Aperta la XXII edizione del Bando che stimola la ricerca accademica sulla normativa tecnica nelle Università e Atenei italiani.

Sintesi delle principali attività svolte in ambito CENELEC e contributo italiano alla normazione europea.
Nel 2016 il CENELEC ha proseguito la sua fondamentale opera di elaborazione, pubblicazione e diffusione della normativa tecnica europea nel settore elettrico, elettronico e delle telecomunicazioni.
A seguito delle decisioni dell’Assemblea Generale, incluse quelle ratificate per corrispondenza, è stato approvato l’ingresso tra i Paesi membri della Serbia a partire dal 2017, portando a 34 il numero dei Paesi membri a pieno titolo. I Paesi affiliati attualmente sono 14, tra i quali sono compresi anche Marocco, Tunisia, Libia, Egitto, Giordania e Israele. Infine, il CENELEC ha in atto accordi di collaborazione con più di 13 Cooperating partners, che rappresentano tutti i più importanti stakeholders industriali europei.
In primo luogo, anche nel 2016 è proseguita l’attività “core” del CENELEC, che rappresenta l’elaborazione e pubblicazione di norme europee (EN) e documenti normativi che, approvati in base alle Internal Regulation del CEN/CENELEC e recepiti nei Paesi dell’Unione Europea e dell’EFTA, garantiscono la libera circolazione dei prodotti sicuri all’interno dei 34 Paesi aderenti al sistema.
Gli argomenti determinanti per il futuro del CENELEC, ossia l’applicazione del Regolamento UE 1025/2012 e “European Standardisation Strategy 2020”, sono stati oggetto di vari incontri e le decisioni prese su questi temi durante l’Assemblea Generale del CENELEC, a Skopjie (Macedonia, nuovo membro entrato recentemente nella famiglia CENELEC), sono state in riferimento delle azioni del CENELEC per tutto l’anno.
Sul primo tema, i vertici del CENELEC sono stati in continuo collegamento con i rappresentanti della Commissione per riportare in modo coordinato come ESO Europei e come 34 Comitati nazionali membri l’attività normativa in corso. Da evidenziare le azioni attuate per mettere in pratica i criteri di “openess”, “transparency” e “coherence” e “inclusiveness” (che riguarda la partecipazione delle categorie considerate dalla Commissione “deboli”: PMI, stakeholder ambientali e rappresentanti dei lavoratori), che sono gli elementi caratterizzanti dei Comitati nazionali aderenti al CENELEC rispetto ad altre organizzazioni quali i Fora e i Consortia. Anche nel 2016 è stato predisposto il rapporto ufficiale alla Commissione in base al Regolamento 1025/2012, in cui sono state evidenziate azioni di miglioramento continuo rispetto all’anno precedente, con spazio di miglioramento per quanto riguarda la partecipazione di rappresentanti di categorie di associazioni ambientaliste e lavoratori.
Le basi della strategia della normazione europea fino alla fine di questo decennio (Strategy 2020) sono state ulteriormente consolidate, per fornire una continuità e un aggiornamento del documento strategico per i prossimi anni. Dopo l’approvazione, a seguito della consultazione con tutti i portatori di interessi europei legati agli organismi di normazione CEN e CENELEC, dei 6 obiettivi strategici (ambitions), si è lavorato per tradurli in azioni concrete, sia in ambito BT (per il lavoro tecnico) sia in ambito del Gruppo di Lavoro del CA “Policy”. Questo complesso lavoro ha portato anche all’elaborazione del “CENELEC Strategy Implementation Plan”, che tiene conto delle attività comuni con gli altri due organismi di normazione europei (CEN ed ETSI), ma soprattutto delle peculiarità specifiche del CENELEC. A questo riguardo, si è ribadita la stretta correlazione tra lavori normativi in ambito IEC con quelli CENELEC, invitando il BT a mettere in pratica azioni ancora più incisive per evitare la duplicazione dei lavori in ambito IEC e CENELEC e ottimizzare al massimo le risorse dedicate dai Soci dei Comitati nazionali del CENELEC ad attività normative in ambito internazionale, europeo e nazionale.
Nel corso dell’anno si è concordato con l’IEC un aggiornamento dell’Accordo di Dresda, pilastro dei lavori normativi IEC e CENELEC dal 1996, firmato dai Presidenti IEC e CENELEC in occasione del General Meeting IEC a Francoforte, il 14 ottobre 2016, con la denominazione “Accordo di Francoforte”. In base allo snellimento delle procedure di questo accordo aggiornato, si pensa di portare la percentuale delle pubblicazioni CENELEC derivate da IEC, attestatasi da anni all’80%, fino al 90% e oltre. Con riferimento ai rapporti con la Commissione Europea, che ha confermato le indicazioni di voler modificare alcune forme di collaborazione con gli ESO, consolidate da anni, gli incontri per definire le nuove modalità sono stati molto fitti. Con riferimento alla richiesta della Commissione di riduzione sensibile dei tempi di elaborazione delle norme (dimezzamento del tempi registrati nel 2009 entro il 2020), il CENELEC, con il CEN, ha avviato il riesame delle procedure attuali per individuare spazi per la riduzione dei tempi senza comprimere eccessivamente la fase fondamentale di ricerca del consenso. Su questo punto il CENELEC BT ha avviato azioni di revisione delle procedure ed è in contatto con l’IEC per intervenire su quelle oggetto dell’accordo di Dresda/Francoforte. Su questo
punto il CENELEC ha operato per fornire una risposta concreta alla Commissione.
Con riferimento ai Mandati, ora denominati “Standardization Requests”, nel 2016 sono stati resi operativi i seguenti che riguardano direttamente il CENELEC:
Con riferimento alla revisione del Vademecum, documento che mette in relazione la collaborazione del New Approach Consultant per le Direttive applicabili alle norme candidate ad essere citate su OJEU e il Comitato Tecnico CENELEC competente, esso è stato pubblicato dalla Commissione, ma in forma molto vincolante per quanto riguarda le caratteristiche delle norme elaborate dagli ESOs e alle procedure per offrirle alla Commissione.
Nel 2016 si è dovuto inoltre purtroppo prendere atto di un’inaccettabile riduzione delle Norme accolte dalla Commissione per essere citate nella Gazzetta Ufficiale Europea: dall’83% nel 2010 al 27% nel 2015. Nel corso dell’anno si sono tenuti numerosi incontri tra Presidenti CEN e CENELEC e Direttori delle DG della Commissione interessate dalle Direttive, senza molti risultati concreti. Per il 2017 Commissione ha rinnovato il contratto con gli ESOs per il finanziamento dei Consulenti NAC, ma la loro attività è purtroppo vincolata alle richieste del Vademecum nell’attuale formulazione.
Gli Organi tecnici congiunti CEN-CENELEC (ed ETSI), soprattutto per i settori di normazione europea di notevole attualità (Smart energy e Smart metering, Electromobility, Energy Efficiency, Smart home, Smart cities, Accessibility, Ecodesign, Healthcare, ICT, ecc.), hanno continuato ad operare per focalizzare gli Organi tecnici competenti sulle attività prioritarie.
Tra gli organi di coordinamento su tematiche comuni di interesse nazionale si evidenziano:
Il CEI partecipa attivamente con personale di struttura all’attività di questi Gruppi portando il contributo degli stakeholders nazionali su questo tema.
Da segnalare infine nell’anno l’impegno del CEN e CENELEC a verificare la rispondenza dell’attuale governance alle esigenze di tutti i portatori di interesse, che ha portato all’avvio del progetto FLES II (Future Landscape European Standardization) nel 2015.
Nel corso dell’anno si sono analizzate le caratteristiche dell’attuale Governance CEN e CENELEC, le possibilità di sinergie per affrontare le tematiche comuni, nonché l’organizzazione attuale del CCMC, segretariato CEN CENELEC a Bruxelles al fine di rendere il sistema di normazione europeo maggiormente efficace, efficiente e, soprattutto, più flessibile alle mutate esigenze normative europee. I risultati delle decisioni prese dovrebbero essere evidenti nel 2017.
Sul fronte organizzativo interno, una volta ben consolidata la sua struttura informatica, il CENELEC ha perseguito l’ulteriore integrazione dei propri strumenti informatici con quelli dell’IEC, in particolare per quanto riguarda la piattaforma comune per la gestione dei documenti di lavoro dei WG dei Comitati Tecnici, sia IEC sia CENELEC.
La situazione tecnico-organizzativa sopra descritta per l’ambito CENELEC è ben presidiata dall’Italia che, come noto, è membro fondatore di questo organismo europeo.
L’Italia ha un membro permanente nel CA del CENELEC (che conta attualmente 13 membri) nel BT e detiene attualmente 6 Presidenze e 19 Segreterie di Organi tecnici e Segreterie relatrici, con partecipazione attiva di 271 esperti a più di 616 tra Comitati, SottoComitati, Gruppi di Lavoro e Working Groups del BT.