
Angelantonio GNAZZO, Presidente, e Mariangela MERRONE, Segretario, del Comitato Tecnico 306 “Interconnessione di apparecchiature per la comunicazione elettronica”
È nato a Seregno (MB) nel 1957.
Si è laureato in ingegneria elettronica nel 1983 presso il Politecnico di Milano.
Durante gli anni di università ha sviluppato l’applicazione dell’elettronica alla meccanica e lavorato presso il laboratorio di robotica del Politecnico di Milano dal 1982 al 1984, con diverse pubblicazioni in ambito robotica ed automazione dei processi, presentando memorie ai congressi del settore in Italia ed Europa.
Nel 1984 entra in Fiar S.p.A. per progetti di robotica in ambito spaziale.
Nel 1988 inizia la sua collaborazione con Philips S.p.A. in cui lavorerà fino al 2012.
Era l’epoca della nascita della fabbrica automatica che oggi vede il proprio sviluppo nella implementazione della industria 4.0, nacque la prima applicazione di massa dei robot nel mondo della elettronica: Philips inventò il componente SMD e la giapponese Yamaha applicò i robot cartesiani al montaggio automatico dei componenti stessi, inventando la macchina pick and place.
In quegli anni la tecnologia elettronica era in forte evoluzione e si partecipava all’innovazione che avrebbe portato alla portata di tutti prodotti ad alta integrazione come quelli attuali.
Responsabile tecnico-commerciale della divisione Assembleon di Philips e poi amministratore della Assembleon S.r.l., Mancini si specializza nell’ambito della produzione elettronica, dove approfondisce gli aspetti che legano i macchinari di produzione con l’elettrostatica, in particolare con la protezione ESD; collabora al progetto di molte linee di produzione ed acquisisce una notevole esperienza nell’ottimizzazione delle linee automatiche.
Continua le sue pubblicazioni ai convegni del settore e diventa nel 2010 socio del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) assumendo la presidenza del Comitato 101.
Nel 2013 fonda la Mancini Enterprise, società per la vendita e l’assistenza di sistemi per la produzione elettronica, di cui è amministratore delegato, attiva oggi in Italia, Spagna, Croazia, Grecia, Slovenia.
Di che cosa si occupa e quali sono gli obiettivi del Comitato Tecnico 101?
Il Comitato si occupa di infrastrutture per servizi di comunicazione elettronica. Senza una buona infrastruttura, non è possibile fornire servizi rispettando un ottimo grado di quella che oggi viene chiamata Quality of Experience (lo possiamo tradurre come soddisfazione del cliente) e che si applica a qualunque tipo di infrastruttura, che sia aeroportuale, ferroviaria stradale, sanitaria, ecc. e quindi anche in ambito di comunicazione elettronica.
Tra gli obiettivi del Comitato possiamo considerare:
A partire da questi elementi di base si sviluppa l’attività scientifica del Comitato. In questi anni l’elettronica ha avuto forte evoluzione e le norme hanno seguito l’evoluzione dei prodotti e dei componenti per seguire le nuove necessità di mercato.
Attività normativa e mondo industriale: come si possono collegare queste realtà nel caso del CT 101?
Le norme sono un elemento indispensabile per consentire la produzione industriale, ed è fonda-mentale che imprese e utilizzatori ne conoscano l’esistenza e ne applichino i contenuti.
Per rafforzare la diffusione e i contatti con la realtà italiana ogni anno si tiene il Convegno Nazionale ESD al quale partecipano diverse imprese che presentano gli aspetti ESD nei vari ambiti industriali. Questo Convegno rappresenta un’occasione unica per vedere applicati a diversi settori produttivi le norme che consentono la gestione dei fenomeni ESD.
I vari aspetti della protezione ESD sono rappresentati nel Convegno per i materiali, per i pavimenti, per le apparecchiature di produzione, per gli imballaggi, per la componentistica elettronica, ecc.
Nell’edizione 2019 abbiamo ricevuto 18 nuovi lavori che si sono concretizzati in delle presentazioni al Convegno e in una serie di articoli divulgativi. Il coinvolgimento della realtà industriale è assicurato con una partecipazione attiva ad un evento tecnico–scientifico che è l’occasione per rendere visibili le norme al grande pubblico.
È un’occasione di divulgazione e di confronto anche con gli utilizzatori finali, che in questa occasione portano il loro contributo, in particolare per la realizzazione di sistemi di controllo ESD.
I fenomeni elettrostatici sono principalmente collegati al mondo della produzione di schede elettroniche. Quali sono gli altri prodotti e settori coinvolti?
Il CT 101 lavora prevalente nel settore della pro- duzione delle schede elettroniche, però i fenomeni elettrostatici non sono limitati a questa impor- tante area industriale.
Innanzitutto occorre considerare gli effetti a livello sistema: oggi la scheda elettronica viene utilizzata nei più disparati prodotti e l’impatto ESD riguarda tutta la filiera di produzione.
La Norma IEC 61000-4-2 “Electromagnetic compatibility (EMC) – Part 4-2: Testing and measu- rement techniques – Electrostatic discharge immunity test” rappresenta come per prodotti specifici vanno definiti standard di test dedicati.
Dal mondo del componente elettronico ci si trova proiettati nel mondo dei sistemi complessi con standard specifici
Dal mondo del componente elettronico ci si trova proiettati nel mondo dei sistemi complessi con standard specifici come la serie di Norme EN 50121 per applicazioni ferroviarie o la Norma IEC 60601-1-2 “Medical electrical equipment – Part 1-2: General requirements for basic safety and essential performance – Collateral Standard: Electromagnetic disturbances – Requirements and tests” per apparecchiature medicali.
Oggi nel mondo automotive la componente elettronica sta assumendo un’importanza crescente e la percentuale dei sottosistemi elettronici presenti sulle moderne autovetture è destinata a crescere. Nel trend dei veicoli a propulsione elettrica l’elettronica ha un ruolo chiave e l’impatto a livello sistema dei fenomeni elettrostatici diventa molto importante e di conseguenza le norme devono tenere conto di questo scenario di utilizzo nuovo rispetto al passato.
Sono poi da ricordare i collegamenti che esistono con altre problematiche in cui il fenomeno ESD non è un punto primario ma è importante nell’in- sieme. Un esempio è costituito dalla situazione delle aree Ex a rischio di esplosione in cui la generazione di cariche statiche rappresenta un potenziale innesco.
È nato a Saronno nel 1955.
Si è diplomato in elettrotecnica all’Istituto tecnico Giulio Riva di Saronno nel ‘74 e nel ‘75 consegue il brevetto di Marconista come Sottufficiale dell’Esercito Italiano.
È coinvolto nella gestione della tematica ESD dal 1988, allorquando il sito IBM di Vimercate, pur mantenendo la produzione di sistemi, acquisisce la produzione di moduli ESD ed incrementa quella delle schede elettroniche, operando come ITL (International Technical Liason).
Reina gestisce tale laboratorio che opera sia per i siti produttivi IBM in Italia, sia per clienti esterni e raggiunge nel 1992 l’accreditamento SINAL. Dal 2006 è responsabile del laboratorio ESD presso Elbo Service che fornisce supporto nell’analisi di prodotti e materiali ESD e nella valutazione e progettazione di Aree e postazioni ESD safe.
Grazie alla sua partecipazione nei Comitati Tecnici nazionali ed internazionali, l’aggiornamento è continuo e in quest’ottica promuove e organizza diverse manifestazioni internazionali e riunioni tecniche in Italia, tra cui spiccano l’incontro mondiale degli esperti IBM nel 1991 e diversi meeting CENELEC e IEC. A partire dagli anni ‘90 è il segretario del Comitato CEI 101 (Elettrostatica), nonché vice e poi presidente del CT 309 (Componentistica elettronica).
Nei primi anni 2000 opera come professore a contratto presso l’Università di Genova sviluppando corsi inerenti l’elettrostatica applicata.
Dal 1995 partecipata alle attività del Comitato IEC 101 in qualità di capo delegazione per l’Italia e ha sviluppato diversi papers internazionali nel contesto della conferenza IOP (Institute of Phisics) presso l’Università di York (1995) e ad Edinburgo (2003) e successivamente in quelle di Monaco di Baviera (2014) e Dresda (2016) organizzate dalla EOS/ESD Association.
È Membro della EOS/ESD Association e figura tra i responsabili del “Technical Program Committe” per i Simposi ESD organizzati dalla EOS/ESD Association in Europa. Collabora inoltre nella realizzazione delle normative ESD ANSI (American National Standard Institute).
Quali sono le attività e i collegamenti a livello internazionale con altri Comitati?
Le attività del CEI CT 101 sono indirizzate a realizzare normative che possano indicare i sistemi da adottare nella manipolazione e nella gestione di assiemi e prodotti elettronici. A livello IEC e ISO sono presenti le seguenti liaison con altri Comitati
Oltre alla realizzazione degli standard inerenti le prescrizioni per la protezione ESD in proces- si elettronici, sono sviluppate documentazioni quali la IEC 61340-6-1 “Standard for electro- static control in health care facilities” e la IEC 61340-4-4 “Standard test methods for specific applications – Electrostatic classification of fle- xible intermediate bulk containers (FIBC)”.
Potrebbe indicare le attività complementari svolte a sostegno del Comitato 101?
Il lavoro svolto nei Comitati Tecnici, e la normazione in generale quando non cogente, non sempre vengono recepiti.
Questa consapevolezza fu fonte di ispirazione per il primo convegno ESD che venne organizzato presso l’aula magna del sito produttivo della IBM di Vimercate nel 1994 ed ebbe un notevole successo con oltre 100 adesioni e con partecipanti provenienti da tutta l’Italia.
L’entusiasmo animò la spinta a garantirne la continuità e grazie a molti esperti ed eccellenze nazionali, tra cui si ergevano l’Ing. Giuseppe Vittori del CEI ed il geometra Adelmo Bovio di Mapei, si è potuto organizzare diverse edizioni fino alla XX del 2018.
Il CEI, a partire dalla prima edizione ha supportato e sostenuto le attività del team nazionale ESD, garantendone i contenuti tecnici.
Qual è l’orientamento del mercato elettronico italiano ed i relativi impatti nell’ambito della normazione ESD?
Il mercato elettronico in Italia e in Europa ha sofferto la migrazione dei processi produttivi di molte grandi aziende verso mercati a medio e basso costo che conseguentemente hanno influenzato la partecipazione alle attività del Comitato. Questo trend nel corso degli anni ha determinato un ridimensionamento delle competenze ESD che è maggiormente evidente in Italia anche causa la poca attitudine delle nostre industrie a investire in formazione e aggiornamento ma anche nell’ambito della normazione.
Quanto sopra, a mio avviso, è da considerarsi un grave errore a livello strategico in quanto la partecipazione alle attività dei Comitati CEI ed internazionali offre l’opportunità di recepire in anticipo quelli che saranno gli orientamenti e conseguentemente di indirizzare gli sforzi nella giusta direzione.
Mentre in passato i membri dei Comitati IEC provenivano prettamente dall’Industria degli “utilizzatori finali”, sempre più spesso gli specialisti appartengono ad Enti, Laboratori e Università. Il loro profilo, pur essendo autorevole ed elevato, non sempre è sostenuto dalla necessaria visibilità nell’ambito dei processi produttivi (segmenti esposti al problema ESD in crescita) e della progettazione.
In aggiunta, diverse aree produttive emergenti non offrono la necessaria continuità a livello di esperti (elevato turnover con conseguente rallentamento dei lavori di team).