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INTERVISTA A MARIO SILINGARDI, PRESIDENTE USCENTE CEI/SC 31J

12/01/2017
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Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione

MARIO SILINGARDIsili

Classe 1936, Perito Industriale elettrotecnico, Mario Silingardi ha iniziato la sua carriera come tecnico specializzato nella manutenzione di impianti elettrici e macchine in OSRAM dal 1956 al ‘58, lavorando poi dal 1958 al 1962 nello stabilimento petrolchimico Montecatini di Ferrara come capo gruppo per la manutenzione, montaggio e avviamento degli impianti, dal ’62 al 1994 in SNAMPROGETTI come specialista nella progettazione di impianti elettrici prima e poi come Responsabile del gruppo “Normalizzazione Interna” per passare infine alla libera professione dal 1994 ad oggi.

Come libero professionista ha svolto numerose attività nell’ambito della classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione e valutazione del rischio di esplosione e della verifica degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per diverse industrie.

Ha svolto numerose attività di docenza, in ambito CEI in particolare per i corsi relativi ai luoghi con pericolo di esplosione – Direttive ATEX, classificazione dei luoghi, impianti elettrici, verifiche e manutenzione.

Nel Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI):

  • membro nella Commissione 64/G che ha partecipato alla elaborazione della Norma CEI 64-2 nelle sue diverse edizioni, dal 1971 fino alla sua sostituzione con il SC 31 J;
  • membro del SC 64C “Protezione contro i pericoli di incendio;
  • membro del SC 64G “Revisione generale norma CEI 64-8”, nel 2002-2003 è stato coordinatore del Gruppo di lavoro che ha elaborato la Guida CEI 0-2 “Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici”;
  • membro del SC 31 J “Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione”, dall’origine ad oggi, di cui è stato presidente dal 1997 al luglio 2016.

Nel maggio 2009 il CEI gli conferisce il Premio Ingegner Giorgi 2008 “per l’elevato contributo dato allo sviluppo della normativa ed alla promozione dell’immagine del CEI nel mondo”.

Il 2 giugno 1988, gli viene conferito dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga il titolo di “Cavaliere al merito della Repubblica Italiana”.

Ing, Silingardi, può farci un breve bilancio, ad oggi, del lavoro svolto dal SC 31J ?

Tutto ha avuto inizio con il DPR 547/55 “Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro”, dove, all’art. 329 erano considerati i “luoghi dove esistono pericoli di esplosione o di incendio” e all’art. 330 erano considerate le installazioni elettriche “antideflagranti” e di tipo “stagno”.

Per identificare quali fossero i “luoghi dove esistono pericoli di esplosione o di incendio” e quali requisiti dovessero avere le “installazioni elettriche antideflagranti”e di tipo stagno”, nei primi anni Sessanta, il CEI creò la Commissione di studio 64/G, il cui presidente era il Commendatore e Per. Ind. Mario Ferrario, con il compito di preparare una Norma CEI specifica.

Nel 1966 andò in inchiesta pubblica il Progetto di norma S 276, la cui durata fu molto lunga in quanto oggetto di approfonditi esami da parte del Ministero del lavoro, dell’ENPI e di aziende del settore.

Nel luglio 1973 fu pubblicata la prima edizione della Norma CEI 64-2 “Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione o di incendio”, suddivisa poi nelle successive edizioni, in due fascicoli: CEI 64-2 (norma vera e propria) e 64-2/A (Appendici con esempi applicativi).

La suddetta Norma riguardava sia l’argomento “Classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di esplosivi (Classe 0), gas e vapori infiammabili (Classi 1 e 3), polveri combustibili (Classe 2)”, sia l’argomento “Requisiti degli impianti elettrici destinati a questi luoghi”; essa aveva origine nazionale in quanto, fino al 1996 non esistevano Documenti di armonizzazione (HD) o Norme (EN) CENELEC sull’argomento.

Per quanto riguarda la classificazione dei luoghi, il CEI:

  • nel novembre 1996 ha recepito nella Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30) “Classificazione dei luoghi pericolosi per la presenza di gas”, prima edizione, fascicolo 2895, la corrispondente norma CENELEC EN;
  • nel gennaio 1999 ha pubblicato la prima edizione della presente Guida CEI 31-35 “Guida alla classificazione dei luoghi pericolosi per la presenza di gas”;
  • tra il dicembre 1997 ed il settembre 2001 ha pubblicato una serie di Fogli di Abrogazione della Norma CEI 64-2[1] e 64-2/A (capitoli relativi);
  • nel giugno 2003 ha recepito nella Norma CEI EN 50281-3 (CEI 31-52)[2] “Classificazione dei luoghi pericolosi per la presenza di polveri combustibili”, prima edizione, fascicolo 6947, la corrispondente norma CENELEC EN;
  • nell’ottobre 2007 ha pubblicato la prima edizione della Guida CEI 31-56 “Guida alla classificazione dei luoghi pericolosi per la presenza di polveri combustibili”.

Nel tempo sono state pubblicate diverse edizioni delle norme e guide di classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione.

Oggi la situazione è la seguente.

Per la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili, sono in vigore:

  • la Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87), prima edizione del 2010-01, “Atmosfere esplosive – Parte 10-1: Classificazione dei luoghi. Atmosfere esplosive per la presenza di gas”; che rimarrà in vigore fino al 13-10-2018 contemporaneamente alla seconda edizione del 2016-03;
  • la Guida CEI 31-35, quarta edizione datata 2012-02 “Guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas in applicazione della Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87)” e la Guida CEI 31-35/A (Appendici GE e GF, esempi).

Per la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di polveri combustibili, sono in vigore:

  • la Norma CEI EN 60079-10-2 (CEI 31-88), prima edizione del 2010-01, “Atmosfere esplosive – Parte 10-2: Classificazione dei luoghi. Atmosfere esplosive per la presenza di polveri combustibili”; che rimarrà in vigore fino al 20-02-2018 contemporaneamente alla seconda edizione del 2015-11.
  • la Guida CEI 31-56, prima edizione, fascicolo 9049 C, datata 2007-10, e Variante V3 “Guida all’applicazione della Norma CEI EN 60079-10-2 (CEI 31-88)”.

Per la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di esplosivi, è ancora in vigore la Norma CEI 64-2. (capitoli relativi).

Per quanto riguarda gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di fluidi infiammabili, la Norma CEI 64-2 è stata sostituita dal 1 dicembre 1999 dalla Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33), prima edizione.

Nel maggio 2004 è stata pubblicata la seconda edizione della Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33) .

Nel febbraio 2010 è stata pubblicata la terza edizione della Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33) che ha modificato il suo titolo in “Atmosfere esplosive – Parte 14: Progettazione, scelta e installazione degli impianti elettrici”, in quanto si applica anche agli impianti nei luoghi con presenza di polveri combustibili

Nell’aprile 2015 è stata pubblicata la Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33), edizione 2015-04, fascicolo 14094, della quale la Guida CEI 31-108 rappresenta una Guida applicativa.

Nel novembre 2016, è stata pubblicata la Guida CEI 31-108 di applicazione della Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33), edizione 2015-04.

Dopo la Norma CEI 64-2, la 31-108 è la prima Guida relativa agli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di atmosfere esplosive originate da gas e vapori infiammabili o da polveri combustibili; essa ha lo scopo di approfondire il tema della progettazione, compresa la scelta delle apparecchiature, dell’installazione (montaggio) e della verifica iniziale o di conformità.

Quali attività svolte nel CEI ricorda con maggiore soddisfazione?

Sono entrato a far parte della Commissione di studio 64/G creata dal CEI nel 1972, quale rappresentante della società di progettazione e costruzione impianti petroliferi e petrolchimici che operava a livello internazionale presso la quale lavoravo all’epoca, e ho partecipato alla fase finale di analisi dei commenti al Progetto di norma S 276 dal quale è derivata la Norma CEI 64-2, prima edizione (1973).

La Commissione era composta da persone molto qualificate, che ricordo con grande rispetto e stima; questa per me è stata una esperienza importantissima, sia dal punto di vista professionale, sia da quello interpersonale.

Tra il 1988 e il 1992 ho partecipato al Gruppo di lavoro CENELEC e poi IEC per la preparazione della prima norma internazionale di classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas IEC 60079-10. Anche questa è stata un’attività importante, dove ho potuto mettere a confronto la mia esperienza con quella di tecnici di altre società di altri Paesi.

Ricordo le Guide di applicazione delle diverse norme: CEI 31-35 (per i gas), CEI 31-56 (per le polveri) e l’ultima pubblicata, la CEI 31-108, che hanno richiesto un grande lavoro da parte di tutto il SC 31J e, come ogni attività che richiede un grande impegno, la loro pubblicazione mi ha dato tanta soddisfazione.

Anche la pubblicazione, nel 2002, della Guida CEI 0-2 “Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici”, che non riguarda il SC 31J, mi ha dato grande soddisfazione, perché l’argomento era oggetto della mia attività di lavoro e perché sono stato il coordinatore del gruppo di lavoro che ne ha elaborato la prima edizione. Questa guida ha richiesto un grosso impegno, avendo coinvolto tutti gli ordini professionali: Ordine degli ingegneri, Collegio nazionale dei periti industriali e le diverse Organizzazioni degli installatori.

Mi dispiace che, ancora oggi, essa sia poco utilizzata.

Quali sono secondo lei gli obiettivi prioritari che bisognerebbe dare al mondo normativo elettrico in generale e a quello del SC 31J in particolare?

A mio parere, si possono identificare tre obiettivi prioritari:

  • perché le norme siano espressione della regola dell’arte, è necessario mantenere un equilibrio di rappresentanza delle diverse categorie professionali nei Comitati CEI;
  • gli utenti delle norme hanno difficoltà a tenersi aggiornati per seguire l’evoluzione normativa, sarebbe auspicabile, compatibilmente con l’evoluzione tecnologica, aumentare il più possibile l’intervello minimo tra una edizione e l’altra di una stessa norma riguardante gli impianti;

favorire in tutti i modi l’aggiornamento dei tecnici coinvolti nelle diverse attività riguardanti gli impianti elettrici (apparecchiature, progettazione impianti, installazione, verifica, ecc.) promuovendo Corsi specifici sui diversi argomenti delle norme.

[1] La Norma CEI 64-2, è rimasta in vigore ancora oggi solo i per luoghi di Classe 0; luoghi ove esistono pericoli di esplosione in dipendenza della presenza o sviluppo delle sostanze esplosive.

[2] La Norma CEI EN 50281-3 (CEI 31-52) ha introdotto una nuova filosofia di classificazione dei luoghi, che ha reso superata la terminologia e i metodi di classificazione dei luoghi utilizzati nella Norma CEI 64-2; in particolare, sono stati introdotti i tipi di zone 20, 21, 22, non presenti nella Norma CEI 64-2, in analogia con le zone 0, 1, 2 previste per i gas, i vapori e le nebbie infiammabili.

SCHEDA INFORMATIVA DEL SOTTOCOMITATO TECNICO CEI SC 31J

“Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione”

 SCOPO

Il SottoComitato è impegnato a preparare norme riguardanti la classificazione delle aree con pericolo di esplosione per la presenza di gas, vapori, nebbie e polveri.

Inoltre ha il compito di predisporre norme relative all’installazione, manutenzione ed ispezione dei relativi impianti elettrici, in particolare di sviluppare norme tecniche che consentano di rispondere alle prescrizioni legislative del settore.

PROGRAMMA DI LAVORO

L’attività del SottoComitato consiste principalmente nel:

  1. partecipare ai lavori dei corrispondenti organi tecnici internazionali contribuendo allo sviluppo delle norme del settore;
  2. favorire la diffusione di queste norme tra le società italiane del settore;
  3. collaborare con altri Comitati Tecnici CEI per sviluppare tematiche trasversali.

Relativamente al punto 1, il programma di lavoro del Comitato Nazionale si identifica con quello del SC 31J dell’IEC. Da evidenziare in questo ambito il presidio da parte di membri del Comitato Nazionale dei principali Working Group IEC, con un ruolo particolarmente attivo nell’ambito del MT 60079-10-1 “Explosive atmospheres – Part 10-1: Classification of areas – Explosive gas atmospheres”.

PRINCIPALI NORME E GUIDE APPLICATIVE ELABORATE DAL SC 31J

Per la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili, sono in vigore:

  • la Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87) “Atmosfere esplosive – Parte 10-1: Classificazione dei luoghi. Atmosfere esplosive per la presenza di gas”;
  • la Guida CEI 31-35 “Guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas in applicazione della Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87)” e la Guida CEI 31-35/A (Appendici GE e GF, esempi).

Per la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di polveri combustibili, sono in vigore:

  • la Norma CEI EN 60079-10-2 (CEI 31-88) “Atmosfere esplosive – Parte 10-2: Classificazione dei luoghi. Atmosfere esplosive per la presenza di polveri combustibili”;
  • la Guida CEI 31-56 “Guida all’applicazione della Norma CEI EN 60079-10-2 (CEI 31-88)”.

Per quanto riguarda gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di fluidi infiammabili, sono in vigore:

  • la Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33) “Atmosfere esplosive – Parte 14: Progettazione, scelta e installazione degli impianti elettrici
  • la Guida CEI 31-108 “Guida all’applicazione della Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33)”
  • la Norma CEI EN 60079-17 (CEI: 31-34) “ Atmosfere esplosive – Parte 17: Verifica e manutenzione degli impianti elettrici”
  • la Norma CEI EN 60079-19 (CEI 31-83) “ Atmosfere esplosive – Parte 19: Riparazione, revisione e ripristino delle apparecchiature”.
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