di congressi internazionali e nazionali.
È stato tra i soci fondatori e Presidente del Rotaract Napoli Nord. È Rotariano dal 2005; attualmente è Presidente del Rotary Napoli Angioino. Ha ricevuto per 5 volte la Paul Harris Fellowship, riconoscimento attribuito dal Rotary per l’attività svolta a favore della comunità.
Ci vuole presentare lo scopo e l’ambito in cui opera il CT 106?
Il mandato del CT 106, che da luglio 2019 ho l’onore di presiedere, è di preparare norme e guide per la valutazione e la misurazione dell’esposizione umana ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici con riferimento a sorgenti nell’intervallo di frequenze da 0 Hz a 300 GHz. L’attività normativa è finalizzata a fornire strumenti applicativi che siano di supporto a tutti coloro che eseguono misurazioni di campo elettromagnetico per valutare la conformità dei livelli di esposizione umana ai limiti previsti dalla legge italiana. In particolare, i riferimenti legislativi sono i DPCM 8/7/2003 per l’esposizione della popolazione e il D.Lgs. 81/08 per i lavoratori, e ovviamente guardiamo sempre con grande attenzione le Direttive e Raccomandazioni emanate dell’Unione Europea a cui la normativa italiana si ispira. Nelle norme e guide tecniche riportiamo essenzialmente metodi di misura e di valutazione dei parametri che concorrono a determinare l’esposizione dell’uomo, proposti sulla base dell’attività svolta soprattutto all’interno dei diversi Gruppi di Lavoro permanenti costituiti all’interno del CT e tenendo in considerazione le norme europee del settore.
Con riferimento a quest’ultimo punto, è importante evidenziare che al CT 106 spetta il compito di recepire le norme sviluppate a livello internazionale dall’IEC e a livello europeo dal CENELEC, partecipando peraltro attivamente al loro sviluppo. A tale proposito, mi piace citare la partecipazione di 9 esperti alla riunione plenaria del TC106X del CENELEC dello scorso 30 aprile.
È inoltre compito del CT fornire un contributo a tutti i CT che si occupano di ambiti in cui siano coinvolti i campi elettromagnetici, per supportarli nella valutazione dei livelli di esposizione dovuti all’impiego degli apparati di loro interesse.
Tutte le attività sono svolte grazie all’impegno volontaristico di numerosi esperti provenienti dal mondo accademico, industriale, delle professioni e degli enti di controllo e di ricerca. La pluralità e la trasversalità delle competenze vengono messe proficuamente a confronto nel CT per giungere alla redazione di documenti che siano la sintesi delle necessità dei diversi settori rappresentati e che forniscano un ausilio ai soggetti interessati, affinché essi possano eseguire valutazioni che si basino su procedure semplici, che impieghino tecniche avanzate e che siano rigorose dal punto di vista metodologico.
Quali attività svolte nel CT 106 sono degne di particolare menzione?
Sebbene la mia nomina a Presidente risalga a meno di un anno fa, partecipo ai lavori del CT dal 2006 in qualità di rappresentante dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, e in tutti questi anni ho potuto verificare l’ampiezza del raggio di azione e soprattutto la capacità del CT, attraverso i suoi componenti, di fornire una risposta pronta alle esigenze espresse dal mondo esterno in riferimento all’esposizione umana ai campi elettromagnetici. Farei un torto a qualcuno, perciò, se ritenessi un’attività più meritevole di attenzione rispetto ad un’altra, anche perché il focus del Comitato ha seguito l’evoluzione temporale delle necessità espresse dai fruitori delle norme e guide redatte. Ad oggi, l’attenzione del CT è molto forte su due temi la cui rilevanza è determinata da questioni legislative e tecniche. Mi riferisco, in particolare, al tema dell’esposizione dei lavoratori, in risposta al dettato del D.Lgs. 81/08 a seguito del recepimento della Direttiva Europea 2013/35/UE sull’esposizione dei lavoratori, e a quello delle metodologie di misurazione dei livelli di esposizione generati dal sistema 5G di telefonia cellulare.
Voglio evidenziare che queste attività normative, insieme a tutte le altre seguite dai Gruppi di Lavoro costituiti all’interno del CT, ricadono sotto un unico ombrello, che è quello del costante aggiornamento delle due Guide di riferimento riguardanti i metodi di valutazione dell’esposizione ai campi a bassa e ad alta frequenza, ovvero la 211-6 e la 211-7 per le quali, tra l’altro, è prevista una sostanziale revisione nel medio periodo.
Come pensa di rapportarsi al mondo dell’industria e delle professioni nel nostro Paese?
Il rapporto con l’industria, l’imprenditoria e le professioni è un elemento caratterizzante del CT: come detto in precedenza,
il numero di componenti provenienti da quel mondo e che contribuiscono attivamente all’attività normativa, è particolarmente elevato. Non c’è dubbio, però, che il legame possa essere ulteriormente rafforzato, soprattutto attraverso iniziative di promozione delle attività normative.
Penso, ad esempio, all’organizzazione periodica di seminari in- formativi da parte del CT, così come alla partecipazione ad iniziative organizzate da altri enti, per informare il mondo esterno sulle attività in corso al CEI, dimostrando così l’interesse per le esigenze che quel mondo esprime. Questa azione, peraltro, sarebbe anche un modo particolarmente efficace per stimolare la partecipazione ai lavori del CT.
Cosa raccoglie dal passato e cosa si propone di fare per i prossimi 3 anni del suo mandato?
La mia formazione, la mia professione e l’esperienza pregressa mi hanno insegnato che la continuità delle azioni che hanno portato risultati positivi è un valore prezioso. Il lavoro svolto dal Prof. Roberto Turri, mio predecessore alla guida del CT e che con l’occasione ringrazio, e dal Segretario dott. Davide Capra, che mi affianca in questo mandato e a cui devo esprimere i miei ringraziamenti per il costante impegno, è stato importante, e non è un caso che l’articolazione in Gruppi di Lavoro tematici sia stata confermata e che si sia deciso di mantenere le modalità con cui essi operano.
Il mio impegno prioritario, come ho già evidenziato, è di estendere la partecipazione al CT a soggetti nuovi, con i quali il legame finora era solo indiretto: il CT sta partecipando a diverse iniziative (convegni e seminari, in primis) attuate da enti esterni non solo per presentare l’attività istituzionale di normazione ma anche per stimolare la partecipazione a questa attività.
L’azione di coinvolgimento è per ovvi motivi più semplice nei confronti di enti pubblici ed Università, ma stiamo mettendo in atto un analogo sforzo affinché anche le realtà industriali (sia quelle che operano in qualità di produttori di strumentazione di misura, sia quelle che sono utenti delle nostre norme e guide), le realtà imprenditoriali e i singoli professionisti recepiscano il valore della partecipazione al CT, luogo ideale di confronto fra tutti i portatori di interesse del settore dell’esposizione umana ai campi elettromagnetici. Un auspicio del tutto personale, poi, che deriva dall’essere napoletano con origini calabresi, è che possa aumentare la partecipazione al CT da parte di soggetti operanti nelle regioni del Sud Italia.
Un secondo obiettivo, finalizzato ad un rafforzamento dell’efficienza delle attività svolte e al mantenimento degli elevati standard di capacità di risposta del CT, è che il numero di riunioni plenarie possa aumentare: un obiettivo che, almeno in termini di volontà politica, posso dire che è già stato raggiunto nell’assemblea del dicembre 2019, quando il Comitato ha deliberato di riunirsi in seduta plenaria due volte all’anno anziché una come finora è stato.
È nato a Piacenza nel 1960, si è laureato in Fisica all’Università degli Studi di Milano nel 1986. |
Dal 2010 è Project Manager di studi sull’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e al rumore in CESI. Dal 2012 è Project Manager per la Gestione ed esecuzione di misure di radioattività in campioni ambientali in CESI. Negli anni precedenti, sempre in CESI, ha ricoperto i seguenti incarichi: dal 2007 Coordinatore di studi sull’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, nel 2006 Coordinatore Misure ed elaborazione dati di radon e radioattività naturale in ambiente, dal 2000 Product Leader per le attività di misura e valutazione dei campi elettromagnetici ad alta ed a bassa frequenza.
Tra il 1986 e 1999 ha fatto esperienza presso rinomate realtà italiane in qualità di ricercatore in diversi ambiti: indicatori di performance ambientale per il sistema elettrico italiano, strumenti per analisi radiometriche, utilizzo di laser in chirurgia ed endoscopia.
In campo normativo nel corso degli anni ha ricoperto i seguenti ruoli:
È coautore di diversi articoli e memorie sui temi riguardanti le metodologie, le misure e le caratteristiche dei campi elettromagnetici, ambito nel quale ha svolto numerosi Progetti sul campo in Italia e in altre aree del mondo nel corso della sua carriera professionale.
Può farci un breve bilancio, ad oggi, del lavoro svolto dal Comitato Tecnico 106?
Si può senz’altro affermare che i membri del CT 106 abbiano presidiato a livello nazionale e internazionale l’evoluzione tecnica e legislativa contribuendo a mantenere aggiornato all’evoluzione tecnica il ‘corpus normativo’ disponibile.
La partecipazione ai Gruppi di Lavoro internazionali ha consentito di rappresentare le esigenze nazionali contribuendo allo sviluppo di standard largamente condivisi.
Laddove invece la legislazione italiana si è discostata sensibilmente da quella europea, come ad esempio la legge 36/2001 con i suoi decreti applicativi, il CT 106 ha sviluppato tempestivamente la documentazione normativa necessaria alla verifica del rispetto dei limiti definiti dalla legge.
Quali sono secondo Lei gli obiettivi prioritari che bisognerebbe dare al mondo normativo elettrico in generale e a quello del CT 106 in particolare?
Occorre innanzitutto considerare che, rispetto ad un passato anche abbastanza recente, la sensibilità sugli effetti dell’esposizione ai CEM è diminuita con conseguente smorzamento della spinta all’emanazione di nuove leggi e, quindi, minor necessità di nuova normativa tecnica relativa all’esposizione della popolazione.
Per contro, il recepimento nel D.Lgs. 81/08 della direttiva 2013/35/UE sull’esposizione dei lavoratori, ha dato un nuovo impulso ai lavori normativi riguardanti le metodologie di valutazione del rispetto dei nuovi limiti. Infatti, le norme tecniche del CEI vengono esplicitamente citate come riferimento per la valutazione, la misurazione e il calcolo dei campi elettromagnetici.
Infine, la continua evoluzione tecnica porterà a dover affrontare, dal punto di vista normativo, i problemi relativi alla valutazione dell’esposizione associata alle nuove tecnologie. Tra queste, possiamo citare i sistemi di carica senza fili per il settore automobilistico, l’introduzione della tecnologia 5G per la telefonia cellulare, la trasmissione di energia elettrica in corrente continua, ecc.
Qual è stato e qual è il contributo italiano in sede internazionale dei relativi TC IEC e CENELEC?
I nostri esperti partecipano attivamente a diversi Working Group sia a livello IEC che CENELEC. Dobbiamo a tal proposito ricordare che la partecipazione è su base volontaria e, pur potendo contare sugli strumenti informatici quali web meeting, richiede un impegno di risorse significativo supportato dagli enti di appartenenza dei singoli membri. Nonostante ciò, la partecipazione degli esperti italiani ai Working Group è assidua e costruttiva e consente, da un lato, di portare le istanze italiane ad un livello internazionale, dall’altro di monitorare costantemente gli sviluppi normativi in corso.
A livello IEC, esperti italiani partecipano ai seguenti Gruppi di Lavoro:
Inoltre, esperti italiani partecipano a numerosi Project e Maintenance Teams che hanno lo scopo di sviluppare e aggiornare le norme sui diversi aspetti della valutazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici sia dal punto di vista della misura che da quello del calcolo modellistico.
A livello CENELEC, i nostri esperti partecipano ai seguenti Gruppi di Lavoro: