Il corso dedicato alle opportunità tecniche e fiscali derivate dalla nuova era 4.0.

Le interviste agli Officers del CT CEI 316
Nato a Castel San Giovanni (Piacenza) nel 1968, si è laureato in Ingegneria Elettrica presso l’Università di Pavia (110/110), dove ha conseguito il dottorato nel 1999 con una tesi sui servizi ancillari nei mercati elettrici deregolati. Dal 2001 insegna al Politecnico di Milano, dal 2010 come professore associato e dal 2016 come professore Ordinario presso il Dipartimento Energia. Per il Politecnico, svolge il ruolo di Energy Manager, ed è delegato del Rettore per le tematiche relative alla gestione dell’energia. Nell’A.A. 2018-2019 è docente dei seguenti corsi: Distribuzione dell’energia elettrica, Regulation of electric power systems, Smart grids and regulation for renewable energy sources.
Ha svolto e svolge tutt’ora numerose attività di consulenza/ricerca a livello nazionale ed europeo su temi pertinenti la regolazione dei sistemi elettrici, in particolare nell’ambito della qualità del servizio elettrico, della gestione di sistemi elettrici in presenza di fonti energetiche rinnovabili, dell’accesso al mercato del servizio di dispacciamento di nuovi attori, anche in forma aggregata.
In ambito normativo ha ricoperto e ricopre tutt’ora numerosi incarichi, sia a livello nazionale si internazionale, tra gli altri:
- dal 2005 al 2010, Segretario del WG 136 AEEG (Delibera ARG/elt 33/08) per le regole di connessione di utenti attivi/ passivi alle reti pubbliche di distribuzione BT e MT/AT (Norme CEI 0-16 e 0-21);
- dal 2006 membro del CEI CT 8/28 (attuale CT 8/123 “Aspetti di sistema per la fornitura di energia elettrica e la gestione delle infrastrutture”) ;
- dal 2008 Segretario del CENELEC TC8X/WG1 “Physical Characteristics of electric energy” (EN 50160 “Voltage characteristics of electricity supplied by public electricity networks”);
- dal 2011 Liaison Officer CENELEC TC8X/WG3 “Requirements for connection of generators to distribution networks”;
- dal 2010 Presidente del CEI CT 316.
È autore di oltre cento pubblicazioni.
Di che cosa si occupa il CT 316 e quali sono le sue peculiarità?
Il Comitato Tecnico 316 si occupa delle regole tecniche di connessione, cioè di quelle prescrizioni che devono essere rispettate nel processo di connessione alle reti di distribuzione, sia dagli utenti (richiedenti la connessione), sia dai distributori. Le norme elaborate dal CT 316 valgono per le reti di distribuzione di media e di bassa tensione; in maniera marginale, ci occupiamo anche di connessione alle reti di distribuzione di alta tensione.
Poiché la connessione alle reti elettriche è regolata da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), l’istituzione del nostro Comitato nasce da un processo condiviso con l’Autorità. Infatti, mentre ARE- RA regola direttamente (con proprie delibere) il processo di connessione dal punto di vista economico e procedurale, per la regolazione tecnica della connessione, l’Autorità ha di fatto delegato l’elaborazione delle Regole Tecniche al CEI, competente in materia. Questo spiega anche una specificità del nostro Comitato, o meglio delle norme tecniche di cui ci occupiamo: sia la Norma CEI 0-16 (che regola la connessione alle reti di media tensione) che la Norma CEI 0-21 (che regola invece le connessioni alle reti di bassa tensione) sono disponibili e scaricabili gratuitamente dal sito web del CEI.
Infatti, l’Autorità ha ritenuto che questi documenti fondamentali, complementari al Codice di Rete (che regola la connessione alla rete di trasmissione, di competenza di Terna) debbano essere disponibili gratuitamente a tutti gli interessati (progettisti, installatori, funzionari incaricati delle imprese di distribuzione, costruttori, ecc.).
Inizialmente, con la Delibera 136/04, l’Autorità ha avviato il procedimento di formazione delle regole tecniche di connessione, chiedendo al CEI di istituire un Gruppo di Lavoro (GdL 136/04); questo assetto è stato utilizzato per il periodo intercorrente tra l’anno 2004 e l’anno 2011; di quegli anni è la prima edizione della Norma CEI 0-16 (2008), che ha ripreso e razionalizzato le regole previgenti, emanate su base volontaria dai Distributori (una su tutte, la ben nota DK 5600 di Enel “Criteri di allacciamento di clienti alla rete MT della distribuzione”). Successivamente, nell’anno 2011, il CEI ha ritenuto opportuno costituire un Comitato Tecnico ad hoc che si occupasse delle regole tecniche di connessione, appunto l’attuale CT 316.
Può farci un breve bilancio, ad oggi, del lavoro svolto dal suo Comitato Tecnico?
Il lavoro svolto dal CT 316 consiste essenzialmente nella pubblicazione e nel continuo aggiornamento delle norme di connessione, la CEI 0-16 per la rete MT e la CEI 0-21 per la rete BT. Per tirare un bilancio del lavoro svolto dal CT 316, si possono passare in rassegna le successive edizioni delle nostre due norme.
In particolare, le attività di normazione sulla materia delle connessioni sono iniziate con la prima edizione della CEI 0-16, il cui scopo principale è stato superare le norme tecniche previgenti (emesse dai singoli distributori) in modo da conseguire un quadro di prescrizioni tecniche univoco e coerente a livello nazionale. Questo obiettivo (non banale, anche osservando la situazione di altri Paesi d’Europa) è stato conseguito con la prima edizione della norma, datata febbraio 2008. Le prescrizioni di tale norma sono state importanti, per esempio, in materia di selettività tra protezioni del distributore e dell’utente, in un tempo in cui la qualità del servizio era di fortissimo interesse per l’Autorità. A questa prima edizione, è subito succeduta la seconda (luglio 2008), che ha visto poi due varianti. Con la terza edizione (dicembre 2012), si sono introdotte novità importanti in tema di Generazione Distribuita (GD), anche alla luce del tumultuoso sviluppo degli impianti di GD (soprattutto fotovoltaici) indotto dagli incentivi. La quarta edizione, edita nel settembre del 2014, conteneva come novità importante la connessione dei sistemi di accumulo. Quest’ultima edizione, attualmente in vigore, ha subito tre varianti.
A partire dal 2011, alla Norma MT (la CEI 0-16) abbiamo affiancato l’analoga Norma BT (la CEI 0-21). Anche in questo caso, la necessità di una regolazione omogenea su base nazionale è data dall’affermazione sul mercato degli impianti di GD di potenza ridotta (dal caso domestico fino a qualche decina di kilowatt), che vengono connessi alle reti di BT. Di quell’anno (per la precisione, del dicembre 2011) è la prima edizione della Norma CEI 0-21; la stessa norma ha visto una seconda edizione nel giugno del 2012, segnata dal recepimento di importanti novità date dalla Delibera 84/12 in materia di sicurezza della rete di trasmissione in presenza di un massiccio apporto di GD.
La terza edizione, edita nel settembre del 2014, conteneva (come per la MT) la connessione dei sistemi di accumulo. La quarta edizione, attualmente in vigore, è del luglio 2016, e ha subito una variante (V1, 8/2017).
Per il lavoro svolto, nell’arco di ormai un decennio, sono molto grato a tutti i delegati che partecipano al nostro CT (sono oltre 140 esperti, incaricati dai distributori, dagli utenti delle reti, dall’Autorità, dai costruttori di apparecchiature, dai laboratori di prova, ma anche dal mondo universitario). In questi anni, è stato importante il contributo degli esperti delle imprese di distribuzione che hanno collaborato ai lavori del comitato; ne cito uno per tutti, l’ing. Alberto Cerretti di e- distribuzione, che ha dato un apporto essenziale sin dalle fasi iniziali, con la trasposizione dei contenuti tecnici delle varie DK (ovvero, le previgenti prescrizioni di Enel in materia di criteri di allacciamento di clienti alla rete MT e BT) nelle nuove norme di connessione. Infine, un lavoro indispensabile è svolto dagli Officer del CT 316 (Ettore De Berardinis del CESI e Francesco Iannello di ANIE), che garantiscono competenze tecniche fondamentali, ma anche il raccordo con le diverse componenti rappresentate nel nostro CT.
Nato a Pescara nel 1953, si è laureato in Ingegneria Elettrica presso l’Università di Pisa nel 1977.
Dal 2004 lavora per CESI Spa, dove attualmente è Esperto Senior per progetti inerenti i sistemi di protezione della rete di distribuzione e trasmissione, qualità del servizio e generazione distribuita, maturando diverse esperienze in Italia, Europa e Medio Oriente.
Precedentemente, ha lavorato in ENEL:
- dal 1979 al ’96 in ENEL – Centro Ricerca Elettrica – Esperto in specifiche e test sui sistemi di protezione, analisi reti di distribuzione, generazione distribuita, simulazioni in tempo reale;
- dal 1997 al 2000 in ENEL – Centro Ricerca Elettrica – Responsabile specifiche e prove sui sistemi di protezione;
- dal 2001 al 2004 – ENEL Distribuzione – Responsabile Manutenzione delle sottostazioni AT / MT in Lombardia, Progetto bobina di Petersen.
In ambito normativo, ha ricoperto diversi incarichi nel corso degli anni:
- Segretario del CEI CT 38 “Trasformatori di misura” (dal 1996 al 1998);
- Membro del CEI CT 11/D “Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria” (1995, 1996);
- Membro IEA Task V “Grid interconnection of building integrated and other dispersed photovoltaic systems” (dal 1996 al 1998);
- Esperto EURE – Joule 2, Area 3 “Building-Integrated Photovoltaic” (1995);
- Membro CEI GdL 136/04 “Connessione alle reti elettriche di distribuzione AT MT BT” (2006, 2008);
- Officer CEI CT 316 “Connessione alle reti elettriche di distribuzione AT MT BT” (dal 2012);
- Membro CENELEC TC8X/WG03 “Requirements for connection of generators to distribution networks” (dal 2012).
Anche se il CT 316 non è mirror di un analogo TC a livello CENELEC, quali sono i rapporti tra le norme del vostro CT e gli analoghi documenti del panorama europeo?
La Norma CEI 0-21 e la Norma CEI 0-16 per la connessione dei generatori alla rete BT ed alla rete MT trovano corrispondenza nelle Norme europee CENELEC EN 50549-1 e 2 (di prossima pubblicazione) e EN 50438, pubblicata nel 2013. Anzi, la CEI 0-21 è stata recentemente modificata nel luglio 2016 per allinearla a quanto previsto dalla Norma EN 50438 sui generatori fino a 16 A.
Gli esperti del CEI hanno naturalmente partecipato ai lavori svolti in sede europea, CE- NELEC e UE, e questo impegno ha fatto sì che le modifiche richieste dai documenti europei non stravolgessero la filosofia ed i contenuti delle Norme CEI.
Recentemente, sono inoltre stati emessi il Regolamento (UE) 2016/631 “RfG (Requi- rements for Generators)”, che stabilisce i requisiti per la connessione degli impianti di generazione di energia elettrica, il Regolamento (UE) 2016/1388 “DCC (Demand Connection Code)” per la gestione della domanda, il Regolamento (UE) 2016/1447 sui sistemi HVDC (High Voltage Direct Current Connections).
Per il recepimento di questi codici europei, è stato necessario modificare in maniera significativa una serie di documenti del panorama normativo nazionale.
Infatti, i codici europei riguardano sia le reti di trasmissione (di pertinenza di Terna) sia le reti di distribuzione, gestite dai distributori. Il processo di recepimento dei codici in ciascun Paese, e in Italia in particolare, è condotto dal gestore della rete di trasmissione (Terna per il caso italiano), con la supervisione dell’autorità di regolazione (ARERA). È significativo osservare che, per quanto attiene le reti MT e BT, ARERA, di concerto con Terna, ha coinvolto il CEI nel processo, indicando nel nostro CT 316 la sede più idonea per le necessarie discussioni tecniche tra le parti.
È stato quindi interessato il CT 316, che ha individuato tutte le modifiche necessarie per adeguare la Norma CEI 0-21 e la Norma CEI 0-16 a questi regolamenti. Il lavoro svolto si concretizzerà in una nuova edizione delle Norme CEI che sarà pubblicata, secondo le consuete procedure, nella prima metà del 2019.
Quali sono, invece, le specificità delle Norme 0-16 e 0-21 rispetto ai documenti europei che regolano la materia della connessione?
In generale, la CEI 0-21 e la CEI 0-16 per la connessione dei generatori alla rete BT ed alla rete MT hanno prescrizioni molto simili a quelle contenute nelle corrispondenti normative europee CENELEC EN 50549-1 e 2 e EN 50438. Anzi, va sottolineato che le Norme CENELEC sono anche il frutto del lavoro svolto da esperti del CEI che hanno portato in sede europea le esperienze maturate in Italia nel CT 316.
Infatti, quando nel 2011 sono iniziati i lavori in ambito CENELEC per la definizione di requisiti comuni per la connessione dei generatori, le Norme CEI 0-21 e CEI 0-16, insieme a quelle tedesche, sono state i documenti presi come riferimento per la stesura delle prime bozze. Lo stato maturo della nostra normativa ha permesso infatti agli esperti CEI di portare un contributo molto significativo alla stesura della normativa europea e ciò ha consentito di ottenere l’importante obiettivo di evitare modifiche sostanziali delle Norme CEI 0-21 e CEI 0-16 man mano che le norme CENELEC entravano in vigore.
Lo stesso ragionamento vale anche nel caso dei regolamenti europei emessi nel 2016 (RFG, HVDC, DCC) che hanno sì richiesto un allineamento delle CEI 0-21 e CEI 0-16, ma sicuramente non hanno stravolto gli approcci finora seguiti in Italia per la connessione dei generatori alla rete BT e MT.
Direi quindi che la normativa europea e quella italiana sono davvero molto simili tra loro e si differenziano solo per alcuni aspetti peculiari della rete italiana, quali ad esempio l’automazione avanzata delle reti MT, che ha richiesto alcune funzioni aggiuntive per le protezioni di interfaccia che noi utilizziamo.
Un aspetto che invece differenzia in modo significativo la CEI 0-21 e la CEI 0-16 dalle corrispondenti norme europee CENELEC e dai regolamenti europei riguarda sicuramente le prove di tipo che sono prescritte sui generatori e sulle protezioni. Come accennato poco fa, i requisiti delle norme italiane ed europee sono molto simili ma, in Italia, abbiamo introdotto anche l’obbligo di verificare tali requisiti tramite opportuni test descritti in dettaglio nel corpo normativo. A tal fine, sono state descritte le modalità di prova che permettono a laboratori accreditati di emettere fascicoli di prova che i costruttori devono menzionare nelle dichiarazioni di conformità alla CEI 0-21 e alla CEI 0-16. Questo ha permesso di avere generatori e protezioni perfettamente adeguate alle necessità degli impianti utente e della rete in modo da garantire un funzionamento corretto del sistema elettrico in tutte le condizioni.
L’importanza delle prove quale strumento di verifica del soddisfaci- mento di specifici requisiti delle norme è stata riconosciuta anche a livello CENELEC. Infatti, in seno al TC 8X (System aspects of elec- trical energy supply), è stato istituito recentemente un WG (Working Group) per la scrittura di un documento contenente le prove di verifi- ca dei requisiti della normativa, in analogia all’approccio utilizzato in Italia. Anche in questo caso il CEI è attivamente impegnato, tramite i suoi esperti, nel dare un contributo importante su tale materia, con lo scopo, ancora una volta, di portare in Europa l’esperienza e le solu- zioni adottate in Italia.
Nato a Milano nel 1983, si è laureato in Ingegneria Elettrica presso il Politecnico di Milano nel 2008. Dal 2008 lavora in Federazione ANIE, dove segue l’attività tecnica dell’associazione ANIE Energia che rappresenta le aziende che producono, distribuiscono ed installano apparecchiature, componenti e sistemi per la generazione, trasmissione, distribuzione e accumulo di energia elettrica per il suo utilizzo efficiente nelle applicazioni industriali e civili.
Per conto di ANIE partecipa attivamente anche ai lavori di alcune Associazioni Europee tra le quali:
- CEMEP, Associazione europea dei costruttori di macchine elettriche e elettronica di potenza;
- CAPIEL LV, Associazione europea dei costruttori di apparecchiature e quadri di bassa tensione;
- T&D Europe, Associazione europea dei costruttori di apparecchiature per la trasmissione e distribuzione di energia elettrica. All’interno del T&D Europe è Segretario del gruppo di lavoro “Gases for switchgear”, che si occupa di seguire temi tecnici e legislativi legati all’utilizzo di SF6 e di altri gas all’interno delle apparecchiature di alta e media tensione.
In ambito normativo, è membro di diversi Comitati Tecnici del CEI, tra i quali:
- CT 2 (Macchine rotanti);
- CT 14 (Trasformatori);
- CT 17 (Grossa apparecchiatura);
- CT 120 (Sistemi di accumulo di energia).
Oltre al CT 316, è Segretario anche del CT 121 “Apparecchiature e quadri protetti per bassa tensione”, che coordina i due SottoComitati SC 121A (Apparecchiature a bassa tensione) e SC 121B (quadri protetti per bassa tensione).
Ci sono aspetti del lavoro del CT 316 che impattano sul mondo dell’industria nel nostro Paese?
Sebbene il Comitato Tecnico 316 non sia un comitato di prodotto ma di sistema, gli impatti che ricadono sul mondo dell’industria sono numerosi. Infatti, le Norme CEI 0-16 e CEI 0-21 influenzano in maniera significativa lo sviluppo di diversi prodotti, come ad esempio sistemi di protezione generale, sistemi di protezione di interfaccia, inverter per impianti fotovoltaici ed eolici, sistemi di accumulo, trasformatori di misura.
I requisiti di sistema, infatti, vanno ad impattare direttamente sullo sviluppo dei prodotti; se poi consideriamo che il Comitato Tecnico 316 non ha un mirror diretto CENELEC o IEC e quindi le norme sono esclusivamente italiane, l’impatto è diretto proprio a livello dell’industria del nostro Paese. Per questo motivo, i costruttori sono molto interessati all’attività del CT 316 e partecipano attivamente ai lavori, con una delegazione di circa 40 esperti.
Molto importante per i costruttori è il fatto che negli allegati delle Norme CEI 0-16 e CEI 0-21 siano indicate anche le modalità di prova che essi devono utilizzare per verificare la conformità dei prodotti alle prescrizioni delle norme.
I prodotti sopra citati devono essere provati secondo le prove indicate negli allegati delle Norme CEI 0-16 e CEI 0-21 da laboratori accreditati secondo la Norma CEI UNI EN 17025 oppure sotto la sorveglianza e responsabilità di un organismo certificatore che sia accreditato secondo CEI UNI EN 17065 da Accredia. La dichiarazione di conformità dei vari prodotti deve poi esse- re redatta e firmata dal costruttore del pro- dotto stesso che ne attesta, sotto la propria responsabilità, la conformità alle Norme CEI 0-16 o CEI 0-21, sulla base delle prove effettuate.
Data la natura trasversale dei temi trattati, quali sono i Comitati del CEI con cui avete sinora registrato le maggiori interazioni?
Sono numerose le interazioni con altri Comitati del CEI che abbiamo avuto nel passato e abbiamo nel presente nell’ambito dei lavori del CT 316, questo poiché le prescrizioni di sistema che sono indicate nelle Norme CEI 0-21 e CEI 0-16 vanno ad impattare anche lo sviluppo dei prodotti.
Per esempio, un Comitato con il quale negli ultimi anni abbiamo avuto moltissime attività in comune è il CT 120 relativo ai sistemi di accumulo. Nel 2013 il CEI ha ricevuto da ANIE la richiesta di normare all’interno delle Norme CEI 0-21 e CEI 0-16 le regole di connessione dei sistemi di accumulo, con particolare riferimento alla tipologia elet- trochimica che può essere installata stand-alone o in accoppiamento a un impianto rinnovabile (tipicamente fotovoltaico). Per rispondere a questa richiesta i due Comitati 120 e 316 hanno deciso di costituire il Gruppo di Lavoro congiunto 120/316, coordinato dai Segretari dei due CT, con lo scopo di preparare gli schemi di connessione, le regole tecniche di connessione e le modalità di prova per i sistemi di accumulo. Il gruppo congiunto ha lavorato molto assiduamente alla questione e ha proposto al CT 316 dei testi che, dopo le opportune inchieste pubbliche, sono stati inclusi nelle due norme.
Di recente, sempre sul tema dei sistemi di accumulo, è stato coinvolto anche il CT 82 relativo al fotovoltaico, per approfondire la questione di quei sistemi di accumulo che si collegano direttamente sulla stringa in corrente continua di un impianto fotovoltaico esistente. Attualmen- te i tre Comitati stanno lavorando congiuntamente per provare ad ela- borare una possibile soluzione che consenta a questi sistemi di esse- re connessi alle reti con modalità il più possibile semplici ed efficienti. Un altro Comitato con il quale abbiamo di recente avuto una collabo- razione è il CT 64, relativo agli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione. La tematica in questione è la connessione dei cosiddetti impianti “plug & play”, ovvero dei piccoli impianti fotovoltaici che si collegano direttamente tramite una spina ad una presa. Con il CT 64, e coinvolgendo anche il CT 82, è stato chiarito che questi impianti si possono collegare solo tramite linea e protezione dedicata e attual- mente si stanno discutendo principalmente gli aspetti legati alla sicu- rezza e alla tracciabilità dell’installazione di questi sistemi.
Da ultimo, ma non meno importante, vorrei accennare alla collabora- zione con il CT 57 (Scambio informativo associato alla gestione dei sistemi elettrici di potenza) che ci sta aiutando a sviluppare il futuro Allegato T alla Norma CEI 0-16 relativo allo scambio informativo basato sul protocollo IEC 61850. Tale allegato sarà pubblicato insieme all’Allegato O per rendere possibile la costruzione e l’installazione del Controllore Centrale d’Impianto.