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INTERVISTA A FLAVIO MAURI (SEGRETARIO) E GIUSEPPE CANNAVALE (PRESIDENTE) CEI/CT 14

15/03/2017
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Trasformatori

Flavio MAURI

Ha lavorato dal 1987 al 1990 nel campo degli impianti elettrici civili ed industriali e dal 1990 al 2000, presso il Centro di Ricerca Elettrica dell’Enel (Milano), nel campo della ricerca sui componenti elettrici. Attualmente lavora in e-distribuzione, nella Divisione Infrastrutture e Reti del Gruppo ENEL, presso la sede a Roma. Dal 2015, nell’ambito della Funzione Tecnologie di Rete, è il riferimento per le attività relative ai trasformatori di potenza, di misura ed altri componenti della rete elettrica. In particolare segue direttamente le principali innovazioni relative ai componenti di competenza, la definizione delle specifiche tecniche e le principali problematiche riguardanti tali componenti in esercizio nelle reti elettriche.

In campo normativo nazionale, da diversi anni partecipa direttamente ai lavori del Comitato Elettrotecnico Italiano per la preparazione della normativa tecnica di settore. Dal 2007 al 2016 ha ricoperto la carica di Presidente del Comitato Tecnico CEI 14 “Trasformatori” e attualmente ricopre la carica di Segretario nello stesso Comitato. Inoltre, a livello normativo internazionale partecipa attivamente ad alcuni Working Group. In particolare è Convenor dei WG 29 e WG 32, del CENELEC TC 14, che su mandato della Commissione Europea si occupano della preparazione e dell’aggiornamento delle norme europee sulle performance energetiche dei trasformatori.

Per i componenti di competenza partecipa a diversi seminari e conferenze in campo nazionale e internazionale (CEI, IEC, CIGRE, CIRED) e ha scritto diversi articoli per le riviste di settore.

Forse non tutti conoscono il CT 14: ce lo può presentare?

Il Comitato Tecnico 14 si occupa di trasformatori di potenza. I trasformatori di potenza sono tra i componenti più importanti che vengono impiegati nelle reti elettriche, rappresentano la più diffusa e valida soluzione per la trasformazione dell’energia elettrica permettendone la generazione, il trasporto e la distribuzione fin dentro le nostre case.
Nonostante il principio di funzionamento dei trasformatori sia sostanzialmente rimasto lo stesso fin dalla nascita del primo brevetto verso la fine dell’800, l’evoluzione tecnologica ha invece fatto passi da gigante e il mondo dei trasformatori è pertanto sempre spinto verso la ricerca di soluzioni progettuali innovative, sia per quanto attiene i materiali impiegati sia per le tecnologie di costruzione.

Tra le innovazioni più importanti si ricordano:

• il Regolamento di Ecodesign, che prevede trasformatori sempre più efficienti;
• la disponibilità di liquidi isolanti diversi dagli oli minerali tradizionalmente usati, come gli esteri naturali e sintetici, che presentano caratteristiche di non infiammabilità e biodegradabilità di notevole interesse;
• la disponibilità di isolatori in composito in sostituzione dei precedenti in porcellana, anch’essi con interessanti caratteristiche resistenza e sicurezza, ecc.

In questo contesto, il lavoro normativo tecnico del CEI gioca un ruolo fondamentale insieme a tutti gli altri soggetti interessati, come legislatori, costruttori e utilizzatori. Il compito principale del nostro Comitato 14 è quindi quello di contribuire a far marciare le norme tecniche di pari passo con l’evoluzione tecnologica e le leggi in vigore, in modo da rispondere al meglio alle più moderne esigenze del settore.

Quali attività svolte nel CEI per rilanciare il Comitato Tecnico 14 ricorda con maggiore soddisfazione?

Mi piace ricordare le due seguenti attività svolte dal Comitato 14. La prima riguarda la normativa legata al Regolamento di Ecodesign: per questa normativa abbiamo lavorato direttamente su Mandato della Commissione Europea e abbiamo prodotto norme che specificano le prestazioni energetiche e quindi l’efficienza dei trasformatori di potenza.

Con i limiti di efficienza previsti, alcuni dei quali molto ambiziosi e da confermare, per il 2025 in Europa è stato ipotizzato un risparmio di energia annuale corrispondente a metà del consumo annuale della Danimarca, circa 16,2 TWh all’anno, pari a 3,7 Mt di emissioni di CO2; la Danimarca ha circa sei milioni di persone, quindi è qualcosa di veramente rilevante.

La seconda attività è tutt’ora in corso e riguarda la standardizzazione dei vari componenti ed accessori che vengono impiegati sui trasformatori come, per esempio, i relè buchholz, gli aerotermi, i radiatori, le valvole, ecc. Questo lavoro è partito da un’iniziativa che già esisteva a livello europeo CENELEC, e come Comitato CEI siamo stati tra i promotori dell’estensione di questa normativa relativa agli accessori per trasformatori a livello IEC. Questo è importantissimo perché consentirà a tutte le persone che si occupano di trasformatori di parlare la stessa lingua; quindi chi dovrà acquistare o vendere trasformatori in America Latina, per esempio, dirà semplicemente che il trasformatore deve avere questi accessori secondo le norme IEC e così si comprenderà subito di che cosa si sta parlando.

Tale lavoro è in corso in questi mesi, se n’è discusso durante l’ultima riunione del TC 14 IEC tenutasi a Francoforte nell’ottobre 2016, e l’obiettivo è quello di avere, entro un paio d’anni, una norma internazionale su tutti questi aspetti.

 

Giuseppe CANNAVALE

Ha iniziato la sua attività nel 1960 presso la CGE (filiale italiana della G.E.), occupandosi di prove e progettazione di trasformatori di potenza. Dal 1966 al 2000 ha lavorato presso il Centro di Ricerca Elettrica dell’Enel. Dal 2001 a tutt’oggi lavora nel campo dell’assistenza post-vendita presso la Società Tamini/Terna costruttrice di trasformatori di grande potenza e industriali. Dal 2001 a tutt’oggi lavora nel campo dell’assistenza post-vendita presso la Società Tamini/Terna costruttrice di trasformatori di grande potenza e industriali.

Nell’ambito dell’attività lavorativa, si è interessato di:

  • progettazione elettromagnetica dei trasformatori di potenza;
  • redazione di specifiche tecniche per l’ordinazione di trasformatori per la distribuzione AT/MT, trasformatori elevatori di centrale e autotrasformatori;
  • prove su trasformatori di misura e di potenza, con particolare riferimento alle misure di scariche parziali, prove di cortocircuito, analisi dei gas disciolti in olio, analisi di SFRA, attività predittive sulla vita dei trasformatori;
  • ricerche sui trasformatori a 1000 kV installati nella stazione sperimentale Enel di Suvereto;
  • attività di assistenza successiva alla vendita di trasformatori di potenza e industriali, con particolare riferimento alla messa in esercizio di trasformatori PST (Phase Shifter Transformers) per potenze fino a 1800 MVA e tensioni fino a 400 kV;

Nel campo dell’attività normativa, è:

  • l’attuale Presidente del CT 14 “Trasformatori” del CEI, del quale è stato per diversi anni Segretario;
  • il Segretario del SC 36 A “Isolatori” del CEI;
  • il “Past President” del Gruppo Trasformatori dell’ANIE;
  • membro del CIGRE WG 2 “Power Transformers”.

Ha pubblicato diversi articoli nel campo dei trasformatori editi su riviste tecniche, tra le quali CIGRE, CIRED, IEEE.

Cosa raccoglie dal passato e cosa si propone di fare in più per i prossimi tre anni di mandato?

Partecipo alle attività del Comitato Tecnico 14 da circa vent’anni, inizialmente come assistente dell’allora Segretario Prof. Bossi, poi sono diventato Segretario e attualmente sono Presidente del Comitato.

In tutti questi anni ho rilevato due aspetti fondamentali: il primo riguarda la preparazione della normativa che si è trasferita in maniera sempre più vincolante verso il mondo internazionale. La IEC, che si occupa della normativa a livello mondiale, e il CENELEC, che si occupa della normativa a livello europeo, sono diventati praticamente gli unici enti normatori e i Comitati Tecnici nazionali si sono trovati spesso a fare da semplici traduttori della normativa edita a livello internazionale. Risulta pertanto fondamentale, per soddisfare le esigenze tecniche nazionali, che gli esperti italiani siano sempre presenti in campo internazionale.

Il secondo riguarda la partecipazione alle iniziative a livello internazionale che non è semplice perché si tratta di una partecipazione onerosa dal punto di vista economico e le aziende mirano soprattutto ad avere risultati immediati rispetto al denaro investito per assicurare la presenza costante in tali attività; attività, queste ultime, che spesso richiedono tempi piuttosto lunghi per giungere all’edizione di un testo normativo condiviso fra i diversi Paesi che partecipano alla preparazione di documenti normativi.

Tuttavia mi sembra che in questi ultimi tempi ci sia una maggiore consapevolezza riguardo alla possibilità di incidere sulle predisposizioni della normativa essendo più presenti e partecipando direttamente ai lavori in sede internazionale. Questo viene oggigiorno percepito anche dalle aziende che cercano effettivamente di addossarsi costi che alla fine, nel quadro dei bilanci aziendali, possono risultare decisamente marginali.

Come pensa che l’attività normativa possa supportare il mondo dell’industria nel nostro Paese?

Per quanto riguarda il supporto al mondo dell’industria, uno degli aspetti che mi sembra fondamentale in questo momento e che potrebbe penalizzare molto le industrie di trasformatori italiane, soprattutto quelle piccole, è l’introduzione della nuova normativa europea sull’Ecodesign. L’Ecodesign è un Regolamento Europeo che si propone, nell’ambito di una maggiore efficienza energetica, una significativa riduzione delle perdite a vuoto e a carico dei trasformatori di potenza. L’Ecodesign, quando e se verrà attuata la seconda fase di introduzione del Regolamento, può comportare modifiche radicali alla modalità di costruzione dei trasformatori della distribuzione medio-bassa. Le aziende italiane di grandi dimensioni hanno capacità sia di ricerca che di investimento per poter modificare la propria maniera di realizzare i trasformatori, ma quelle piccole non sono in queste condizioni.

Poiché la seconda fase di applicazione del Regolamento Ecodesign prevede riduzioni drastiche delle perdite dei trasformatori, bisognerebbe cercare di ammorbidire questa posizione per consentire ai piccoli costruttori italiani di essere presenti sul mercato continuando ad utilizzare la tecnologia attuale per la costruzione dei nuclei magnetici. Tale tecnologia prevede attualmente la costruzione dei nuclei dei trasformatori fatta per impaccamento dei singoli lamierini piuttosto che per avvolgimento di un nastro di materiale magnetico ad altissima permeabilità.

Sembra una banalità, ma è una modifica molto radicale e profonda che richiede per lo meno un minimo di ricerca e grandi investimenti soprattutto per le aziende, anche non piccole, che si sono attrezzate a produrre trasformatori di distribuzione in maniera quasi semi-automatica.

Quali sono secondo Lei gli obiettivi prioritari che bisognerebbe dare al mondo normativo elettrico in generale e a quello del CT 14 in particolare?

Per quanto riguarda la redazione della normativa e quindi gli obiettivi che bisognerebbe dare agli estensori dei documenti normativi, penso che occorrerebbe essere estremamente chiari. Ho sempre considerato che la norma rappresenta, al di là del contratto commerciale fra costruttore e acquirente, il documento di riferimento per quanto riguarda i collaudi delle macchine in generale e dei trasformatori in particolare. In questi ultimi tempi ho notato che si tende sempre di più a redigere norme che sembrano piccoli trattati teorici su come condurre le prove, su come eseguire certe verifiche piuttosto che non delle regole, degli “statements” estremamente chiari e precisi che consentano un rapporto tra costruttore e acquirente al momento del collaudo della macchina.

Infine, quello che vorrei fare proprio per il nostro Comitato è spingere tutti i membri CEI che partecipano alle attività internazionali a considerare questo aspetto: che la norma venga scritta in modo da rappresentare un documento di interpretazione, nel rapporto tra cliente e fornitore, estremamente chiaro in modo da evitare inutili discussioni e lungaggini nel momento in cui i prodotti che vengono venduti saranno collaudati.

 

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