Massimo Arpini, Presidente CEI CT 111
Luca Landoni, Segretario CEI CT 111

Aspetti ambientali di prodotti elettrici ed elettronici
Scopo del CT 111 è quello di valutare i vari aspetti di carattere ambientale dei prodotti elettrici ed elettronici in tutte le fasi del ciclo di vita (progettazione, distribuzione, installazione, uso e smaltimento), a fronte della legislazione nazionale e comunitaria, per il loro inserimento nelle norme. Le disposizioni legislative che determinano l’attività del comitato coprono tutti gli ambiti e i paradigmi alla base dei principi di sostenibilità ed economia circolare, spaziando dalla progettazione ecocompatibile e material efficiency dei prodotti (Direttiva Ecodesign o ErP 2009/125/CE), al contenuto di sostanze (Direttiva RoHS 2011/65/UE e Regolamento REACH 1907/2006/CE) fino alle discipline di gestione ambientalmente compatibile dei rifiuti elettronici quale la Direttiva RAEE (2012/19/UE).
Il Comitato ha carattere orizzontale e si pone quindi come riferimento per tutti i Comitati CEI di prodotto, oltre che come Comitato-guida nella valutazione delle problematiche ambientali. Il Comitato è il referente nazionale per i corrispondenti Comitati TC 111 IEC e 111X CENELEC creati nel 2004, del CEN/CLC JTC 10 Energy-related products – Material Efficiency Aspects for Ecodesign e segue i lavori dei due gruppi di advisory sull’ambiente a livello IEC (IEC ACEA) e CEN CENELEC (BTWG 16 SABE).
Il CT 111 non è diviso in SottoComitati per cui segue direttamente ogni attività normativa, facendo riferimento agli esperti membri dei Gruppi di lavoro internazionali ed europei per elaborare le varie posizioni nazionali. In caso di necessità vengono creati gruppi di lavoro su temi ed attività specifiche (es. Guida RoHS).
L’attività principale è legata a quella della IEC e CENELEC a cui il Comitato contribuisce con esperti nei gruppi di lavoro, con commenti in sede di inchiesta e col voto finale. Il suo programma di lavoro si può identificare con quello del TC 111 della IEC, che è reperibile sul sito Internet della IEC, e del CLC TC 111X e del CEN/CLC JTC 10, che sono reperibili sul sito del CENELEC.
A livello nazionale viene periodicamente valutato lo sviluppo di guide
di supporto su argomenti specifici, come recentemente la guida tecnica all’applicazione della Direttiva RoHS.
IEC TC 111 Environmental standardization for electrical and electronic products and systems
CLC/TC 111X Environment
CEN/CLC JTC 10 Energy-related products – Material Efficiency Aspects for Ecodesign
Presidente: Ing. Massimo Arpini
Segretario: Ing. Luca Landoni
Segretario Tecnico CEI: Ing. Andrea Legnani
Nato a Varese nel 1979, si è laureato presso il Politecnico di Milano in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio nel 2005.
Dal 2006 lavora presso Bticino SpA dove, a partire dal luglio 2012, è responsabile degli Aspetti Ambientali di Prodotto.
Si occupa di varie tematiche relative alla sostenibilità ambientale dei prodotti come la tracciatura delle sostanze chimiche, lo studio dell’impatto ambientale dei prodotti elettrici ed elettronici con la metodologia del Life Cycle Assessment, la redazione di Dichiarazioni Ambientali di Prodotto conformi alla Norma ISO 14025, per le quali è anche verificatore abilitato presso il Program Operator PEP Ecopassport© e l’implementazione di soluzioni progettuali volte a ridurre l’impatto dei prodotti mediante l’applicazione dei principi della Circular Economy.
Dal 2019 è Presidente del CT 111 CEI, ai cui lavori partecipa in qualità di esperto dal 2009. È membro di diversi Gruppi di lavoro a livello IEC, CENELEC e JTC 10 CEN/CLC e del Topic Group Circular Economy recentemente costituitosi a livello SABE.
Come contribuisce l’attività normativa del CT 111 agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG)?
Stiamo attraversando un momento storico molto importante. È oggettivamente sotto gli occhi di tutti come i temi della sostenibilità ambientale dei processi e dei prodotti, della politica energetica e della lotta ai cambiamenti climatici siano ormai entrati nella nostra quotidianità e nelle agende della politica internazionale.
Il mercato, e in particolare le nuove generazioni, sono sempre più sensibili alle tematiche di sostenibilità ambientale e non è più possibile pensare, anche per il settore elettrico ed elettronico, che temi come la riduzione dell’impronta carbonio dei prodotti, l’utilizzo responsabile e consapevole delle risorse non rinnovabili, l’integrazione di materiali provenienti dall’economia circolare, ecc. non possano non diventare degli argomenti strategici per dare un reale valore aggiunto ai beni che immettiamo sul mercato.
In quest’ottica, gli organismi di normazione internazionali, così come il legislatore europeo, hanno compreso come sia necessario avviare un percorso per arrivare ad una definizione di prodotto “sostenibile”, per realizzare una misurazione il più oggettiva possibile della sostenibilità dei prodotti e dei sistemi. È quindi terminato, a mio avviso, il tempo delle semplici affermazioni ambientali che hanno caratterizzato i primi vent’anni di questo secolo. C’è bisogno di criteri chiari e condivisi per misurare la sostenibilità e per comparare le prestazioni ambientali dei prodotti, per andare oltre le semplici affermazioni e le etichette ambientali, per abbandonare strategie di comunicazione finalizzate a costruire un’immagine ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale (il cosiddetto “greenwashing”).
La necessità di adottare un’impronta sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sociale, riveste sempre maggiore importanza anche dal punto di vista finanziario in quanto banche ed investitori stanno mostrando un crescente attivismo e interesse verso la finanza sostenibile che premia, attraverso linee di credito privilegiate o l’inserimento in fondi d’investimento sostenibili, le aziende che certificano il loro impegno dal punto di vista ambientale, sociale e di governance.
Quali attività normative del CT 111 sono rivolte in particolare al sostegno dell’economia circolare?
A livello di CT 111, il concetto che permea sostanzialmente tutte le attività in corso ed in preparazione è quello di economia circolare. Tutti ormai parlano di economia circolare e c’è, in verità, anche un po’ di confusione legata all’utilizzo di questo termine, così come molte sono le definizioni utilizzate. In quest’ambito risulta a mio avviso essenziale potenziare ed ampliare il contributo dato dagli organismi di normazione all’identificazione di metodologie di implementazione e di misurazione di attività di progettazione che siano indirizzate verso i grandi temi che costituiscono oggi l’economia circolare: l’utilizzo più efficiente delle risorse (resources efficiency), l’integrazione nei prodotti di materiali provenienti da filiere di riciclo, il design for recyclability, il design for disassembly, il design for re-use, refurbishment, reconditioning e repairability, il design for modularity e upgrade. In quest’ottica è essenziale instaurare una produttiva collaborazione tra un Comitato orizzontale come il CT 111 e i Comitati Tecnici di prodotto che possiedono la conoscenza e la competenza per declinare le norme orizzontali e generali promosse a livello IEC e CENELEC dal Comitato 111 ai prodotti nel loro perimetro di competenza.
Dobbiamo quindi collaborare, come Comitati Tecnici degli organismi di normazione, ciascuno nel rispetto del suo mandato e del perimetro d’azione, per far sì che la progettazione di nuovi prodotti e sistemi passi anche per una seria, corretta e serena valutazione anche del loro impatto ambientale distribuito su tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto.
Il rischio concreto, in assenza di un impegno di questo tipo, è inevitabilmente il proliferare di approcci e metodi diversi con conseguente difficoltà, e forse impossibilità, da parte delle aziende e di tutti i soggetti implicati, di potersi orientare nelle sempre più frequenti richieste che provengono dagli stakeholders interessati ai temi dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale dei prodotti.
Come supporta l’attività a livello internazionale ed europeo il Comitato 111 italiano?
Il CT 111 fornisce un contributo molto importante ai Working Group attivi in ambito IEC e CENELEC.
A fine 2020, a livello internazionale, il contributo dato dagli esperti italiani ai lavori del Comitato IEC CT 111 è il settimo, per numero, tra le 26 nazioni P-members. Ci posizioniamo dietro l’inarrivabile numero di esperti offerti dai giganti dell’Estremo Oriente (Cina, Giappone e Corea del Sud) e Germania, Stati Uniti e Svezia ma, con l’avvio ad inizio 2021 di nuovi lavori normativi legati ai temi dei rifiuti elettronici e della valutazione dell’impatto ambientale dei prodotti e dell’impronta carbonio delle apparecchiature elettriche, la nostra rappresentanza all’interno dei Working Group attivi aumenterà considerevolmente. Gli esperti italiani presidiano e offrono importanti contributi nello sviluppo delle norme dedicate ai metodi di analisi necessari per rilevare le sostanze vietate dalla Direttiva RoHS e alla tracciatura delle sostanze chimiche all’interno dei prodotti elettrici ed elettronici. Sono implicati nella stesura delle norme più generali legate all’Environmental Conscious Design e alla Circular Economy e partecipano attivamente alle discussioni necessarie alla definizione dello Strategic Business Plan del Comitato IEC.
A livello CENELEC, dopo aver ampiamente contributo alla redazione delle norme legate al trattamento e riciclaggio dei rifiuti elettrici ed elettronici e alla definizione di regole comuni per la valutazione e consuntivazione degli impatti ambientali dei prodotti secondo la metodologia LCA (Life Cycle Assessment), il contributo degli esperti italiani si è concentrato sui lavori che hanno portato alla redazione delle Norme della serie EN 4555X a cura del Joint Working Group CEN CENELEC costituitosi per rispondere al mandato M/453 della Commissione europea per la stesura di norme orizzontali dedicate alla presa in considerazione di aspetti legati all’utilizzo efficiente dei materiali nei prodotti consumatori d’energia in fase d’utilizzo.
Offriamo quindi un contributo davvero trasversale, che abbraccia tutti i settori di attività del CT 111, beneficiando di contributi esperti provenienti sia dal mondo delle imprese, sia dal settore delle società di servizio.
Nato a Como nel 1984, laureato in Analisi e Gestione Ambientale presso l’Università degli Studi di Milano nel 2008, ha conseguito un Master Europeo in Risk Assessment and Risk Analysis presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano nel 2010.
Dal 2011 è referente presso l’Area Ambiente Tecnico Normativa di ANIE Federazione in cui, oltre a svolgere attività di consulenza alle aziende associate sulle principali tematiche ambientali ed energetiche, si occupa della gestione delle attività di lobby a livello europeo e nazionale e dei rapporti con enti di normazione e di ricerca.
A livello normativo, oltre ad essere il Segretario CEI del CT 111 dal 2016, è membro del CT 21/35 (Accumulatori e pile) e di diversi WG a livello TC 111X CENELEC.
Qual è stato e qual è il ruolo del CT111 nei confronti delle istituzioni europee?
Per rispondere è innanzitutto necessario premettere che il CT 111 venne costituto nel 2004 allo scopo di fungere da riferimento nazionale per i corrispondenti Comitati europeo ed internazionale, TC 111 a livello IEC e TC 111X a livello CENELEC, creati nel medesimo anno. Proprio dal Comitato europeo e dai mandati ricevuti dalla Commissione deriva infatti gran parte della produzione normativa del CT 111.
Le norme elaborate dal Comitato rappresentano, non a caso, l’anello di congiunzione e raccordo tra il mondo industriale e il complesso quadro giuridico europeo in materia ambientale, in particolar modo l’obiettivo delle norme realizzate è proprio quello di fornire criteri e metodologie concrete e misurabili, in grado di attuare a livello pratico le disposizioni previste dai regolamenti e dalle direttive ambientali dell’Unione Europea.
L’attività di liaison con la Commissione Europea, instaurata dal CT 111X e dal JTC 10 CEN/CENELEC, risulta quindi fondamentale per garantire un dialogo diretto e collaborativo tra istituzioni comunitarie e mondo normativo, propedeutico alla realizzazione delle norme ambientali armonizzate che ogni anno vengono elaborate dietro specifiche Standardization Request, la cui finalizzazione risulterebbe impossibile senza una chiara e dettagliata comprensione delle intenzioni ed esigenze del legislatore. Periodicamente si organizzano quindi dei momenti di confronto tra i rappresentanti delle direzioni generali della Commissione, soprattutto la DG ENV, e gli Officers del TC 111X CENELEC volti a delineare e programmare piani di lavoro in grado di soddisfare entrambe le parti.
In proposito è rilevante il fatto che negli ultimi anni, a livello internazionale, vi sia una crescente richiesta di condivisione delle norme ambientali elaborate in ambito europeo, a conferma non solo dell’importanza delle tematiche in questione, ma soprattutto come ulteriore prova della bontà e della validità di questi strumenti. Recentemente è stata infatti discussa la creazione di un apposito Gruppo di lavoro IEC che dovrà valutare la trasposizione delle norme di trattamento dei rifiuti elettronici realizzati sotto il mandato della Commissione ai fini della Direttiva RAEE; il medesimo processo era peraltro già avvenuto in passato con la Norma armonizzata per la Direttiva RoHS, CEI EN 50581:2013-05, recepita integralmente come CEI EN IEC 63000:2021-03 in virtù della sua estrema funzionalità e chiarezza espositiva nell’indicare i processi e passaggi da attuare per conformarsi a discipline di restrizione delle sostanze.
In futuro, il rapporto tra istituzioni comunitarie e mondo normativo non potrà che consolidarsi ulteriormente, soprattutto in vista delle ambiziose iniziative già annunciate dalla Commissione Europea che prevedono nuove stringenti misure legislative di carattere ambientale, che avranno ovviamente la necessità di essere supportate ed implementate da appositi strumenti di normazione, fondamentali per garantire approcci tecnici e soluzioni comuni nel territorio e soprattutto nel Mercato Unico dell’Unione.
Può farci un breve bilancio, ad oggi, del lavoro svolto dal Comitato Tecnico 111?
Sin dalla sua istituzione, avvenuta ormai 17 anni fa, il Comitato ha visto una prolifica produzione normativa che nel futuro potrà solamente aumentare visto che, come detto, la legislazione comunitaria rappresenta un vero e proprio motore perpetuo che alimenta le attività del Comitato.
Dall’inizio del mio mandato di Segretario, iniziato nel 2016, ho infatti potuto assistere ad un incremento esponenziale senza precedenti delle direttive e regolamenti ambientali, la cui crescente complessità spingerà necessariamente il Comitato ad espandere ed approfondire nuovi e diversi ambiti di normazione. Va peraltro sottolineato come molte delle norme già pubblicate riflettano il continuo mutamento del panorama legislativo e vengano periodicamente aggiornate ed implementate per restare al passo con l’esigenza normativa delle imprese: ne è un perfetto esempio la serie IEC 62321, che viene costantemente ampliata ed integrata con l’inclusione di nuove metodologie di analisi man mano che nuove sostanze vengono regolamentate da discipline come RoHS o REACH, e analogamente anche la Norma CEI EN IEC 62474:2019-04 sulla material declaration è mantenuta allineata alle legislazioni pertinenti da un team di esperti.
Perfino la serie di norme collegate all’economia circolare, le EN 4555X, la cui pubblicazione è appena terminata ad opera del JTC 10 CEN/CENELEC, potrebbe dover essere rivista o affiancata da altre norme, nel momento in cui la Commissione arriverà ad indicare come intende attuare la propria Strategia sui Prodotti Sostenibili.
All’interno del Comitato siamo quindi ben consapevoli che la pubblicazione di una nuova norma non rappresenta mai un traguardo, bensì l’inizio di un processo quasi darwiniano di evoluzione e selezione che è impossibile sapere dove potrà portare, ragion per cui ai nostri esperti vengono richiesti impegno e collaborazione costanti e continuativi anche dopo il rilascio di una norma.
Ritengo quindi che tutti i membri del Comitato possano ritenersi ampiamente soddisfatti del lavoro svolto sino ad ora e considerare il bilancio nettamente in positivo, anche alla luce della consapevolezza che in futuro il ruolo del CT 111 sarà ancor più importante nella sua funzione di riferimento e guida per i Comitati di prodotto.
Quali attività per la promozione del CT 111 sono state svolte o sono in programmazione?
In considerazione della crescente attenzione che istituzioni, mass media ed opinione pubblica stanno rivolgendo alle tematiche ambientali, abbiamo da tempo riflettuto su quali attività ed opportunità fosse necessario cogliere ed attuare per promuovere il lavoro del Comitato ed implementare la comunicazione, sia verso gli altri Comitati tecnici CEI che verso il grande pubblico. In più occasioni diversi membri avevano infatti riscontrato come solo un numero ridotto di soggetti avessero contezza del vasto panorama delle norme ambientali e di come questo numero diminuisse drasticamente in altri contesti esterni al mondo normativo o industriale.
Proprio sulla base di queste riflessioni, ad inizio del 2020 si è tenuto un evento informativo, riservato ai Segretari e Presidenti di tutti Comitati CEI di prodotto, per iniziare a segnalare la produzione normativa del CT 111 e l’utilità che le norme ambientali possono avere, specialmente se mutuate e calate nel contesto di specifiche categorie merceologiche. Sulla base del riscontro positivo e degli apprezzamenti ricevuti per l’iniziativa si è quindi concordato, con la Direzione Tecnica CEI, di programmare altri eventi informativi analoghi, prevedendo la possibilità di partecipazione gratuita per tutti i soggetti che siano interessati ad:
Imprescindibile per il successo di simili eventi, è ovviamente la fattiva collaborazione dei nostri numerosi esperti che partecipano ai Gruppi di lavoro IEC e CENELEC, la cui capacità espositiva è in grado di dare evidenza di come le norme ambientali siano in grado di supportare qualunque ente o impresa nell’arduo compito di misurare tutti quei parametri di sostenibilità dei prodotti che, diversamente, rischierebbero di restare puramente accademici ed astratti. Analogamente, riteniamo possibile prevedere ulteriori momenti di confronto, sempre in ambito CEI, per allineare maggiormente le attività tra comitati orizzontali e di prodotto.