Gli organismi normatori si incontrano ad Edimburgo: al centro dell’incontro annuale il ruolo della normazione nell’era digitale.

Il SottoComitato CEI 31J e la normativa per gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione.
Fausto DI TOSTO, Presidente CEI SC 31J – Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione
Nato a Roma nel 1967, laureato 110/110 nel ’92 in Ingegneria Elettrotecnica presso l’Università “La Sapienza”.
Le sue prime esperienze (1995-97) lo hanno visto impegnato in attività di progettazione e direzione lavori di impianti elettrici e tecnologici per importanti strutture sul territorio nazionale. Attualmente è primo Tecnologo, in servizio dal 1997 presso il Dipartimento Innovazioni Tecnologiche dell’INAIL, referente nelle seguenti aree: apparecchiature ed impianti elettrici, dispositivi di sicurezza, servizi per attività di certificazione nell’ambito della Direttiva 94/9/CE – ATEX. Collabora in differenti Gruppi di Lavoro ISPESL/INAIL, è membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto per la Garanzia di Qualità – IGQ in rappresentata dell’INAIL e svolge importanti attività di ricerca per ISPESL nel campo della sicurezza elettrica e ATEX.
In merito all’attività CEI, oltre a essere l’attuale Presidente del SottoComitato 31J Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione, è membro della Commissione Superiore Tecnica e dei seguenti Comitati: CT 31 Materiali Antideflagranti, CT 78 Lavori elettrici sotto tensione, CT 99 Impianti elettrici di potenza con tensioni nominali superiori a 1 kV in c.a e SC 65A Aspetti di sistema.
Nel campo dell’attività normativa a livello internazionale è membro dei seguenti Working Group:
- ATEX Standing Committee Working Group di Bruxelles per la direttiva 94/9/CE;
- ISO/TC/185 WG1 Safety devices for protection against excessive pressure;
- ISO/TC/185 WG17 Application and installation of safety devices excluding stand alone bursting disc safety devices;
- CEN/TC/69 WG10 Safety devices against excessive pressure.
Ha partecipato, sia come relatore sia come coordinatore scientifico, a diversi convegni, seminari e giornate di studio sin dal 2001. Dal 2003 è autore prolifico di numerose pubblicazioni scientifiche tra le quali emergono di grande interesse quelle relative al campo d’applicazione delle Direttive ATEX. Dal 2001 al 2013 si è occupato di attività di docenza in corsi di formazione.
Come pensa che la normativa del SC 31J possa contribuire allo sviluppo della sicurezza sul lavoro?
In generale il mondo normativo ha assunto un ruolo prioritario nel nostro Paese e in futuro sarà demandato sempre più ai Comitati normatori, come il CEI, in accordo permanete con gli omologhi Comitati europei e mondiali, di sviluppare le opportune normative per garantire la regola dell’arte per la realizzazione degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione. Per questo motivo il legislatore, già nel passato ma in special modo oggigiorno e in futuro, farà riferimento nei testi legislativi alla regola dell’arte emanata dai rispettivi Comitati normatori. Per quanto riguarda questo argomento il CEI già da tempo è attivo ed impegnato nell’obiettivo di sviluppare le norme tecniche finalizzate al raggiungimento della cosiddetta regola dell’arte.
Come espressione dell’istituto da cui provengo, cioè l’INAIL, che rappresenta un ente statale deputato a varie competenze, tra le quali seguire i comitati normatori e svolgere l’attività di consulenza per i ministeri quando sono chiamati ad emanare testi di legislazione in materia di sicurezza del lavoro, posso affermare che il ruolo assunto da una figura proveniente da un ente statale è centrale e rilevante nel contesto attuale. Questa figura potrebbe infatti rappresentare un elemento di raccordo tra il mondo legislativo e il mondo normatore, che spesso in passato hanno seguito strade differenti. Sarà proprio tale elemento di raccordo il punto di forza della mia nuova attività come Presidente del SottoComitato 31J.
Quali sono, secondo Lei, gli obiettivi prioritari sui quali focalizzare l’attività normativa futura del SC 31J?
Gli obiettivi sono diversi e devo ammettere di essere capitato in un campo, per così dire, ben arato e seminato già nel passato e questo è di sicuro un vantaggio nell’attività futura del SottoComitato.
A mio parere i punti principali su cui focalizzare l’attività futura sono due.
Sicuramente il principale obiettivo per quanto riguarda il mondo dell’industria che è presente sul territorio con le proprie attività, e di conseguenza il mondo degli utilizzatori che rappresentano l’elemento finale a cui è rivolto sia il processo legislativo sia il processo normativo, è quello di occuparsi di quella parte relativa agli esempi contenuti nei testi normativi che fino ad oggi è rimasta un po’ in disparte, in quanto probabilmente nel passato si è privilegiato dare priorità ad altri settori dell’industria.
Un secondo obiettivo è quello di definire un ulteriore elemento di raccordo tra gli obiettivi dei comitati internazionali, che legiferano in materia di direttive sia sociali sia di prodotto, e che non sempre vengono accolti in maniera coerente nei contenuti dei testi normativi degli Stati membri. Questo è valido per l’Italia come anche per altre realtà europee.