
Equipaggiamento elettrico delle macchine industriali.
Il CT 44 del CEI si occupa della normazione relativa agli equipaggiamenti elettrici, elettronici ed elettronici programmabili per macchine non portatili quando sono in moto (inclusi i gruppi di macchine che lavorano in modo coordinato.
La normazione ha come oggetto anche le interfacce (ad esclusione delle reti locali e di bus di processo) tra apparecchiature di comando e controllo e l’apparecchiatura elettrica delle macchine industriali, nonché i sistemi e le apparecchiature relative alla sicurezza delle persone esposte al rischio delle macchine, le apparecchiature associate e l’ambiente.
Il Comitato CEI costituisce il comitato nazionale “mirror” dei TC 44 “Safety of machinery – Electrotechnical aspects” della IEC e TC 44X del CENELEC, partecipando attivamente ai numerosi “Working Group” internazionali, alle plenarie, fornendo coordinatori a vari progetti normativi e soprattutto commentando i vari documenti al voto nel processo di sviluppo e mantenimento delle norme internazionali ed europei.
Al fine di coordinare e mantenere un controllo proattivo sulle differenti tematiche normative oggetto del Comitato, il CT 44 IEC si è da sempre strutturato in gruppi di lavoro specifici che seguono con attenzione le norme sviluppate in ambito internazionale ed europeo.
Il work programme dettagliato del Comitato Tecnico internazionale è consultabile sul sito IEC.
Presidente: Ing. Nicola FIORITO
Vice Presidente: Ing. Luciano DI DONATO
Segretario: P.I. VINCENZO MATERA
Technical Officer CEI: Ing. Andrea REBASTI (andrea.rebasti@ceinorme.it)
Nato ad Ortona (CH) il 18/11/1952, laureato in Ingegneria Elettrotecnica, dopo un breve periodo trascorso nel mondo della scuola insegnando Impianti Elettrici negli Istituti Tecnici, ha lavorato in Ansaldo fino alla fine del 1999 occupandosi, nella sede di Milano, di progettazione di convertitori in c.c. e in c.a. oltre che di industrializzazione prodotti; negli ultimi anni di questo periodo è stato responsabile di un’unità progettuale e produttiva di azionamenti elettrici nel Veneto.
Fino alla fine del 2004 è stato Direttore Tecnico in un’azienda in provincia di Novara, occupandosi di progettazione e installazione di quadri elettrici legati all’automazione industriale.
Dal 2015 al 2019 è stato Direttore Tecnico nella sede italiana di una multinazionale tedesca, la Lenze, che progetta, produce e commercializza prodotti e soluzioni per diversi settori nel mondo dell’automazione industriale.
Quali sono le attività di maggiore rilevanza svolte dal Comitato Tecnico 44?
La mission dell’IEC TC 44 e, di conseguenza, del nostro CEI CT 44, è quella di creare e presidiare gli aspetti normativi che fanno sì che la parte elettrotecnica/elettronica di comando delle macchine consenta a queste di essere sicure per chiunque possa interfacciarsi con esse durante il loro utilizzo. Per raggiungere questo obiettivo vengono studiati e valutati sia gli aspetti funzionali che i sistemi di controllo legati alla sicurezza della macchina, considerando anche la sua vulnerabilità nel tempo al fine di garantirne un funzionamento sicuro negli anni. Durante le attività normative è di fondamentale importanza il contributo che gli esperti tecnici del CEI CT 44 / IEC TC 44 forniscono ad altri Comitati Tecnici e, in questo contesto, è da sottolineare in particolare il lavoro svolto con il TC 65 alla stesura e all’applicazione di parti della IEC 62443 che presiede agli aspetti sopra citati, contribuendo così a fornire un approccio strutturato alla sicurezza informatica, anche considerando che le industrie sono sempre più interessate a salvaguardarsi da attacchi informatici che possono essere diretti ai propri sistemi di Information Technology e Operational Technology.
Un altro aspetto di fondamentale importanza che grazie all’esperienza degli esperti del CT 44 portiamo avanti, è quello legato ai sistemi di rilevazione della presenza umana nei pressi di una macchina o, comunque, dove possono essere presenti oggetti o parti di macchina potenzialmente pericolosi per l’uomo. La norma che regolamenta l’integrazione e lo sviluppo dei sensori necessari per le funzioni indicate è la IEC 62998, che si articola in tre Parti (Requisiti per lo sviluppo e l’integrazione dei sensori, Esempi di applicazione, Tecnologie di rilevamento). Questa norma, generica, si applica nel caso in cui le norme specifiche del prodotto, per es. la IEC 61496, non contengano tutte le disposizioni necessarie.
Gli esempi che ho voluto fare credo siano significativi per comprendere quanto la rapida evoluzione della tecnologia e dell’automazione applicata alle macchine e ai network che le collegano, rendano necessario un impegnativo sforzo normativo.
Qual è stato e qual è il contributo italiano in sede internazionale? Può farci qualche esempio recente?
Il CEI collabora strettamente con organi di standardizzazione sia internazionali (come l’IEC, International Electrotechnical Commission) sia europei; tra questi ultimi troviamo il CENELEC (Comitato Europeo di Normalizzazione Elettrotecnica), il CEN (Comitato Europeo di Normalizzazione) e l’ETSI (Istituto Europeo per le norme di Telecomunicazioni)
Le norme europee (EN) svolgono un importante ruolo nel consolidamento e nello sviluppo del mercato unico europeo, creando un significativo collegamento fra standardizzazione e legislazione.
Il contributo che gli esperti italiani del CT 44 forniscono, a livello IEC, per lo sviluppo e la pubblicazione di queste norme è notevole e, di seguito, ricordo qualche recente esempio di lavori conclusi:
E, attualmente, in corso di approvazione:
o europeo.
Alla luce della sua esperienza nell’industria e nelle attività normative, quali considerazioni si sente di Al giorno d’oggi quali sono, secondo Lei, gli obiettivi prioritari della normativa in campo elettrico e del CT 44 in particolare?
Le PMI italiane impegnate nella filiera dei Wave Energy Converters (WEC) e dei Tidal Energy Converters
Attualmente, oltre alla crescente introduzione della digitalizzazione nel settore manifatturiero, la progettazione sostenibile e resiliente dei sistemi di produzione è una delle principali sfide per il futuro. Dopo anni in cui ci si è concentrati principalmente sull’efficienza e sulla produttività, oggi si persegue l’obiettivo di raggiungere un equilibrio tra sostenibilità economica, ecologica e sociale nella produzione.
Le innovazioni digitali portano nuove possibilità, con un impatto sia sulla nostra vita quotidiana che sui grandi processi produttivi. A livello industriale, abbracciare la trasformazione significa portare nuova competitività ed efficienza alle imprese, passando da oggetti intelligenti (concetto prodotto centrico) a sistemi intelligenti (in cui si è orientati a migliorare la soddisfazione del cliente). Molte delle tecnologie necessarie a portare avanti questa evoluzione sono già pronte per essere applicate al mondo del lavoro (Big Data, Internet of Things), mentre altre sono ancora acerbe o perfezionabili (Stampa 3D, Wearable).
Tramite i concetti e le applicazioni tecnologiche dello Smart Manufacturing l’industria italiana può recuperare competitività, facendo lavorare in modo più “intelligente” e “connesso” le risorse. Questo, è un passaggio da gestire con grande attenzione, soprattutto per il nostro paese, che ha nella manifattura e nelle esportazioni l’opportunità per rilanciarsi a livello internazionale.
L’importanza di queste tematiche è fortemente considerata anche all’interno degli enti normatori, tanto che il CEN, CENELEC ed ETSI hanno costituito un Gruppo di Coordinamento sullo Smart Manufacturing (SMa-CG) che fornisce consulenza ai Comitati Tecnici e coordina le attività di normazione europea relative alle nuove tecnologie nel campo della produzione.
Appare chiaro, che va anche identificato, in tale transizione, un punto di convergenza ed equilibrio fra norme e metodologie di lavoro interdisciplinari; ad esempio, il processo di gestione e mitigazione del rischio va analizzato con particolare attenzione, tenendo conto che l’aumento della intelligenza artificiale, in una realtà produttiva, deve essere sempre accompagnato da una verifica complessiva della sicurezza delle persone che si possono interfacciare con le macchine in essa presenti. Aumentando sempre più l’intelligenza delle macchine, queste producono, fra l’altro, una grande quantità di dati, i quali vengono messi a disposizione per essere valutati e gestiti. Spostando l’elaborazione di queste informazioni più vicino a dove i dati vengono creati e i servizi vengono erogati, grazie ad infrastrutture fisiche o software della rete, è possibile ottimizzare le prestazioni di sistema e ottenere informazioni utili quasi in tempo reale.
In ogni caso, come già accennato, spingere sull’accrescimento dell’“intelligenza” delle macchine credo debba accompagnarsi sempre ad una verifica, sempre più articolata, delle condizioni di sicurezza e resilienza della macchina stessa.
Un altro aspetto, legato all’evoluzione dei sistemi intelligenti prima citati, riguarda lo sviluppo della sensoristica che dovrà essere sempre più performante ed affidabile, al fine di poter garantire il controllo di processi sempre più veloci e la sicurezza per gli operatori. Continuare a presidiare questi aspetti è di fondamentale e prioritaria importanza sia a livello normativo internazionale che europeo e, naturalmente, nel CEI anche il nostro CT 44 darà il suo contributo. Vorrei, infine, enfatizzare un altro aspetto svolto dagli enti normatori e di estrema importanza: la formazione e l’informazione degli operatori delle industrie. Svolgere bene queste attività è assolutamente imprescindibile se si vuole salvaguardare la sicurezza di chi è chiamato a svolgere la propria attività interfacciandosi con una macchina di produzione.
Laureato in ingegneria elettrotecnica nel 1992 alla Federico II di Napoli, viene dalla libera professione, come progettista di impianti tecnologici e direttore di azienda per l’installazione di impianti. In ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro) dal 1997 come tecnologo, ha maturato l’esperienza nel campo della sicurezza del macchinario e dell’integrazione di questi in impianti di trasformazione e produzione anche come insiemi di macchine, isole robotizzate e sistemi complessi ed integrati. Nel 2003, ha superato il concorso come I° tecnologo. Dal 2010 in INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) ha ricoperto per cinque anni la carica di Responsabile Nazionale dell’attività di accertamento tecnico della sorveglianza del mercato delle macchine (direttive macchine 98/37/CE e 2006/42/CE). È stato, ed è responsabile scientifico, di diverse ricerche finanziate (BRIC) con tema: lo sviluppo di prodotti per la sicurezza del macchinario con l’ottica 4.0. Dal 2015 al 2021 ha ricevuto l’incarico di Direttore del Laboratorio Macchine ed attrezzature di lavoro. Dal 1 gennaio del 2022 è Dirigente Tecnologo ed ha l’incarico di Direttore del Laboratorio Sicurezza degli impianti di trasformazione e produzione. È stato per due mandati (sette anni) presidente del Comitato Europeo CEN TC 146 “Sicurezza delle macchine per il packaging” ed è Vice Presidente del CT 44 “Equipaggiamenti elettrici delle macchine” con nomina 2022-2024 per il terzo mandato consecutivo. Partecipa a Lavori in ambito normativo CEI, CUNA, CEN, ISO, UNI. Svolge regolarmente attività di Ausiliario di Polizia Giudiziaria su richiesta delle ASL e delle Forze dell’Ordine sia in relazione ad incidenti gravi e/o mortali sia per esami delle conformità di macchine ed attrezzature di lavoro alle direttive europee sia per ambienti di lavoro caratterizzati da rischi riconducibili agli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento. È inventore di un simulatore per le attività di formazione, informazione ed addestramento per operatori che lavorano in ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento che ha ottenuto un brevetto Nazionale ed Internazionale. È inventore di un Esoscheletro di arto superiore con interfaccia aptica per ambiente di realtà virtuale ora in fase di iter brevettuale insieme con l’Università della Sapienza di Roma, Federico II di Napoli, Università Cusano di Roma e Università della Tuscia Viterbo. È autore di molte pubblicazioni nazionali ed internazionali anche con impact-factor nel campo della sicurezza del macchinario e delle tecnologie abilitanti 4.0 e su ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento. Svolge regolarmente per queste tematiche lezioni Universitarie ed a Master di I° e II° livello. Sempre negli stessi campi è relatore e/o correlatore di diverse tesi universitarie.
Considerato il Suo nuovo ruolo in INAIL e in qualità di Vice Presidente del CT 44, come pensa di offrire il Suo contributo nell’attività normativa nazionale e internazionale?
Rispetto al precedente triennio, ed in particolare nell’ultimo anno, sono avvenuti diversi importanti cambiamenti nella mia attività professionale in INAIL che potranno essere messi al servizio di questo nuovo incarico come Vicepresidente del CT 44 del CEI. In primo luogo, a seguito della riorganizzazione del DITSPIA (Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti prodotti e insediamenti antropici), Dipartimento INAIL in cui presto la mia attività, ho avuto l’incarico di Direttore del Laboratorio Sicurezza degli impianti di trasformazione e produzione, che amplia il campo di intervento rispetto al precedente laboratorio da me coordinato, partendo dallo studio di macchine e attrezzature di lavoro fino all’analisi di aspetti di sicurezza di insiemi di macchine, isole robotizzate e quindi di strutture e impianti di complessità crescente. La recente nomina a Dirigente Tecnologo e la funzione di Project Manager in seno al MADE Competent Center di Milano per i prodotti 4.0 (manutenzione sicura in AG e Digital twin di un trapano a colonna) presentati sotto forma di Case Study in quel contesto dal DITSPIA di INAIL, mi permettono di avere una visione ancora più ampia di quali siano le necessità per le imprese più strutturate, le piccole e le medie imprese, con particolare attenzione all’innovazione tecnologica introdotta con la quarta rivoluzione industriale. Il mio contributo sarà quello di trasferire, anche attraverso ricerche finanziate da INAIL attraverso i BRIC (Finanziamenti per la ricerca), svolti in collaborazione con le Università e i partner aziendali, indicazioni per uno sviluppo della normativa nazionale ed internazionale che siano essenzialmente “il desiderato” delle imprese Italiane. Un aspetto molto sentito, sul quale mi piacerebbe investire il mio impegno, è l’integrazione sicura degli equipaggiamenti elettrici con sensoristica gestibile attraverso AG (Augmented reality) e VR (Virtual Reality). L’obiettivo è quello di regolare gli aspetti di sicurezza dell’interfaccia uomo/insiemi di macchine (ed alcune volte anche di robot) attraverso l’uso per esempio di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) smart.
Quali attività di rilievo ha in corso il Dipartimento DIT INAIL sul tema delle macchine e degli equipaggiamenti elettrici delle macchine?
Proprio in relazione ai sistemi smart per DPI, attraverso una ricerca finanziata da INAIL in collaborazione con le Università di Pisa, Perugia, Salento ed UNIMORE (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia), è partito il progetto “SENERGY”, de-energizzazione smart di insiemi di macchine con sistema RFID indossabile. Lo scopo del progetto è limitare i rischi derivanti dalle ripartenze intempestive di parti di macchine e/o impianti di trasformazione e produzione, causa di molti incidenti ed infortuni. Il progetto SENERGY ha l’obiettivo di sviluppare, in ottica Industria 4.0, un dispositivo smart indossabile di identificazione automatica degli operatori (basato sulla tecnologia RFID, dall’inglese Radio Frequency Identification) che possa gestire il processo di de-energizzazione e il suo mantenimento in insiemi di macchine: integrando questo sistema nell’equipaggiamento elettrico della macchina è possibile ridurre il rischio associato alle attività di manutenzione da parte degli operatori.
Quali sono secondo Lei gli obiettivi prioritari che bisognerebbe dare al mondo normativo elettrico in generale e a quello del CT 44 in particolare?
Il tavolo di normazione è di per sé un punto di confronto tra rappresentanti delle istituzioni e dei fabbricanti. Per dirimere efficacemente le problematiche che emergono da questi confronti, in primis in termini di sicurezza per gli utenti/utilizzatori, sarebbe utile a mio avviso porci come obiettivo quello di aprire un confronto continuo anche attraverso la collaborazione in attività di ricerca e sviluppo pubbliche, private, e anche in partenariato. Obiettivo primario, quindi, promuovere un paradigma di innovazione che passi attraverso lo studio e la ricerca. Io stesso, sotto l’egida Istituzionale INAIL, ho fatto proposte di collaborazione al CEI CT 44 e all’associazione di categoria Federmacchine. Tali proposte, accettate con favore, si sono poi concretizzate nella realizzazione di linee di indirizzo o di software che hanno trattato e trattano aspetti relativi a norme specifiche. Questi prodotti sono stati integrativi e non ridondanti aiutando a diffondere la cultura della sicurezza del macchinario e degli insiemi di macchine.
L’INAIL ha pubblicato diversi software per la sicurezza del macchinario e degli equipaggiamenti elettrici. Può dirci qualcosa di più a riguardo di quello realizzato con il CT 44?
I software per la sicurezza del macchinario sono uno strumento di supporto per la gestione dei fattori di rischio di macchine ed attrezzature di lavoro. Sono prodotti realizzati da Inail Dipartimento Innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (DIT), Lab II Laboratorio macchine e attrezzature di lavoro (ora Lab IV), alcuni dei quali in collaborazione con soggetti istituzionali, associazioni di categoria e comitati di normazione come sotto specificato. Tali software hanno l’obiettivo di rendere disponibile in modo immediato ed intuitivo ai fabbricanti, ai progettisti, ai fornitori, ai datori di lavoro e a tutti gli stakeholder della sicurezza del macchinario, quei riferimenti tecnico-normativi utili all’implementazione delle misure di sicurezza necessarie per l’eliminazione o la mitigazione di rischi specifici.
Tra gli altri, è stato sviluppato un software per gli insiemi di macchine che fornisce un supporto metodologico per verificare se un gruppo di macchine e/o quasi-macchine costituisce un insieme di macchine ai sensi della direttiva macchine 2006/42/CE e, in caso affermativo, evidenzia i principali aspetti tecnici su cui porre l’attenzione per garantire una corretta valutazione dei rischi e l’individuazione delle misure di sicurezza da adottare ai fini della conformità dell’insieme alla direttiva stessa.
Il software nasce da una collaborazione con Federmacchine e da alcuni esperti del CT 44, volta a dare risposta ad una esigenza di sicurezza che nasce dalla maggiore complessità di un insieme di macchine rispetto alla macchina “singola”, che assume rilevanza per l’ampia diffusione degli insiemi in molteplici settori produttivi e che merita una grande attenzione proprio per la “dinamicità” associata alla realizzazione e gestione di detti insiemi. Questi, infatti, non sempre nascono “in fabbrica” per mano di un singolo “costruttore”, condizione più ordinaria, ma sono spesso frutto di una successiva integrazione di macchine e/o quasi macchine, talvolta immesse sul mercato in tempi molto diversi (anche macchine non marcate CE). Tale integrazione viene a volte eseguita dall’utilizzatore che non sempre ha la consapevolezza di assumere, in tal modo, il ruolo di fabbricante dell’insieme. A questo, si aggiunge che, durante la vita di un insieme di macchine regolarmente messo in servizio, si verifica spesso la necessità, per l’utilizzatore, di migliorarne le funzionalità o le prestazioni attraverso l’aggiunta o la sostituzione di unità (macchine o quasi-macchine) ad esso appartenenti, con la possibilità che tale modifica possa essere sostanziale per l’insieme e che, quindi, si configuri la messa in servizio di un nuovo insieme (modificato) di cui il soggetto che ne ha eseguito la modifica, o colui che lo mette in servizio, assume il ruolo di fabbricante.