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FUTURO DELL’ENERGIA EOLICA E NORMAZIONE

25/10/2021
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Articolo di Catherine Bischofberger, 25 maggio 2021

Gli impianti eolici giocano un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di CO2 in tutto il mondo. Questa energia rinnovabile soddisfa le prescrizioni delle Norme del TC 88 IEC, che si stanno focalizzando ora su riciclo, dismissione e riutilizzo di turbine eoliche. La Segretaria del TC, Christine Weibøl Bertelsen, ci aggiorna riguardo alle richieste del mercato.

In base ai più recenti dati del rapporto REN 21, il mercato globale dell’energia eolica rappresenta un totale di 650 GW (di cui 621 GW a terra e il resto in mare) e sta aumentando costantemente anno dopo anno. L’energia eolica è stimata essere il 57% della produzione di energia elettrica danese, con quote elevate anche in Irlanda (32%), Uruguay (29,5%), Portogallo (26,4%) e in diversi altri paesi.

E-Tech incontra Christine Weibøl Bertelsen, Segretaria del TC 88 IEC, il Comitato che prepara Norme per gli Impianti di Generazione Eolica. Christine Bertelsen ha 14 anni di esperienza in ambito normativo, sia a livello IEC che di Norme danesi. La sua competenza si concentra sulla gestione e sul risparmio di energia. Ha conseguito due Lauree Magistrali in Scienze, una in Gestione Ambientale e l’altra in Ingegneria Meccanica (Energia) presso la Technical University of Denmark.

Ha preso parte alla campagna video sulle donne all’interno della IEC. Può dirci qualcosa riguardo a questa esperienza come donna nella IEC?

Devo ammettere di non aver mai avvertito alcuna discriminazione nel mio lavoro. In 20 anni di carriera nel ruolo di ingegnere mi sono dedicata ad attività volte al risparmio energetico. Ho trascorso 12 anni effettuando audit in aziende e consigliandole sulle modalità per il risparmio energetico. Queste erano grandi società industriali e mi sono sempre sentita ben accolta. Aiuta naturalmente il fatto che, nelle attività per il risparmio energetico, ci siano molte più donne che in altri settori dell’Ingegneria Elettrica. Le donne sono molto sensibili verso l’ambiente e si preoccupano per il mondo che lasceranno ai loro figli. Questa è certamente una delle ragioni per cui ho scelto di lavorare in quest’ambito io stessa. Voglio promuovere un modo migliore di fare le cose e questo può sembrare un po’ ambizioso, ma io voglio fare la mia parte per salvare il pianeta. Uno dei motivi per cui sono particolarmente entusiasta di lavorare per la IEC è il fatto di riuscire ad avere una visione di insieme più ampia. Quando facevo sopralluoghi negli impianti industriali, erano così tanti che mi sembrava una battaglia persa e mi perdevo nei dettagli. Lavorare in ambito normativo mi ha permesso di avere una prospettiva più ampia sulle cose. Lavoriamo con gli enti di controllo danesi, diamo input, e le nostre Norme sono utilizzate come base per la regolamentazione sia in Danimarca che in Europa. Questo è molto appagante.

Avete tra i progetti in corso un’importante Norma sul riciclo delle turbine eoliche. Può dirci qualcosa in più riguardo a questo aspetto del lavoro del TC 88?

Se considerate tutte le nostre Norme, potete rendervi conto che queste sono l’esito di un processo di crescita naturale. Negli ultimi 30 anni abbiamo dovuto andare incontro alle esigenze di un mercato nuovo e in rapida crescita con Norme sulle prestazioni e sulla sicurezza. Ora stiamo lavorando per individuare le carenze normative, gli argomenti non coperti dalle Norme. È una nuova partenza, una fase nuova per noi, in un certo senso. Stiamo pianificando pubblicazioni che aiuteranno a prolungare la durata di vita delle turbine eoliche, a normalizzare il processo di smantellamento, il riciclo e il riutilizzo dei materiali. Per molti versi la spinta viene dai clienti, che chiedono ai costruttori di progettare i loro prodotti tenendo a mente tutti questi aspetti e noi li aiutiamo a farlo. Abbiamo inoltre accresciuto la nostra consapevolezza che alcuni materiali sono rari e che reperirli può avere un impatto ambientale. Da qui la necessità di riciclare e riutilizzare. Inoltre, le immagini di discariche piene di pale eoliche che non possono essere riciclate non si adattano bene all’etica degli impianti di energia rinnovabile. Gli SDG (Sustainable Development Goals Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile) sono delle importanti linee guida per noi.

Le turbine eoliche in mare costituiscono un segmento in crescita del mercato?

Si, lo sono e certamente lo sono in Europa. Le turbine eolichestanno diventando di dimensioni sempre più grandi e necessitano di spazio per essere installate. In Europa lo spazio disponibile sulla terraferma è poco. Questo spiega in parte perché gli aerogeneratori in mare stanno riscontrando larghi consensi. In un paese esteso come gli Stati Uniti gli spazi sono maggiori, ma se si distribuisce l’energia attraverso cavi o linee elettriche su lunghe distanze, la dispersione di energia può diventare importante. Un’altra tendenza significativa è lo sviluppo di impianti globali di energie rinnovabili in cui il vento è associato ad altre energie rinnovabili quali il solare termico o l’idroelettrico. L’accumulo costituisce un altro problema. Si deve trovare una tecnologia appropriata per immagazzinare il vento o l’energia solare in eccesso. In Europa, per esempio, inviamo l’energia eolica prodotta in eccesso da un paese ad altri, per esempio dalla Danimarca alla Svezia o alla Germania. Il problema nasce quando si hanno sia l’energia solare sia l’energia eolica in eccesso – perché si verificano sovraccarichi della rete che richiedono di fermare l’impianto. E questo è uno spreco.

State lavorando con altri TC IEC per risolvere questo problema?

Si, collaboriamo con altri TC relativi alle energie rinnovabili, così come con il TC 57 IEC, che prepara Norme di comunicazione per l’integrazione di energia rinnovabile nella rete elettrica, e con il TC 8, che sta sviluppando Norme in settori similari. È un complesso lavoro di coordinamento. Partecipiamo al Comitato Consultivo IEC per la Trasmissione e la Distribuzione di Energia Elettrica (ACTAD) che è un modo per ottenere maggior coordinamento. Anche il Comitato Sistemi IEC per un’Energia Intelligente (SyC Smart Energy) aiuta. Una difficoltà è data dal fatto che tutto il lavoro di normazione IEC è su base volontaria e per lo più gli esperti hanno tempo sufficiente per lavorare solo a ciò che urge sul mercato. Il lavoro di coordinamento è al di sopra, e quindi è difficile trovare il tempo.

Come lavorate con l’IECRE, il Sistema IEC per la Certificazione secondo Norme relative alle Apparecchiature da utilizzare in Applicazioni di Energia Rinnovabile?

La nostra industria è stata la prima a ricevere una certificazione IECRE cinque anni fa. Molti esperti lavorano in entrambi gli ambiti e questo permette loro di comprendere molto bene ciò che è richiesto. Abbiamo fatto molta strada dai primi tempi e ora possiamo dire che tutto funziona senza intoppi e che lavoriamo a stretto contatto.

In Danimarca quasi il 60% dell’energia elettrica proviene da impianti eolici. Quali insegnamenti avete tratto?

Il Governo sta pianificando diversi nuovi impianti in mare e ci sono progetti di isole artificiali riservate alla generazione di energia rinnovabile – una nel Baltico, altre nel Mare del Nord. Sono progetti molto interessanti e ci aspettiamo di imparare molto da questi. Una delle cose che stiamo osservando è come le turbine eoliche possano produrre idrogeno e altre forme di energia. Stiamo imparando ogni giorno qualcosa e scopriamo molto a mano a mano che procediamo.

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