Evoluzione tecnologica e della relativa normazione dal XX secolo ad oggi.

Intervista al Presidente e al Segretario CEI CT 38
Nato a Cairo Montenotte (Savona) nel 1969.
Project manager di Schneider Electric dal 2003, dove attualmente si occupa in particolare di R&D prodotti, software e sistemi per connettere la base installata in Media Tensione e servizi on-demand nella sede di Grenoble, Francia.
Nei primi anni di Schneider Electric ha lavorato presso la sede di Savona come Project Leader e responsabile tecnico per lo sviluppo e l’offerta di trasformatori di misura in Media Tensione.
È Presidente del CT 38 del CEI dal 2013 e partecipa a numerosi Working Group IEC, CIGRE e CIRED, tra i quali:
- IEC TC 38 – WG37 “Specific Clauses for Electronic Voltage Transformers, for Electronic Current Transformers and Digital Interface for Instrument Transformers”,
- IEC TC 38 – AHWG 41 “The use of Instrument Transformers for Power Quality measurement”,
- IEC TC 38 – WG 47 “Evolution of IT ratings for the modern market”,
- CIGRE-CIRED A3.32 – JWG “Non-intrusive methods for condition assessment of distribution and transmission switchgear”.
In ambito CIRED è autore di numerose memorie tecnico-scientifiche pubblicate a partire dal 2011 nel campo delle apparecchiature di media tensione e delle tecnologie correlate, anche relativamente alle soluzioni metrologiche, alle protezioni e agli aspetti ambientali.
Di quali attività si occupa il CT 38?
Il Comitato Tecnico 38 svolge compiti inerenti l’analisi e la votazione dei documenti internazionali IEC e CENELEC e contribuisce in maniera rilevante a tutta l’attività del TC 38 IEC anche attraverso propri rappresentanti nei vari Working Group e Maintenance Team.
Negli ultimi tempi il Comitato ha avuto una grande trasformazione dovuta all’avvento della digitalizzazione e delle smart grid e la sua attività si sta evolvendo dai trasformatori convenzionali ai nuovi trasformatori, detti elettronici o a bassa potenza (low power), non solo con uscita analogica ma anche con uscita digitale; quindi, per la prima volta, il Comitato si occupa anche della comunicazione digitale.
Partecipa inoltre, in maniera attiva, a tutta l’evoluzione della modellizzazione per poter simulare, non soltanto attraverso le prove, ma anche attraverso simulazioni digitali, il comportamento delle reti elettriche.
Quali attività svolte nel CEI per rilanciare il CT 38 ricorda con maggiore soddisfazione?
L’evoluzione del CT 38 ha portato il Comitato ad affrontare argomenti che non erano storicamente all’interno del suo perimetro: questo ha permesso di avere nuovi argomenti interessanti come la comunicazione digitale con sensori e nuove tecnologie e ha anche permesso la partecipazione di nuovi esperti che provengono da domini differenti, non soltanto costruttori o utilities e laboratori all’interno della media alta tensione, ma anche competenze che provengono sia dalla strumentazione di misura sia dal mondo elettronico.
Come pensa di supportare il mondo dell’industria nel nostro Paese?
La produzione e la distribuzione dell’energia elettrica sono in una fase di importante rivoluzione: l’utilizzo sempre maggiore di energie rinnovabili ha reso possibile lo scambio molto più frequente di flussi di energia tra consumatori e produttori di una popolazione sempre più “mista”; questo ha generato una molteplicità di punti di interfaccia e di punti di controllo.
In questo dominio, che diventa anche un dominio di flussi economici, la misura dei flussi di energia diviene sempre più importante. Di conseguenza, la misura della corrente della tensione in maniera precisa resta un punto sempre più richiesto e sempre più rilevante; le misure diventeranno sempre più pervasive all’interno delle reti di distribuzione di bassa, media e alta tensione.
Nato a Milano nel 1966.
Lavora in Enel come responsabile dell’unità Standardizzazione di Trasformatori e Reattori della società Global Infrastructure and Networks, presso la sede di Roma.
In campo normativo nazionale partecipa ai lavori CEI da diversi anni: nel 2007 è stato eletto Presidente del Comitato Tecnico CEI 14 “Trasformatori di potenza” dove, dal 2016 ricopre la carica di Segretario; dal 1995 è Segretario del CT 38 CEI “Trasformatori di misura”.
A livello europeo partecipa attivamente ai Working Groups: WG 21, WG 29, WG 30 e WG 32 del CENELEC TC 14: per quanto riguarda il WG 29 ricopre la funzione di Convenor con l’incarico di preparare la norma relativa a “Energy performance of large power transformer”.
A livello internazionale è membro dei WG 32, WG 34, WG 54, PT 60076-5 e PT 60076-20 del TC 14 IEC ed è Convenor del WG 54 del TC 38 IEC.
È stato il riferimento per le attività relative ai trasformatori di potenza, di misura ed altri componenti della rete elettrica dal 2000 al 2017 in ENEL-Distribuzione, Divisione Infrastrutture e Reti, nell’ambito dell’Unità Unificazione e Metodi di Lavoro della Funzione Ingegneria. Dal 1990 al 2000 ha lavorato nel campo della ricerca sui componenti elettrici presso il Centro di Ricerca Elettrica dell’Enel (Milano). Precedentemente ha lavorato nel campo degli impianti elettrici civili ed industriali.
Ha partecipato e partecipa tuttora a diversi seminari e conferenze in qualità di relatore a livello nazionale e internazionale (CEI, IEC, CIGRE, CIRED) e ha scritto diversi articoli per le riviste di settore.
Ci può presentare l’attività del CT 38?
Il Comitato 38 si occupa di trasformatori di misura. I trasformatori di misura, nonostante non siano così conosciuti come i trasformatori di potenza o gli interruttori, sono componenti che svolgono un ruolo strategico in tutte le reti elettriche. Infatti, attraverso i trasformatori di misura, si può monitorare la rete elettrica e rilevare tutti i parametri che sono essenziali per il funzionamento della stessa.
Per esempio, le protezioni possono operare perché sono collegate ai trasformatori di misura e così anche tutte le misure di energia vengono effettuate attraverso i trasformatori di misura. I trasformatori di misura prendono il segnale di tensione o di corrente dalla rete elettrica e lo riportano a valori adeguati per essere letti dagli apparecchi misuratori, come ad esempio le protezioni o i contatori elettrici.
Qual è l’aspetto più rilevante nell’attività del CT 38?
I trasformatori di misura oggi sono essenzialmente di due tipi: quelli di tipo tradizionale, che si basano sul principio dell’induzione magnetica, e quelli di tipo non convenzionale, meglio detti trasformatori di misura di tipo elettronico, che si basano su principi diversi, come per esempio la bobina di Rogowski.
Questi trasformatori di tipo elettronico fanno parte di quello che oggi è un cambiamento epocale: seguendo il mondo che sta andando verso la digitalizzazione, anche le reti elettriche stanno andando sempre di più verso le smart grid.
Le smart grid sono delle reti “intelligenti” ovvero in grado di monitorare tutti i parametri della rete, per fare questo un aspetto determinante è rappresentato dai sensori che il CT 38 si occupa di normalizzare.
Qual è l’evoluzione dell’impatto ambientale della tecnologia nei trasformatori di misura?
L’evoluzione tecnologica ha fatto passi da gigante anche nei trasformatori di misura, non solo per quanto riguarda i sensori che vengono utilizzati per le smart grid, ma anche per quanto riguarda l’impiego dei materiali stessi che vengono utilizzati per costruire questi trasformatori.
Infatti, con i sistemi di calcolo dei campi elettrici ormai disponibili da diversi anni, questi componenti sono sempre più ottimizzati e richiedono sempre meno materiale al loro interno e quindi hanno un “footprint” migliore come impatto sull’ambiente.
La stessa cosa vale dal punto di vista della sicurezza: infatti, ad esempio, oggi si tende a non utilizzare più materiali come gli isolatori in porcellana che vengono sostituiti dai più recenti in materiale polimerico.
Da questo punto di vista sono state previste, nelle nostre norme di prodotto, prove specifiche che riguardano l’arco interno per garantire che in caso di guasto di questi componenti le conseguenze non siano rilevanti.