L’indagine sullo stato dell’arte della Norma UNI CEI ISO 50001 fa emergere un quadro abbastanza positivo nel nostro Paese, con la necessità di rafforzare gli strumenti per le PMI.

Intervista a Alberto Iliceto (Past President) e a Salvatore Guastella (Nuovo Presidente)
E’ attualmente consulente di Società che operano in ambito internazionale nel campo delle Energie Rinnovabili e dei Sistemi di Accumulo dell’Energia. Con oltre 30 anni di esperienza nel settore, ha contribuito allo sviluppo di progetti solari ed eolici di grande taglia, lavorando per il gruppo Enel in Europa e negli Stati Uniti, Paese nel quale ha prestato servizio per 7 anni come Director e poi Vice President of Business Development nella società Enel Green Power.
In precedenza, ha acquisito un’ampia esperienza tecnica maturata dapprima nell’ambito della Ricerca e Sviluppo dell’energia solare e poi nella progettazione e sperimentazione di impianti fotovoltaici ed eolici, partecipando anche a diversi progetti internazionali promossi dalla Commissione Europea e dalle Nazioni Unite. E’ stato Presidente del Comitato Tecnico CT 82 del CEI dal 1998 al 2016, dopo aver partecipato a diversi Comitati internazionali (CENELEC, IEC, IEA).
E’ autore di numerosi lavori pubblicati su riviste tecniche nazionali e internazionali e ha tenuto corsi in ambito universitario sulla tecnologia e lo sviluppo delle energie rinnovabili. L’ing. Iliceto ha conseguito la laurea con pieni volti in Ingegneria Elettrotecnica presso l’Università di Padova ed ha proseguito la sua formazione con corsi specialistici in Europa (Renewable Energies, Business Planning, Project Management, Technology Innovation) e USA (Power Electronics – MIT, Boston; PG&E exchange program, California).
Nel 2014 ha ricevuto la Stella al Merito del Lavoro con decreto del Presidente della Repubblica.
Ingegner Iliceto, qual è la situazione del fotovoltaico italiano e quale contributo sta portando al sistema energetico nazionale?
Se mi permette di fare un po’ di storia, il primo kW di moduli fotovoltaici è stato installato in Italia nel 1980, e i primi impianti di produzione elettrica per utenze risalgono al 1983.
Un grande passo è stata la realizzazione della centrale Enel da 3 MW in provincia di Salerno nel 1993, che, per diversi anni, è stata la più grande al mondo.
Poi l’effetto combinato di incentivi, miglioramento tecnologico dei componenti e riduzione dei costi, ha consentito l’avvio dell’industria del settore in maniera massiccia all’inizio degli anni 2000 e creato un giro d’affari in Italia di decine di miliardi di Euro.
Gli incentivi in conto energia gestiti dal GSE hanno determinato la maggior crescita del fotovoltaico in Italia, arrivando oggi ad un contributo dell’8% dei consumi totali, cioè la seconda fonte rinnovabile dopo l’idroelettrico (che copre il 17% dell’energia totale) e prima dell’eolico (circa 5%).
Terminati gli incentivi del conto Energia, ora rimangono vantaggi fiscali e riduzioni tariffarie nell’ambito dei SEU – Sistemi Efficienti di Utenza, che, combinati, supportano comunque la realizzazione di circa 400 MW nel 2016, prevalentemente impianti di piccola taglia.
Comunque, il traguardo non lontano è la “grid parity”.
Quali criticità si sono constatate nel programma di incentivi di cui parla?
Un aspetto meno soddisfacente dei programmi nazionali di supporto al fotovoltaico è stato il coinvolgimento molto limitato dell’industria manifatturiera italiana nella produzione dei componenti, esclusi solo i convertitori statici che vedono un bilancio import/export positivo.
Un altro elemento critico è stata la remunerazione troppo generosa dell’energia, che non ha seguito il trend di discesa dei costi d’investimento con sufficiente dinamica, determinando margini eccessivi in alcuni anni, risultando in un aggravio della bolletta energetica italiana.
Nel complesso, comunque, il conto energia ha consentito di realizzare oltre 600.000 impianti, portando la potenza installata agli attuali 19.000 MW circa, con un contributo importante di energia solare nel mix di generazione nazionale.
Quale ruolo ha avuto il CEI e, in particolare, il Comitato Tecnico 82 nello sviluppo del fotovoltaico italiano?
Il CEI ha coperto diverse carenze nelle norme internazionali ed ha sviluppato norme nazionali, senza le quali sarebbe stata critica l’attivazione dei programmi incentivanti. Mi riferisco in particolare ad aspetti di sicurezza (ad esempio nell’interfacciamento alla rete pubblica) e di qualità dei componenti e degli impianti. Entrambi questi aspetti, sicurezza e qualità, vanno a vantaggio dei progettisti, degli installatori e degli utenti.
Il volume d’affari determinato dal programma di incentivi e la necessità di redigere norme tecniche che regolamentassero gli impianti hanno determinato un forte interesse per il CT 82, con ampia partecipazione degli operatori del settore, arrivando ad oltre 120 iscritti, secondo Comitato CEI, per numerosità di iscritti, dopo CT 64.
Il CEI, tramite il CT 82, ha fornito costante collaborazione al Ministero dell’Ambiente, AEEGSI e GSE.
Un contributo importante per gli operatori del settore e per l’implementazione dei programmi nazionali è stata certamente la Guida tecnica CEI 82-25, la cui prima edizione è stata pubblicata nel 2006 e successivamente aggiornata in parallelo all’evoluzione delle norme.
In chiusura, vuol dare un saluto al nuovo presidente?
La nomina a Presidente dell’ing. Guastella mi fa estremo piacere, perchè ha meritato la stima dei colleghi e della Direzione ed è oggi la persona più qualificata e competente per questo ruolo. Gli auguro di cuore buon lavoro.
Ne approfitto per ringraziare la Direzione del CEI per il supporto costantemente fornito e, soprattutto, i membri del Comitato che, spesso per passione e in ore di libertà personale, hanno lavorato con impegno e qualità ed hanno animato le nostre riunioni con interventi qualificanti e dibattiti accesi. Grazie a tutti!
Laureato in Ingegneria Elettrotecnica, lavora nel settore dell’energia fotovoltaica. Dopo una lunga collaborazione alle attività di ENEL Ricerca (fra cui è da ricordare la progettazione, realizzazione e gestione iniziale della Centrale fotovoltaica da 3,3 MW di Serre Persano nel 1994) e, quindi, alle attività di CESI, dal 2006 opera presso RSE Ricerca sul Sistema Energetico come Esperto Senior in Energie Rinnovabili.
Si occupa di:
E’ stato coordinatore e partner di diversi progetti europei di ricerca sul fotovoltaico.
E’ autore/coautore di oltre 40 lavori pubblicati in Italia e all’estero su riviste tecniche o presentati a convegni o seminari nazionali e internazionali.
Attualmente ricopre i seguenti ruoli:
Ingegner Guastella, ci vuole presentare le attività del Comitato e come è stato strutturato il lavoro?
Le attività del CT 82 sono da sempre indirizzate alla preparazione di norme riguardanti la progettazione, la realizzazione, il funzionamento, le prove e la sicurezza degli impianti fotovoltaici e dei loro componenti: dalle celle solari fino all’interfaccia col sistema elettrico cui viene fornita l’energia.
Il principale obiettivo del Comitato è stato sin dall’inizio quello di favorire l’introduzione dei sistemi fotovoltaici nel mercato mediante l’armonizzazione normativa.
Contemporaneamente, sono state definite le modalità per garantire la qualità dell’impianto fotovoltaico e dei suoi componenti.
L’esigenza di dare riposte normative rapide, nonostante i numerosi temi che hanno interessato il FV e nonostante la rilevante numerosità degli iscritti al CT82, ha comportato la necessità di una organizzazione del CT basata su Gruppi di lavoro: alcuni sono stabili e garantiscono una corrispondenza con analoghi WG di CENELEC e di IEC su questo ambito normativo; altri sono temporanei e sono legati a specifici temi che sono trattati di volta in volta dal Comitato.
I vari GdL vedono attualmente la partecipazione di esperti di diversa estrazione professionale: Università, Centri di ricerca, Industrie, Società di servizi, Associazioni di categoria e Organismi nazionali di regolazione, quali VVF, Ordine degli Ingegneri.
Qual è stato e qual è il contributo italiano in sede internazionale dei relativi comitati IEC e CENELEC?
Il contributo del CT 82 agli analoghi comitati CENELEC e IEC è stato continuo e sempre qualificato grazie agli esperti italiani che hanno partecipato a numerosi progetti normativi e, quando possibile, anche a riunioni internazionali.
Oltre a ciò, da 13 anni il CEI contribuisce all’attività normativa europea gestendo tramite me la Segreteria del TC 82 del CENELEC.
Insieme a questi aspetti positivi, è però doveroso evidenziare una pecca nella partecipazione ai comitati internazionali; infatti, tale partecipazione, seppure molto competente, non è stata sufficientemente numerosa per consentire una adeguata rappresentanza delle esigenze degli operatori e degli utenti degli impianti fotovoltaici italiani. Una maggiore partecipazione ai gruppi normativi internazionali è da tempo fortemente auspicata e si spera che possa essere pian piano raggiunta.
Quali esigenze normative ritiene più urgenti per l’industria fotovoltaica in Italia e in Europa?
Nuove norme per la qualifica dei componenti di un impianto fotovoltaico, nonché per la sua progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione, tenendo conto dello sviluppo tecnologico e delle nuove disponibilità sul mercato.
In particolare, si possono individuare i seguenti ambiti: