rivista online di informazione del comitato elettrotecnico italiano

Il contributo del CEI alla radioterapia

e alla medicina nucleare

www.ceinorme.it my.ceinorme.it
rivista online di informazione del comitato elettrotecnico italiano

LE INTERVISTE AGLI OFFICERS CEI CT 88

14/02/2019
condividi su facebook   condividi su twitter
rimpicciolisci il testo dell'articolo ingrandisci il testo dell'articolo

Marco Guarneroli – Presidente CEI CT 88
Claudio Casale – Segretario CEI CT 88

MARCO GUARNEROLI – Presidente CEI CT 88 

Nato a Lecco nel 1979. Laureato in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Milano nel 2004.

È attuale CEO e Consulente Senjor di WINDFOR Consulting s.r.l., Società leader nell mercato italiano dell’energia eolica, operante in diversi Paesi europei ed extraeuropei per la quale lavora fin dal 2005. Qui ha maturato una notevole esperienza sia per quanto riguarda la progettazione, ottimizzazione e valutazione della produzione prevista di parchi eolici, sia come Bank Advisor per la vendita di progetti in corso di sviluppo o già operativi, compresa la gestione e manutenzione di turbine eoliche, le opere civili ed elettriche, il monitoraggio della costruzione e messa in servizio degli impianti, le ispezioni sulle turbine eoliche, ecc.

Svolge numerose attività in qualità di Consulente Tecnico Indipendente per conto di WINDFOR S.r.l. per diversi Istituti di Credito.

È Technical Advisor per oltre 21 GW, Due Diligence Tecniche per oltre 9 GW, Wind & Energy Assessment per oltre 20 GW, Ispezioni di aerogeneratori svolte per oltre 300 MW.

A livello normativo, ricopre i seguenti incarichi:

  • Presidente del Comitato Tecnico 88 “sistemi di generazione da fonte eolica” del CEI;
  • Membro del Gruppo di Lavoro WG 15 “Assessment of wind resource, energy yield and site suitability input conditions for wind power plants” della IEC – TC 88 “Wind energy gene- ration systems”, avente come scopo la preparazione della nuova Norma IEC 61400-15 “Site, Wind & Energy Assessment”.

Cosa raccoglie dal passato e cosa si propone di fare in più per i prossimi tre anni di mandato?

Il precedente mandato è stato contrassegnato da numerosi aggiornamenti normativi in ambito eolico e la Serie IEC 61400 è stata sensibilmente rivista ed integrata, sia in relazione a temi tecnici di dettaglio inerenti la tecnologia degli aerogeneratori e dei suoi componenti, sia in merito a temi di carattere più generale relativi a prestazioni, progettazione e sistemi di comunicazione.

Tutto questo è stato frutto dell’esperienza che i membri dei vari comitati nazionali dei TC 88 della IEC e del CENELEC hanno profuso al fine di migliorare ed adeguare il framework normativo esistente all’avanzamento tecnologico ed alla maggiore conoscenza dei fenomeni fluidodinamici che sono frutto dell’interazione tra vento ed aerogeneratori. Inoltre, l’esperienza acquisita dal settore nell’ambito della gestione degli impianti eolici ha fornito un forte impulso al miglioramento dei requisiti tecnici previsti per i sistemi di generazione da fonte eolica. Il passato quindi insegna che il coinvolgimento forte delle aziende operanti nel settore è stato in grado di produrre significativi ed utili cambiamenti in ambito normativo, che hanno contribuito a migliorare la qualità e l’efficienza degli aerogeneratori, oltre ad incrementare il controllo delle prestazioni che devono essere garantite dai costruttori delle macchine.

Centrale eolica Greentech di Cadau, presso Cagliari, con 14 unità Nordex da 1,5 MW e 77 m di diametro di rotore

Questo non può che suggerire di cercare di spingere al massimo questa tendenza, cercando di coinvolgere il più possibile, anche in Italia, i vari operatori del settore ad una partecipazione fattiva nell’ambito del  CT  88 del CEI. Sono fiducioso che, così come avvenuto in precedenza per altri lavori, tra cui ad esempio la revisione delle Norme IEC 61400-1 (oggi alla sua terza edizione, mentre uscirà a breve la quarta) e IEC 61400- 12-1 (oggi alla seconda edizione), anche nel prossimo triennio il contributo del CT 88 del CEI sarà fondamentale in quanto espressione diretta dell’industria che sostiene e guida il settore eolico.

Ad esempio, il CT 88 partecipa attivamente alla preparazione della nuova Norma 61400- 15, la quale riveste una particolare importanza nel settore eolico, essendo votata a uniformare il modo in cui vengono svolte tutte quelle attività necessarie ad individuare la produzione attesa di un progetto eolico. Il 2019 molto probabilmente vedrà circolare una prima versione della stessa, soggetta ai commenti dei vari Comitati nazionali ovvero di tutti gli operatori del settore che partecipano attivamente ai lavori normativi.

Sarà quindi essenziale stimolare la partecipazione alla revisione di questo documento, al fine di pervenire ad una versione il più possibile allineata alla regola d’arte che ad oggi è possibile attendersi circa tali analisi delle risorse, le quali sono alla base del successo di un progetto eolico.

 

Come pensa di rapportarsi al mondo dell’industria nel nostro Paese?

Come già accennato, il mondo dell’industria è ovviamente la principale fonte di stimolo nell’attività normativa, ma non il solo. Come già successo in passato, il CT 88 è stato una forte ed utile cassa di risonanza rispetto alle esigenze del settore. Basti pensare al tema della controversa interpretazione della potenza nominale degli aereogeneratori ai fini della potenza incentivabile, oppure al tema della sensibilizzazione dei costruttori delle macchine eoliche circa l’adozione delle norme vigenti in sostituzione di edizioni superate. In questi casi il Comitato si è fatto parte attiva nei colloqui con le Istituzioni e le controparti coinvolte nelle tematiche tecniche di settore, assistendo l’industria eolica nella risoluzione delle criticità che di volta in volta emergevano.

In tal senso, dovrà essere mantenuta costantemente attiva la comunicazione tra il CT 88 ed il mondo dell’industria italiana coinvolta nel settore eolico, al fine di intercettare tempestivamente ogni eventuale necessità e poter quindi porre in essere quanto necessario e possibile per poter rispondere alle esigenze del settore.

Nel corso degli anni 2017 e 2018 abbiamo avuto alcuni esempi di questo tipo, tra cui lo stimolo da parte di alcuni operatori ad avviare dei lavori relativi alla introduzione di specifiche tecniche inerenti la gestione e manutenzione degli impianti eolici.

In questo caso il CT 88 aveva recepito le motivazioni suggerite dagli operatori, ritenendo interessante ed utile cercare di approfondire tale tema, anche in relazione a potenziali connessioni con procedure applicative del GSE. Sfortunatamente tali procedure applicative sono state emanate a stretto giro prima dell’inizio di lavori sul tema da parte del CT 88, ma l’esempio è comunque significativo, perché nello specifico quando l’industria eolica italiana ha sentito l’esigenza dell’in- troduzione di alcune linee guida di settore, ha riconosciuto nel CT 88 l’organo adeguato al soddisfacimento di tale necessità, individuando all’interno dei membri del Comitato le competenze necessarie a produrre uno strumento utile ed adeguato ai propri bisogni.

Ritengo quindi che sia responsabilità del CT 88 continuare lungo questa via, cercando un continuo dialogo con l’industria eolica italiana, stimolando i membri del Comitato ad una partecipazione sempre più attiva in ambito normativo.

Certamente, alla luce della maturità del mercato eolico in Italia ed all’estero, oltre ad aspetti inerenti la progettazione e gli standard tecnici degli aerogeneratori e dei loro sottosistemi e componenti, tale dialogo dovrà essere fortemente incentrato anche su temi tecnici inerenti la fase operativa degli impianti.

Tenuto conto poi che ad oggi il mercato eolico mondiale si sta evol- vendo con una tendenza a generare macro-operatori ed investitori detentori di asset globali e non solo nazionali, è sempre più suggerito e consigliato confrontarsi con realtà internazionali mediante la partecipazione ai lavori promossi dai TC 88 di IEC e CENELEC.

Da questo punto di vista, il CT 88 non può che essere un promotore ed un volano di spinta per far sì che i membri stessi del nostro Comitato partecipino a tali gruppi internazionali di lavoro apportando il valore aggiunto del know-how e dell’esperienza italiana che, essendo stata da sempre contraddistinta da uno scenario territoriale e legislativo piuttosto complesso, ha spesso affrontato numerose e sfidanti problematiche sia tecniche che regolatorie.

Inoltre, anche per esperienza personale, posso poi confermare che tali esperienze di lavoro internazionali in ambito normativo risultano essere un ottimo momento per il confronto e la condivisione, consentendo ai membri partecipanti del CT 88 di trasferire all’industria eolica del nostro paese, direttamente o indirettamente, punti di vista, metodologie, procedure ed approcci su svariate tematiche tecniche di settore.

Centrale eolica di Edison E2i Energie Speciali situata a Lucito (Molise) con 17 turbine Ecotecnia da 2 MW e 80 m di diametro di rotore.

Quali sono secondo Lei gli obiettivi prioritari che bisognerebbe dare al mondo normativo elettrico in generale e a quello del CT 88 in particolare?

Riguardo al CT 88, sicuramente è necessario arrivare a compimento del lavoro relativo alla futura Norma IEC 61400-15, in quanto ad oggi il settore eolico è sempre stato caratterizzato da una carenza normativa relativa alla fase di sviluppo dei progetti eolici con particolare riferimento alla stima della risorsa eolica e della produzione attesa dagli impianti. Tale carenza fino ad oggi è stata solo in parte mitigata dall’utilizzo di altre norme esistenti, ma solo per quanto riguarda le metodologie e tecniche di misura del vento, mentre la modellazione della vena fluida su di un sito eolico e le relative incertezze associate non sono mai state standardizzate ed unificate.

Tenuto conto che, essenzialmente, tali analisi si occupano di fenomeni intrinsecamente statistici, ciò negli anni ha portato alla diffusione di differenti metodologie sia di calcolo che di valutazione delle incertezze, rendendo ad esempio difficilmente comparabili differenti studi inerenti il medesimo sito eolico. Ciò è risultato essere un aspetto limitativo alla finanziabilità dei progetti, ovvero una limitazione al motore primo degli investimenti nell’ambito delle energie rinnovabili. Si ritiene quindi che uno dei primi obbiettivi del CT 88 nel prossimo triennio sia quello di continuare a partecipare attivamente alla preparazione di questa nuova norma attraverso il Gruppo di lavoro 15 appositamente istituito dal TC 88 della IEC.

Altra priorità è quella di continuare a diffondere e promuovere l’attività del CT 88 all’interno dell’industria eolica italiana ed in particolare nell’ambito del settore definito comunemente “mini-eolico”, il quale ha avuto negli ultimi anni una forte diffusione, che purtroppo è stata raramente caratterizzata da una conoscenza di dettaglio delle norme inerenti gli aerogeneratori di piccola taglia (fino a 200 kW).

In particolare, numerosi sono gli operatori del mini-eolico che ignorano o non tengono in considerazione le esistenti Norme IEC 61400- 2 e 61400-12, le quali sono volte a standardizzare la qualità della progettazione di tali macchine e le modalità di verifica delle prestazioni delle stesse.

Alla luce dell’imminente nuovo decreto relativo alle energie rinnovabili in Italia, ove è prevista comunque una sensibile incentivazione degli impianti mini-eolici ed un considerevole contingente di kilowatt di questa taglia da installare, tale problematica non può che essere considerata prioritaria al fine di assicurare una realizzazione a regola d’arte di questi impianti.

È poi da molti sempre più spesso segnalata la necessità di standardizzare le tematiche di connessione alla Rete di Trasmissione Nazionale per gli impianti di generazione da fonte rinnovabile, ed  in particolare per quelli eolici e fotovoltaici, che, per loro intrinseca caratteristica, non possono essere considerati programmabili e presentano quindi notevoli peculiarità e complessità per quanto concerne la loro partecipazione alla regolazione di rete.

Nonostante quest’ultima tematica sia fortemente country-dependent, si ritiene che l’analisi e standardizzazione della stessa non possa che apportare benefici al settore delle energie rinnovabili e quindi anche al settore eolico.

Il CT 88 ha già iniziato ad interessarsi a tali aspetti, in particolare mediante la partecipazione di un suo membro all’Adhoc Group AHG 1, uno dei due gruppi istituiti dal SottoComitato 8A (SC 8A) della IEC per armonizzare due proposte di lavoro relative alla conformità al codice di rete di impianti a fonti rinnovabili ed alla previsione delle loro produzioni.

La presenza del CT 88 all’interno di tali Gruppi di lavoro è ritenuta prioritaria al fine di riflettere nel modo più opportuno le tipicità del- la realtà italiana all’interno di futuri documenti di standardizzazione inerenti la conformità al codice di rete e la interconnessione degli impianti a fonte rinnovabile.

 

Claudio CASALE – Segretario CEI CT 88 

Nato a Voghera nel 1947. Laureato in Ingegneria Elettrotecnica presso l’Università di Pavia nel 1979, dove successivamente ha collaborato come ricercatore.

Nel 1981 è entrato a far parte del Centro di Ricerca Elettrica dell’Enel. Qui è stato inserito nel primo progetto varato per valutare la fattibilità di utilizzare il vento come fonte di elettricità in Italia (Progetto VELE) mediante indagini sulle risorse e prove in campo di aerogeneratori, e successivamente in un altro progetto per la realizzazione di centrali eoliche dimo- strative. Ha anche partecipato a lavori internazionali finanziati dall’Unione Europea nell’ambito dei Programmi Thermie e Joule. Con l’incorporazione della Ricerca dell’Enel nel CESI S.p.A., a partire dal 2000 è passato in quest’ultima Società e poi in RSE S.p.A. fino al pensionamento. Con CESI e RSE è stato impegnato in attività sugli impianti eolici in alta quota e in siti offshore, in studi sul mercato delle fonti rinnovabili, e in ulteriori progetti di ricerca dell’Unione Europea e di Eurelectric.

Nel periodo 1998-2012 è stato Membro per l’Italia del Comitato Esecutivo dell’accordo “IEA Wind TCP” dell’Agenzia Internazionale dell’Energia dell’OCSE, che promuove programmi comuni (Task) di ricerca sull’energia eolica fra i Paesi partecipanti e pubblica Rapporti Annuali sugli sviluppi del settore.

Nel campo della Normativa, dal 1988, quando la IEC ha avviato i lavori del suo TC 88 “Wind Energy Generation Systems”, ha svolto con continuità la funzione di Segretario del corrispondente CT 88 “Sistemi di generazione da fonte eolica” del CEI, incarico che detiene tuttora. In questa veste ha anche partecipato come esperto italiano a lavori internazionali nell’ambito di IEC e CENELEC.

Potrebbe farci una sintetica presentazione del CT 88: quando e perchè è nato, di che cosa si occupa, in quale ambito è maggiormante attivo?

Il CT 88 “Sistemi di generazione da fonte eolica” è un Comitato Tecnico di prodotto che ha come campo di applicazione i sistemi che convertono l’energia del vento in energia elettrica. I loro componenti principali sono le turbine eoliche, dette anche aerogeneratori, al momento attuale l’attività del CT 88 non riguarda più solo queste macchine, ma anche tutto l’impianto eolico o centrale eolica che li comprende, con le sue infrastrutture civili, elettriche ed informatiche fino al punto di connessione alla rete pubblica.

Primo aerogeneratore provato dall’Enel. Si tratta del proto- tipo CRF da 68 kW e 13 m di diametro di rotore, installato a Santa Caterina in Sardegna nel 1981
Coesistenza fra l’attività pastorale e la centrale eolica Enel GreenPower di Littigheddu (Sardegna) con 36 aerogeneratori GE da 1,5 MW e 70 m di diametro di rotore

Come sappiamo, all’energia del vento si fa ricorso dall’antichità, ma la moderna tecnologia per il suo utilizzo nella generazione elettrica risale a non più di una quarantina d’anni fa, a seguito della crisi petrolifera.

Da allora, il progresso del settore eolico è stato costante e significativo: alla fine del 2017 erano installati nel mondo impianti, sia sulla terraferma che fuori costa (impianti offshore), per 540 GW di potenza totale. Le turbine hanno ormai raggiunto potenze unitarie fino a 9 MW, con diametri del rotore di oltre 150 m e altezze al mozzo del rotore di oltre 100 m. Anche in Italia, che pure non dispone dei venti forti e regolari di altri Paesi più favoriti e ha un territorio montuoso, a fine 2017 c’erano circa 9.500 MW eolici; nello stesso anno le centrali eoliche hanno contribuito per il 5,5% alla domanda di energia sulla rete italiana. A questa espansione hanno dato e tuttora danno un aiuto decisivo le politiche di incentivazione, però in alcuni dei Paesi più favoriti in fatto di risorse si sta già pensando di far competere l’eolico sul libero mercato elettrico senza più incentivi.

Questo sviluppo tecnologico e commerciale è stato possibile anche grazie al tempestivo apporto della Normativa. Sin dal 1988 opera il Technical Committee 88 “Wind energy generation systems” della IEC e il nostro CT 88 italiano fu costituito nello stesso anno.

L’attività normativa eolica ha sempre avuto la sua base nel TC 88 della IEC. Pure il CE- NELEC ha un suo TC 88, ma secondo i noti accordi (Frankfurt Agreement) rimane in attesa di recepire come EN (Norme Europee) i documenti della IEC, trattando in proprio solo temi particolari.

Il CT 88 del CEI si è quindi sempre concentrato sulle attività della IEC, per portare in quella sede, sin dalla formulazione iniziale dei documenti, il punto di vista degli operatori italiani.

Questa preminenza delle attività internazionali è particolarmente accentuata nel settore eolico, dove gli operatori tecnico-scientifici formano una comunità relativamente poco numerosa, ma abbastanza bene integrata.

 

Dal 1988 lei è sempre stato il Segretario del Comitato Tecnico 88. Può farci un breve bilancio, oggi, del lavoro svolto dal Comitato?

Al CT 88 italiano hanno via via partecipato e tuttora partecipano gli operatori nazionali maggiormente coinvolti nel settore della generazione eolica. Naturalmente la composizione del Comitato e la frequenza alle sue riunioni è variata nel tempo in funzione del grado d’interesse per le tematiche in gioco, che potevano toccare più o meno da vicino i diversi operatori.

Ci fu un tempo in cui era particolarmente forte, nel Comitato, la presenza di costruttori italiani di aerogeneratori impegnati nello sviluppo di loro modelli da immettere sul mercato internazionale.

È utile ricordare che, tra gli anni Ottanta e Novanta, due costruttori, Alenia/WEST e Riva Calzoni, produssero prototipi e piccole serie di turbine eoliche da 200 kW a 350 kW, nonché un prototipo di grande taglia, il GAMMA 60 da 1,5 MW e 60 m di diametro con caratteristiche allora innovative come la velocità variabile ad ampio spettro, con il supporto tecnico e finanziario dell’ENEA e dell’Enel. L’Enel realizzò tre campi prova in Sardegna e Molise e poi due centrali dimostrative con macchine di tecnologia italiana.

Purtroppo la tecnologia italiana in seguito non decollò e il mercato italiano delle turbine per centrali eoliche commerciali fu conquistato dai costruttori stranieri, soprattutto danesi e tedeschi.

A parte la danese Vestas, che ha stabilimenti anche a Taranto, l’unico costruttore nazionale è oggi la Leitwind del gruppo Leitner, più qualche produttore di aerogeneratori di piccola o piccolissima taglia anche per impiego isolato. Ci sono poi varie aziende che forniscono componenti sul mercato internazionale.

Oggi la costituzione del Comitato ha uno spettro piuttosto ampio. Ol- tre a tecnici di costruttori italiani e di filiali italiane di costruttori stranieri, abbiamo rappresentanti di varie società sviluppatrici d’impianti di produzione, associazioni di categoria, gestori di reti, centri di prova e di ricerca, consulenti, università, ecc. Si è evidentemente compreso che la Normativa non ha ricadute solo sui costruttori, ma su tutti coloro che hanno a che fare con gli impianti eolici.

A trent’anni di distanza, il complesso delle Norme prodotte dal TC 88 della IEC e poi recepite dal CENELEC e pubblicate in Italia dal CEI come CEI EN, è piuttosto imponente, sia come numero che come mole dei documenti. Il tutto è riunito nella Serie 61400, le cui Parti sono dedicate alle tematiche via via emerse dalle esperienze in campo: prescrizioni di progettazione di turbine grandi, piccole e installate offshore, loro componenti principali, misure di rumore emesso e delle prestazioni di potenza, misure dei carichi meccanici, caratteristiche dell’energia prodotta, certificazione, prova delle pale, protezione dalla fulminazione, comunicazioni per supervisione e controllo, disponibilità, compatibilità elettromagnetica. Alcune di queste Norme sono già alla terza o quarta edizione e altre sono in preparazione su nuovi temi. Ad esse si aggiungono documenti come Specifiche Tecniche e Rapporti Tecnici su ulteriori argomenti.

 

Qual è stato e qual è il contributo fornito dagli esperti del Comitato italiano in sede internazionale nell’ambito dei relativi Comitati IEC e CENELEC?

La prima riunione del TC 88 della IEC si tenne a Dubrovnik (Croazia) il 7 e 8 novembre 1988. Era presente una delegazione italiana guidata dal dr. Ezio Sesto, allora Presiden- te del CT 88 CEI, che comprendeva, oltre al sottoscritto, esperti delle aziende italiane che stavano sviluppando propri modelli di turbine. Allora la tecnologia prevalente sui mercati era già quella dell’industria danese, che faceva, e tuttora fa, del suo meglio per affermare i propri principi mediante una partecipazione intensa all’attività normativa. Il tema affrontato per primo fu quello più sentito, cioè la sicurezza degli aerogeneratori, intesa proprio come salvaguardia dell’integrità tecnica di queste grandi strut- ture rotanti, che invadevano terreni aperti  al pubblico facendo temere rischi per persone, animali e cose. La prima Norma, la IEC 61400-1, ebbe quindi come tema principale proprio la filosofia della sicurezza e la progettazione soprattutto aerodinamica e strutturale delle turbine eoliche.

Ad essa gli esperti italiani, grazie alle esperienze acquisite con le loro attività di ricerca e prova di prototipi, diedero un fattivo contributo. La prima edizione della IEC 61400-1 fu pubblicata nel 1994.

La sua applicazione, da parte sia dell’industria costruttrice, sia degli installatori, contribuì a rassicurare le Autorità competenti, favorendo l’accettazione e la diffusione degli impianti eolici in molti Paesi.

Esperti italiani sono sempre stati presenti nei Gruppi di lavoro che hanno sviluppato le edizioni successive di questa Norma fino alla quarta, che sta per uscire adesso.

Membri del nostro CT 88 hanno anche partecipato ai Gruppi di lavoro che hanno curato la Norma IEC 61400-11 sulla misura del rumore emesso, nonché la Serie IEC 61400-12 riguardante la misura delle prestazioni degli aerogeneratori, cioè il rilievo della cosiddetta “curva di potenza”. Anche alla IEC 61400- 21 sulle caratteristiche dell’energia elettrica prodotta e alla IEC 61400-22 sulla certificazione hanno collaborato esperti italiani. Nell’ambito del CENELEC, poi, il sottoscritto è stato coinvolto nel lungo lavoro che portò alla pubblicazione, nel 2004, della EN 50308 sulle prescrizioni di progetto, esercizio e manutenzione delle turbine eoliche finalizzate alla sicurezza del personale addetto.

In questi ultimi anni è in corso un nuovo lavoro IEC molto importante e atteso, la futura IEC 61400-15, che fornirà prescrizioni per la caratterizzazione delle risorse eoliche nei siti candidati all’installazione di centrali e la conseguente valutazione della producibilità degli impianti.

Vi partecipano due esperti, fra cui l’ing. Marco Guarneroli, attuale Presidente del CT 88. Altri esperti del CT 88 sono presenti nel Gruppo di lavoro che studia la futura riorganizzazione dell’intera Serie IEC 61400 come insieme organico di Parti sotto un documento introduttivo già in preparazione.

 

Oltre ai lavori normativi internazionali, ci sono state attività svolte dal CT 88 nell’ambito del CEI che lei ricorda con soddisfazione?

Nel 2013 alcuni membri del CT 88 segnalarono un problema che stava nascendo dalla discrepanza fra la definizione di potenza nominale degli impianti eolici contenuta nel Decreto Ministeriale del 6 luglio 2012 sugli incentivi alla produzione elettrica da fonti rinnovabili e la stessa definizione così com’era formulata nelle Norme della Serie CEI EN 61400. Soprattutto con i recenti aerogeneratori a velocità variabile, la definizione del Decreto spesso comportava l’attribuzione, a un impianto eolico, di una potenza nominale sensibilmente maggiore di quella ricavabile sommando le potenze di targa delle macchine dichiarate in base alle Norme, a tutto scapito dell’ammissibilità degli impianti agli incentivi, visto che il Decreto stabiliva dei limiti annui di potenza totale incentivabile, per non parlare delle confusioni e difficoltà insorte a livello burocratico e bancario.

Il CT 88 riferì il problema alla Direzione Tecnica del CEI, che lo segnalò al Ministero dello Sviluppo Economico. Il Ministero ne tenne conto successivamente con il nuovo DM del 23 giugno 2016 sempre sulle incentivazioni, cosicché abbiamo avuto la soddisfazione di vedere che, alla definizione di potenza nominale, per gli impianti eolici viene adesso specificato quanto prescritto dalla Normativa.

Un’altra occasione di renderci utili all’intero comparto eolico italiano si era verificata nel 2009-2010, quando alcuni installatori segnalarono al CEI di avere ricevuto da qualche costruttore delle offerte di modelli di aerogeneratori certificati in base a edizioni ormai superate delle Norme, in particolare della CEI EN 61400-1. Il CT 88, oltre a verificare la portata del problema, organizzò allora delle riunioni allargate a tutti gli operatori del mercato eolico nazionale per chiarire loro la situazione e in particolare l’importanza di applicare con attenzione la Normativa CEI, ancorché volontaria, per avere la sicurezza di realizzare impianti secondo la regola dell’arte.

condividi su facebook   condividi su twitter