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Il contributo del CEI alla Transizione Energetica

25/01/2023
Dall’inclusione degli aspetti di sostenibilità nelle Norme, alla costituzione del Tavolo di Confronto 3 e alla partecipazione all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
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Salvatore Pugliese (Technical Officer CEI TdC 3)

Con “Transizione Energetica” ci si riferisce alla drastica riduzione dell’uso dei combustibili fossili (dal carbone al gas naturale) con i quali sino ad ora si è prevalentemente prodotta l’energia elettrica, riscaldati gli edifici, alimentati i mezzi di trasporto o i processi industriali. Le relative emissioni di CO2 sono infatti responsabili dei cambiamenti climatici e pertanto si stanno stabilendo obiettivi di riduzione progressiva fino all’azzeramento (Piano UE 2050, COP26, “Fit for 55”, RePowerEU, ecc.).

Obbiettivo generale della Transizione Energetica è quindi la “decarbonizzazione” che, in ambito elettrico, può essere raggiunta in diversi modi, per esempio attraverso:

  • lo sviluppo dei sistemi di produzione di energia elettrica da energia rinnovabile (FER);
  • l’elettrificazione degli usi (veicoli elettrici, pompe di calore, cottura a induzione, ecc.);
  • il miglioramento dell’efficienza energetica degli usi finali;
  • lo sviluppo delle Smart Grid, anche attraverso la digitalizzazione dei sistemi di accumulo, dei mercati di servizi energetici (flessibilizzazione della domanda, servizi ancillari, comunità energetiche, ecc.), per una sicura ed efficace integrazione delle FER nel sistema elettrico;
  • lo sviluppo di uno “Smart Energy System” (con l’integrazione dei vettori energetici e della filiera dell’idrogeno) e delle “Smart City”.

Non trascurabili sono i benefici dal punto di vista ambientale, economico e sociale e della sostenibilità in generale derivanti dalla decarbonizzazione, che sono ben noti nei Comitati Tecnici CEI e vengono già da tempo considerati in maniera orizzontale da tutta normativa CEI, CENELEC e IEC.

Più di recente, il CEI ha costituito un apposito Tavolo di Confronto sulla Transizione Energetica, con l’intento affrontare il tema a livello trasversale invitando gli esperti dei diversi settori ad affrontare il tema assieme dal punto di vista di sistema.

Inoltre, il CEI ha messo a disposizione il proprio know how normativo al servizio del Paese, aderendo all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, di cui parleremo nel seguito di questo articolo.

Il TdC 3 “Transizione Energetica” del CEI

Il TdC 3 è nato presso il CEI il 15 febbraio 2022, data in cui si è tenuto il primo incontro tra i 29 esperti iscritti in rappresentanza di Ministeri, Università, Enti di Ricerca, Associazioni, Costruttori, Distributori, Gestori di infrastrutture, Società di ingegneria, Impiantisti, Laboratori. Le Liaison attivate erano relative ai seguenti Comitati Tecnici: CT 9, CT 13, CT 64, CT 82, CT 105, CT 114, CT 120, CT 121, CT 316.

Il Tavolo di Confronto è stato creato con l’obiettivo di facilitare lo scambio di informazioni tra i diversi soggetti interessati per identificare le esigenze di standardizzazione nell’ampia varietà dei settori coinvolti nella Transizione Energetica (rinnovabili, smart grid, sistemi di accumulo, componenti elettrici, mercati energetici, mobilità e trasporti, idrogeno ecc.) e proporre lo sviluppo di documenti normativi anche di carattere trasversale per supportare il conseguimento di specifici obiettivi.

Naturalmente le attività conseguenti terranno conto delle innovazioni tecnologiche e delle iniziative di politica energetica/ambientale che influenzano i settori citati, interfacciandosi con le istituzioni (ARERA, Ministeri, ecc.), interfacciandosi con il CENELEC e IEC, analizzando possibili soluzioni ai problemi comuni ai vari settori e che sorgono durante il lavoro di normalizzazione.

I possibili “deliverables” potranno consistere in raccomandazioni, linee guida, “position paper”, da presentare ai CT/SC e alla Direzione Tecnica CEI o alle istituzioni competenti.

Sia nell’ambito del TdC 3 sia più in generale nel CEI e nei suoi Comitati Tecnici, si è consapevoli dell’importanza dell’Agenda 2030 per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs – Sustainable Development Goals) e, per quanto di competenza nell’ambito delle attività statutarie del CEI, degli specifici SDGs nei quali si può dare un contributo più diretto, per es. attraverso lo sviluppo/diffusione della cultura tecnica e normativa indirizzata alla sostenibilità o supportando le iniziative del Governo e degli enti preposti relative alla Transizione Ecologica e Energetica.

Il TdC 3 ha riscosso una notevole attenzione e a fine 2022 gli esperti iscritti hanno superato i 50 membri, provenienti da diversi Comitati Tecnici coinvolti e rappresentanti i Soci CEI.

Delle attività svolte e in corso d’opera si tratta più dettagliatamente nell’intervista pubblicata su questo stesso numero del CEI Magazine.

La partecipazione del CEI all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile

Il CEI nel 2022 ha aderito all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile condividendone i valori di fondo e gli obiettivi per quanto di competenza in relazione alle proprie attività statutarie, e con la consapevolezza che una rete finalizzata ad obiettivi comuni aumenta l’efficacia delle iniziative.

L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) è nata nel 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare quanto necessario allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile attraverso la crescita di una cultura della sostenibilità a tutti i livelli e cercando di orientare a tale scopo i modelli di produzione e di consumo. Tra gli obiettivi dell’Alleanza vi è anche l’analisi delle implicazioni e le opportunità per l’Italia legate all’Agenda per lo sviluppo sostenibile e di dare un contributo per la definizione di una strategia italiana mirata al conseguimento degli SDGs e per la realizzazione di un sistema di monitoraggio dei progressi dell’Italia verso gli SDGs.

L’Alleanza riunisce attualmente oltre 300 tra le più importanti istituzioni e reti della società civile, quali: associazioni rappresentative delle parti sociali (associazioni imprenditoriali, sindacali e del Terzo Settore), reti di associazioni della società civile che riguardano specifici Obiettivi di sviluppo sostenibile (salute, benessere economico, educazione, lavoro, qualità dell’ambiente, uguaglianza di genere, ecc.), associazioni di enti territoriali, Università e centri di ricerca pubblici e privati, associazioni di soggetti attivi nei mondi della cultura e dell’informazione, fondazioni e reti di fondazioni, soggetti italiani appartenenti ad associazioni e reti internazionali attive sui temi dello sviluppo sostenibile.

L’impegno dell’ASviS si concretizza in obiettivi specifici quali:

  • sensibilizzare gli operatori pubblici e privati, la pubblica opinione, i media e i singoli cittadini sull’Agenda per lo sviluppo sostenibile;
  • proporre politiche volte al raggiungimento degli SDGs ed esprimere opinioni riguardo a possibili interventi legislativi;
  • promuovere e contribuire a realizzare un programma di educazione permanente (lifelong learning) allo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alle giovani generazioni, agli operatori dell’informazione e ai decision maker;
  • stimolare e accompagnare la trasformazione delle imprese, delle istituzioni pubbliche e delle organizzazioni della società civile (a partire dagli aderenti) nella direzione dello sviluppo sostenibile, promuovendo la ricerca e l’innovazione per lo sviluppo sostenibile e la loro sperimentazione su scala locale e nazionale, nonché l’adozione di buone pratiche gestionali;
  • sviluppare adeguati strumenti di monitoraggio per il conseguimento degli SDGs in Italia;
  • sviluppare strumenti analitici utili per valutare l’impatto delle politiche economiche, sociali e ambientali a livello nazionale e territoriale, e ridurre al massimo i costi della transizione alla sostenibilità, individuando i trade-off esistenti tra diverse politiche e proponendo interventi per renderli più favorevoli.

Il principale strumento di partecipazione alle attività dell’Alleanza è rappresentato dai Gruppi di lavoro (GdL), costituiti dagli esperti designati dagli Aderenti all’ASviS. I GdL nascono per mettere a confronto le opinioni di esperti su temi specifici al fine di elaborare proposte comuni e favorire lo scambio delle migliori pratiche per far progredire l’Italia nel percorso verso la sostenibilità.

Il CEI ha individuato nei Gruppi di Lavoro GOAL 7 – energia e GOAL 13 – cambiamento climatico, la partecipazione più idonea rispetto alle proprie competenze. Più precisamente, gli obiettivi 7 e 13 sono:

  • SDG 7 – Energia pulita e accessibile: Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni
  • SDG 13 – Lotta contro il cambiamento climatico: Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.

L’Alleanza ha scelto di approfondire congiuntamente i temi del GOAL 7 e del GOAL 13 costituendo un unico GdL. Il manifesto del GdL 7-13 titola “Priorità per una transizione ambiziosa, giusta e sostenibile” e evidenzia che la lotta ai cambiamenti climatici e il rispetto dell’Accordo di Parigi del 2015 richiedono a tutti i Paesi, indipendentemente dalle condizioni sociali e politiche, il sollecito abbandono delle fonti di energia fossile e quindi la decarbonizzazione definitiva in tutti i settori entro 2050. Si tratta di attuare cambiamenti sia dei mezzi sia degli scopi dello sviluppo che, nel rispetto delle peculiarità nazionali e locali, configurano una transizione che deve essere gestita senza traumi di natura sociale e nel rispetto della giustizia inter ed intra generazionale che è propria dello sviluppo sostenibile e dell’Agenda 2030.

Per una transizione giusta e sostenibile si individuano i 10 punti strategici sinteticamente riportati di seguito:

  1. Accelerare la transizione rispettando le indicazioni per contenere l’incremento medio globale della temperatura della superficie terrestre entro gli 1,5 °C.
  2. Considerare non solo la sostenibilità ambientale ed economica ma anche quella sociale attraverso il raggiungimento di tutti gli SDG dell’Agenda 2030 (per es. piena occupazione, diritto alla salute, prosperità economica, resilienza ambientale e sociale nazionale e globale, ecc.).
  3. Consegnare alle generazioni future un pianeta in condizioni almeno pari rispetto a quelle in cui l’abbiamo ereditato.
  4. La transizione deve essere socialmente giusta e garantire che nessuno sia lasciato indietro.
  5. Partecipazione democratica.
  6. Contrattazione.
  7. Assicurare una pianificazione puntuale, trasparente e sostenibile della decarbonizzazione di tutti i settori.
  8. Concretizzare gli investimenti pubblici e privati per la decarbonizzazione, l’innovazione tecnologica, le infrastrutture per le energie rinnovabili, l’efficienza energetica messa in sicurezza del territorio.
  9. Investire in formazione, ricerca e sviluppo
  10. Individuare gli adeguati strumenti finanziari.

In relazione alle elezioni per la nuova legislatura ASviS, ha anche elaborato un documento “Dieci idee per un’Italia sostenibile” che definisce le proposte ASviS per una nuova legislatura in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU.

La pubblicazione principale dell’Alleanza per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile in Italia è il Rapporto ASviS annuale. Il documento, oltre a fornire aggiornamenti sull’impegno della comunità internazionale per l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Onu, sottoscritta dai Governi di 193 Paesi il 25 settembre del 2015, si focalizza sul contesto nazionale, articolandosi su due piani:

  • un’analisi sullo stato di avanzamento del nostro Paese rispetto all’attuazione dell’Agenda 2030 e ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs), condotta sia a livello macro per valutare gli impegni del Governo e della società italiana, sia a livello micro con un’analisi approfondita per singolo Goal;
  • un quadro organico di raccomandazioni di policy, da sottoporre ai vertici, per segnalare gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del nostro modello di sviluppo e influenzare in questo modo le strategie e le attività del Governo.

Pubblicato con cadenza annuale all’inizio dell’autunno, il Rapporto è realizzato con il contributo dei Gruppi di lavoro dell’ASviS, costituiti dagli esperti degli Aderenti (https://asvis.it/rapporto-asvis/).

Conclusioni

Il CEI è quindi impegnato sui temi della Transizione Ecologica e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile su ampia scala attraverso il lavoro normativo dei propri Comitati Tecnici, con la costituzione di nuovi Organi, quali il Tavolo di Confronto 3, come alleato in iniziative anche fuori dal suo stretto ambito di competenza, attraverso il contributo che gli esperti designati dai propri Soci potranno fornire su tematiche sempre più rilevanti e urgenti per il Paese e a livello globale anche in considerazione della drammatica crisi energetica che la guerra in Ucraina sta determinando e che costituisce un ulteriore fattore di necessaria accelerazione alla Transizione Energetica in un’ottica di più ampia visione quale quella degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

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