Innovazione, sostenibilità ed efficienza, per un mondo sempre più green.

Articolo di Solange Blaszkowski, tratto da IEC e-tech 2021-03
Gli effetti negativi delle azioni umane sull’ambiente non sono più storie che si leggono nei libri o che si ascoltano da guru durante conferenze sul clima. Siamo ora tutti testimoni degli imponenti cambiamenti che avvengono nell’ambiente. Le estati sono sempre più calde, gli inverni sempre più miti e sempre meno prevedibili. La siccità ha durata più lunga e le tempeste tropicali sono sempre più violente, causando a sempre più persone la perdita delle proprie abitazioni e perfino della vita.
Contemporaneamente, la nostra generazione e le generazioni future stanno affrontando altre serie sfide. È previsto che la popolazione mondiale raggiungerà i 10 miliardi nel 2050; i consumi in eccesso dilagano e i rifiuti proliferano. Ne consegue che le nostre risorse naturali si stanno drasticamente esaurendo. A questo ritmo, consumeremo l’equivalente di tre volte il nostro pianeta Terra in 30 anni. Questo modello, ovviamente, non è sostenibile e sta emergendo un nuovo senso di urgenza.
Per molti anni, le norme sui dispositivi elettrici ed elettronici hanno affrontato le questioni ambientali correlandole al rendimento energetico. Ora, però, con l’aumento della domanda di materiali e l’imminente esaurimento delle risorse, l’attenzione si sta spostando sull’uso dei materiali e sulla loro salvaguardia.
Oggi le nostre comunità elettriche ed elettroniche producono da sole oltre 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici (e-waste) a livello mondiale ogni anno. Non c’è tanto bisogno di convincersi a riconoscere la nostra corresponsabilità nell’invertire questa tendenza. Proseguendo, l’unica soluzione è quella di “ripensare” il ciclo di vita completo di un prodotto, trovando modalità intelligenti per consumare meno materiali, per far durare i prodotti più a lungo e per utilizzare i rifiuti come risorse. Pensare ai rifiuti come “risorse” cambia la nostra prospettiva sui rifiuti. Invece di vederli come spazzatura senza valore di cui dobbiamo sbarazzarci, dovremmo considerare i rifiuti come risorse preziose con il potenziale di generare guadagni economici, se utilizzate per creare nuovi prodotti.
Contemporaneamente al crescente bisogno di materiali, aumenta rapidamente anche la domanda energetica. Dal momento che le riserve naturali di fonti non rinnovabili come petrolio, gas e carbone diminuiscono e che l’aumento di emissioni di CO2 cresce a livelli allarmanti, è imperativa la necessità di fonti sostenibili di energia. Mantenere sano il pianeta richiederà una transizione energetica passando da un’energia basata prevalentemente sui combustibili fossili ad una che utilizzerà sempre più fonti di energia sostenibili per raggiungere emissioni zero nette.
La IEC contribuisce alla sicurezza e alle prestazioni di tecnologie di energie rinnovabili quali l’energia marina, eolica, solare fotovoltaica e idroelettrica. Mentre queste tecnologie evolvono e diventano un serio apporto per la “transizione energetica”, le stesse dovranno superare le sfide derivanti dall’impatto delle risorse materiali. Per soddisfare la futura domanda energetica, saranno necessarie altre forme di produzione di energia sostenibile, come il nucleare e l’idrogeno. La IEC dovrà continuare a fornire norme per queste fonti energetiche e supportare nuove tecnologie, come ad es. la conversione di CO2 in combustibile.
A livello globale, le Nazioni Unite promuovono l’importanza di contrastare il cambiamento climatico e la scarsità di risorse nel loro progetto di costruzione di un mondo migliore. I suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) poggiano su tre pilastri strettamente intrecciati: crescita economica, integrazione sociale e salvaguardia ambientale. Per raggiungere simultaneamente crescita economica e sviluppo sostenibile, dobbiamo cambiare il modo di produrre beni e il modo in cui consumiamo le risorse naturali:
Le industrie e le imprese dovrebbero essere incoraggiate a progettare prodotti di alta qualità che consumino meno risorse, che abbiano una durata di vita più estesa, che siano idonei ad essere riutilizzati, riparati, aggiornati, o ricondizionati, e possano inoltre essere facilmente riciclati.
I consumatori dovrebbero essere incoraggiati a utilizzare prodotti per periodi di tempo più lunghi, essere disposti a ripararli e a prendere in considerazione alternative di prodotti ricondizionati o rigenerati invece di comprarne di nuovi.
In Europa, l’evoluzione verso un’economia circolare è ben avviata nell’ambito dell’European Green Deal o Patto Verde europeo. Il piano d’azione per l’economia circolare adottato nel marzo 2020 definisce 35 obiettivi a supporto di processi produttivi che siano più sostenibili e dell’eliminazione degli sprechi. Considerazioni analoghe si stanno facendo in Asia, che ha enfatizzato una prospettiva produttiva che si concentrasse, per esempio, sulla rigenerazione e sull’uso di parti riutilizzate o che contengano materiale riciclato.
La consapevolezza di questi problemi sta crescendo all’interno della IEC. Sono già state sviluppate Norme che prendono in considerazione il consumo di materiale delle macchine rotanti (IEC 60034-23), l’affidabilità di prodotti contenenti parti usate (IEC 62309), l’efficienza di materiali nella progettazione ecocompatibile dei prodotti (IEC TR 62824) e la rigenerazione delle apparecchiature medicali di diagnostica per immagini (IEC 63077). Sono in corso lavori che riguardano i rifiuti elettronici, il metodo di valutazione della percentuale di componenti riutilizzati nei prodotti, così come il ripristino dei dispositivi elettrici medicali.
Parallelamente all’adozione di nuove politiche e normative in tutto il mondo, l’industri a ha bisogno di norme che garantiscano sicurezza, affidabilità e prestazioni di prodotti che durino più a lungo. Per sostenere i cambiamenti nella titolarità dei prodotti e di un crescente numero di prodotti riciclati sul mercato, dovranno essere sviluppate nuove disposizioni riguardo alla rimozione e protezione dei dati. Dal momento che i prodotti sono ripristinati, dovranno essere definiti dei requisiti minimi per l’affidabilità delle parti, compresa quella delle parti riparate. Si dovrà inoltre prendere in considerazione la gestione dei dati, che è essenziale per valutare il livello di circolarità incorporato all’interno del prodotto, dalla quantità di contenuto riciclato all’interno del prodotto, o dei suoi componenti, fino alla facilità di riparazione e smantellamento di un prodotto.
Il Comitato Consultivo sugli Aspetti Ambientali (ACEA) della IEC ha un ruolo chiave nel supportare i Comitati Tecnici a dedicarsi alla tutela dell’ambiente dall’impatto potenzialmente dannoso di prodotti elettrici ed elettronici. Parte del lavoro dell’ACEA è lo sviluppo di tre guide, una delle quali aiuterà i Comitati a garantire la credibilità ambientale delle pubblicazioni IEC. La Guida 109 IEC, sull’inclusione degli aspetti ambientali nelle norme relative ai prodotti elettrotecnici, è attualmente in revisione per fornire ai Comitati IEC un orientamento sulle modalità per affrontare i bisogni ambientali di oggi nello sviluppo delle loro norme. Tra i tanti argomenti, ora saranno prese in considerazione le energie rinnovabili, essenziali per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul Clima, così come gli aspetti legati all’economia circolare.
Se la battaglia per contrastare il cambiamento climatico e tutelare l’ambiente spetta a ciascuno di noi, la comunità degli enti di normazione deve prepararsi a raccogliere la sfida e a rispondere con soluzioni efficaci.