Tiziano Valentinetti (Presidente), Giuseppe Carenini (Vice Presidente) e Francesco Vellucci (Segretario uscente)

Luca Carmignani (Presidente) e Tiziano Valentinetti (Segretario)
Presidente: Ing. Luca Carmignani (Piaggio & C. Spa)
Segretario: Ing. Tiziano Valentinetti (E-Distribuzione Spa)
Segretario Tecnico Referente CEI: Ing. Andrea Legnani
Scopo: Il CT 312 ha come scopo la normazione di:
– Motori ad alimentazione elettrica per trazione elettrica stradale a 2, 3 e 4 ruote
– Dispositivi elettrici di avviamento, commutazione, regolazione, controllo di tali tipi di motori
– Elettronica applicata ai suddetti dispositivi e alla trazione elettrica stradale in genere
– Accumulatori speciali.
Obiettivo del Comitato è inoltre quello di affrontare in maniera strutturata la tematica relativa al veicolo elettrico, costituendo l’interfaccia nazionale per l’analoga attività avviata a livello CENELEC (CEN CENELEC E-mobility Coordination Group) ed IEC.
Data la trasversalità delle tematiche trattate, sono stati creati una serie di “collegamenti” con gli altri CT CEI coinvolti nell’argomento, fra i quali:
CT 20 “Cavi elettrici”
CT 21/35 “Accumulatori e pile”
CT 23 “Apparecchiatura a bassa tensione”
CT 55 “Conduttori per avvolgimenti”
CT 69 “Macchine elettriche dei veicoli stradali elettrici”
CT 105 “ Celle a combustibile”
CT 313 “ Smart grids”.
E’ nato nel 1969 a Pisa, dove si è laureato in Ingegneria Aeronautica.
Lavora per Piaggio Group – R&D Powertrain come Responsabile Innovazione, EMS (Engine Management Systems) e Calcoli.
In ambito powertrain, è responsabile delle attività di ricerca ed innovazione, dei sistemi di gestione e controllo motore, nonché delle attività di simulazione e calcolo.
In particolare, in tale ambito ha lavorato allo sviluppo dei seguenti progetti:
- nel 2010, alla produzione di serie del primo veicolo ibrido plug-in al mondo con batteria al litio (MP3 Hybrid 125cc nel 2009 e 300cc);
- nel 2011, alla commercializzazione di un ciclomotore puramente elettrico (Liberty e-Mail);
- nel 2015, al lancio sul mercato di una bicicletta elettrica con proprio powertrain (Piaggio wi-bike) che si contraddistingue oltre che per le elevate prestazioni e modularità, anche per l’alto livello di connettività.
Docente dal 2003 nel corso universitario di “Progetto e Sperimentazione di Motoveicoli”, tenuto da Piaggio per la Facoltà di Ingegneria di Pisa all’interno del corso di Laurea Specialistica in “Ingegneria dei Veicoli Terrestri”.
Presidente dal 2010 del CEI/CT 312 “Componenti e sistemi elettrici ed elettronici per veicoli elettrici e/o ibridi per la trazione elettrica stradale”.
È autore di numerose pubblicazioni afferenti alle attività di ricerca del Gruppo gestite in collaborazione con le Università di Pisa, Firenze e Bologna e con l’Istituto Motori CNR.
Quali sono i principali obiettivi del Comitato Tecnico CEI 312?
Carmignani: In questi anni abbiamo cercato, in linea con le finalità per cui il Comitato è stato creato, di fare sinergia tra le attività tecniche, nazionali ed internazionali, che in un qualche modo afferivano alla mobilità ibrida ed elettrica.
Valentinetti: In particolare, come Comitato trasversale che ospita membri degli altri Comitati Tecnici nazionali coinvolti nel settore della mobilità elettrica, il CT 312 ha potuto condurre e partecipare nel corso degli anni anche a specifici tavoli tecnici internazionali mirati a conciliare le diverse posizioni sugli standard di connessione tra veicolo e infrastruttura, come anche a coniugare le diverse esigenze nei protocolli di comunicazione sia tra veicolo e infrastruttura che tra infrastruttura e centro di gestione
Quali attività svolte nel CEI per rilanciare il Comitato 312 ricorda con maggiore soddisfazione?
Valentinetti: Abbiamo diversi casi di successo che, vista la giovane età del Comitato 312, hanno consentito di proporre il nostro lavoro come fattore aggregante tra i diversi Comitati coinvolti ognuno per il proprio ruolo nel sistema degli standard della mobilità elettrica.
Son diversi gli esempi che potremmo portare in senso.
Possiamo citare il coordinamento e la rappresentanza del CEI nel Gruppo di lavoro italo-franco-tedesco per risolvere le posizioni contrastanti a livello europeo sulle caratteristiche del connettore unico per la ricarica modo 3 in AC, sia per i veicoli elettrici convenzionali che per i veicoli elettrici cosiddetti leggeri. Inoltre, abbiamo proposto per primi che venisse avviato un nuovo lavoro di standardizzazione relativamente ai cavi di ricarica affinché potessero essere disciplinati in modo maggiormente coerente con le esigenze del mercato e in linea con lo sviluppo industriale.
Di quali attività si occupa in generale il CT 312?
Carmignani: Il CT 312 segue tutte le attività tecniche inerenti i componenti elettrici ed elettronici per veicoli elettrici e/o ibridi per la trazione elettrica stradale. In sostanza il CT fa da sistemista di attività che singolarmente altri Comitati Tecnici seguono per aspetti di competenza specifica (ad esempio, il CT 20 per i cavi di ricarica). E’ quindi anche il luogo dove più si affiancano e confrontano esperienze e competenze diverse, tipiche di una mobilità innovativa ed in rapida evoluzione, quale quella elettrica ed ibrida. Il CT 312 vede quindi coinvolta anche la CIVES (Commissione italiana Veicoli Elettrici Stradali a Batteria, Ibridi e a Celle Combustibili), proprio nell’ottica di mettere a fattor comune non solo le esperienze tecniche e normative ma anche quelle in essere in ambito esterno ai vari CT.
Qual è stato e qual è il contributo italiano in sede internazionale dei relativi TC IEC e CENELEC?
Valentinetti: Possiamo ricordare nuovamente quanto già citato circa il lavoro congiunto con i Comitati Tecnici nazionali francese e tedesco per la soluzione dei contrasti sino a qualche anno fa esistenti in Europa sull’individuazione del connettore di ricarica modo 3 che meglio coniugasse le diverse esigenze del mercato e dei singoli Paesi.
In ambito CENELEC è stata pubblicata grazie anche al lavoro del Comitato 312 la modifica della EN 61851-1, introducendo dei livelli di sicurezza nell’utilizzo di prese e spine modo 3 più elevati rispetto allo scenario precedente; tale lavoro è poi migrato in ambito IEC.
Cosa raccoglie dal passato e cosa si propone di fare in più per i prossimi tre anni di mandato?
Carmignani: L’idea è di continuare in questo percorso che vede sempre più sinergia tecnica interna ai Comitati nazionali in generale, su un tema così strategico ed innovativo per il futuro, promuovendo a livello internazionale una posizione forte e condivisa che possa aiutare a garantire i requisiti di sicurezza e uniformità massima a livello comunitario europeo (e possibilmente non solo). E’ evidente che si debba continuare in un ambito così variegato a portare avanti sinergie e contatti con altri Comitati internazionali (IEC, ISO, …).
Come pensa di rapportarsi al mondo dell’industria nel nostro Paese?
Carmignani: Si vorrebbe sempre di più coinvolgere attivamente e proattivamente nel CT le varie aziende, così che possa sempre più esserci un luogo tecnico dove porre a confronto realtà varie, da chi sviluppa un componente, a chi produce un veicolo o powertrain, a chi segue più da vicino il mondo delle normative. Più questo modello prende piede, più diventa efficace e se ne vede l’elevato valore aggiunto.
Quali sono secondo Lei gli obiettivi prioritari che bisognerebbe dare particolare alla normativa per la mobilità elettrica?
Carmignani: In primis cercare di portare avanti soluzioni che possano facilitare e semplificare il passaggio, o almeno l’incremento, della mobilità ibrida ed elettrica, senza per questo nulla togliere al tema sicurezza. A titolo di esempio, per i veicoli leggeri, da tempo come CT si propone il modo di ricarica più sicuro con connettore unificato (tipo 3A) in ambito pubblico (modo 3), dando comunque la possibilità in ambiente privato e con basse potenze di ricaricare di modo 1 tramite adattatore. Questa posizione, se pur in teoria facilmente condivisibile, trova non poche difficoltà a livello comunitario per andare avanti.