Il contributo del CEI CT 120 allo sviluppo dei progetti e delle norme internazionali.

Una grande opportunità per la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico ed economico.
Vincenzo Matera (Segretario CEI/CT 44)
Il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), del dicembre 2019, vede l’Italia concorrere a un’ampia trasformazione dell’economia, nella quale la decarbonizzazione, l’economia circolare, l’efficienza energetica e l’uso razionale ed equo delle risorse naturali, rappresentano un insieme di obiettivi e strumenti più rispettosi delle persone e dell’ambiente.
Il quadro legislativo nazionale su indirizzi della Commissione UE ha quindi degli evidenti benefit. Con una proiezione al 2030, un occhio di riguardo alla sostenibilità con la presenza di edifici “NZEB” (Nota 1) e con gli obiettivi di efficienza energetica (elettrica) (Nota 2), ciò potrà essere conseguibile attraverso l’uso di:
In termini elettrici parliamo di “EEE” (Electrical Energy Efficiency), cioè di un approccio di sistema per ottimizzare l’uso efficiente dell’elettricità tenendo conto del consumo (kWh), del costo (€/kWh), della tecnologia e dell’impatto ambientale.
Un approccio molto affine al DM 26-06-2015, che ha stabilito i requisiti minimi per gli edifici non residenziali, tra cui l’applicazione di un sistema di gestione automatica degli edifici e degli impianti conforme al livello B della Norma EN 15232 (Nota 4), e alla Direttiva 844/2018/UE sull’efficienza e prestazione energetica degli edifici da recepire entro il 10/03/2020 (Nota 5).
Direttiva che modifica il “sistema tecnico per l’edilizia” (art. 3) e aggiunge tra le soluzioni per l’efficienza (art. 3bis) il “sistema di automazione e controllo dell’edificio”, ossia il sistema comprendente tutti i prodotti, i software e i servizi tecnici che contribuiscono al funzionamento sicuro, economico ed efficiente sotto il profilo dell’energia dei sistemi tecnici per l’edilizia tramite controlli automatici e facilitando la gestione manuale di tali sistemi.
In questo contesto, e non solo in questo, nel 2018 e 2019 sono state pubblicate da IEC e CENELEC due interessanti Parti della normativa IEC o HD 60364 sugli impianti elettrici utilizzatori di Bassa Tensione (Tabella 1), da noi note come Norma CEI 64-8 e di prossima pubblicazione, il cui approccio, i requisiti e le raccomandazioni si applicano per nuove installazioni e modifica o aggiornamenti di installazioni esistenti.
Non ci si limita all’automazione dell’impianto di illuminazione, riscaldamento, condizionamento, produzione acqua calda, ventilazione, FER, già noti nella valutazione delle prestazioni energetiche dell’edificio e della propria classificazione (Attestazione Prestazione Energetica “APE” e Norma EN 15232), ma si va oltre prendendo in considerazione altre misure di efficienza che riguardano più da vicino l’impianto elettrico utilizzatore degli utenti per la riduzione delle perdite, per esempio il rifasamento, il posizionamento ottimale della cabina elettrica e dei quadri elettrici principali, le misure e la gestione ottimale e razionale dell’energia elettrica.
I requisiti e le raccomandazioni della Parte 8-1 non sono prioritari rispetto alla conformità alla regola dell’arte (sicurezza) di cui alle Norme IEC della serie 60364-8 (ovvero CEI 64-8); quelli della Parte 8-2 (e della futura Parte 8-3), fermo restando il rispetto delle Regole Tecniche nazionali vigenti sulle connessioni degli utenti alla rete pubblica (Norme CEI 0-16 e 0-21), vanno ad ampliare il progetto dell’impianto elettrico dei Prosumer’s collettivi e condivisi. L’autoconsumo individuale e collettivo e le comunità energetiche che condivideranno l’energia prodotta da fonti rinnovabili, sarà regolato da contratti che i clienti finali associati stipuleranno tra loro e con il distributore di energia elettrica (Nota 6).
In ogni caso, e vale per tutti i settori, la gestione dell’efficienza energetica non deve ridurre la disponibilità e/o i servizi elettrici al di sotto del livello desiderato dall’utente.
La seconda edizione della Parte 8-1 sostituirà l’attuale Norma CEI 64-8/8-1:2016, mentre la Parte 8-2 è una nuova edizione e sono in corso i lavori per una seconda edizione prevista nel 2022.
La nuova Parte 8-1 ha introdotto interessanti novità rispetto all’edizione 1 in vigore.
Ha trasformato l’allegato B sul metodo di valutazione dell’efficienza energetica dell’impianto elettrico da informativo a normativo, dando un importante riconoscimento a come deve essere effettivamente svolta l’efficienza energetica.
Per raggiungere la classe di efficienza bisogna convalidare con misure e calcoli ogni misura (parametri) applicata, come con l’edizione 1 in vigore.
Questo nuovo criterio di convalida della valutazione non è solo qualitativo (quali scelte, con quali tecnologie e quale percentuale), ma anche quantitativo, perché i risultati che si ottengono con le misure scelte sono comparati ai consumi energetici risparmiati, ai rendimenti delle apparecchiature (trasformatori), oppure a quanti criteri sono stati applicati per l’efficienza rispetto a quelli applicabili (per esempio nella scelta delle maglie). Un nuovo metodo che, insieme alla “lunghezza del percorso medio”, rappresenta a mio avviso una delle novità più importanti.
Per ogni misura di efficienza adottata (Tabelle B.2 Parametri per non Residenziale e B.30 per Residenziale della Norma), si calcola e seleziona il relativo coefficiente (dove previsto) e si attribuisce il corrispondente punteggio variabile in base alla destinazione d’uso dell’edificio. Al termine si sommano tutti i punti corrispondenti ad ogni parametro convalidato e si trova la classe di efficienza energetica dell’impianto elettrico:
Si passa da cinque a sei classi di efficienza.
Se si potessero convertire i risultati in W/m2 e Wh/m2 per un certo periodo di tempo (anno), e allineare i risultati della valutazione di efficienza energetica (IEC 60364-8-1:2019) con quelli della prestazione energetica (Norma EN 15232), si potrebbe introdurre nei progetti e nelle varie attestazioni (per es. APE “Attestazione Prestazione Energetica”), anche la quota parte dell’impianto elettrico mancante. Ma questo è un altro tema.
In ogni caso, il metodo della Parte 8-1 è collocabile in due scenari:
Nel seguito si riporta qualche esempio sulle novità normative dell’Allegato B.
Con il metodo dell’allegato A art. A.3 (Nota 7) si ha una seconda possibilità per calcolare la posizione baricentrica (ottimale) del quadro elettrico di distribuzione principale dal quale derivare i cavi (o condotti sbarre) che alimentano l’impianto elettrico di tre reparti (DB) posti in una determinata area dell’edificio, calco- lando la lunghezza media del percorso dei cavi “Iavg”.
Per ogni impianto (DB), che ha origine da un proprio sotto-quadro elettrico di zona (o reparto), si misura (o si stima) il consumo energetico annuo e si misura la lunghezza del percorso dei cavi dal quadro principale ai sottoquadri ipotizzando quattro scenari (V1…V4 – Location 1…3).
I risultati conseguiti nell’esempio evidenziano che, in termini di efficienza energetica, V1 è la strada migliore, mentre V4 può essere un buon compromesso se rispetto a V1 l’investimento è inferiore e l’efficienza è simile (Figura 1).
La determinazione del profilo di carico è il punto di partenza sui cui si basano le scelte per fare efficienza energetica sull’impianto elettrico degli utenti e per individuare in che modo alimentare i PEI individuali, collettivi e condivisi che la Parte 8-2 ci presenta (per es. alimentazione dalla rete pubblica, dall’impianto privato collettivo o condiviso tra PEI).
Si considerano i consumi annuali dei circuiti divisi in maglie e in zone (parametro EM01 e EM04) facenti parte della gestione dell’energia misurati alla propria origine.
Suddividendo in zone e maglie si ha il maggior beneficio in termini di efficienza, perché i circuiti sono più gestibili dal punto di vista dei consumi energetici; possono essere controllati (monitoraggio = misure), e comandati (per es. distacco dei carichi in un determinato periodo).
Si raggiunge il massimo punteggio se l’impianto elettrico è diviso in tante più maglie possibili che coprono tutte le zone dell’edificio e i consumi energetici rispetto al totale dell’impianto elettrico sono superiori al 90% (Figura 2).
In funzione delle grandezze elettriche misurate e calcolate dai dispositivi per la misura ed il controllo delle prestazioni (PMD da “Performance measuring and monitoring devices”) e in funzione dello scopo per cui si misura (per es. esigenze contrattuali, stime energetiche, calcolo preciso del costo di un prodotto), si decide dove posizionare i PMD (PMD-I, PMD-II e PMD-III) e quale accuratezza (classe di precisione e incertezza strumentale)
devono avere questi dispositivi.
La Figura 3 illustra un esempio di scelta e posizione dei dispositivi.
I provvedimenti presi non possono ignorare il mantenimento delle prestazioni di efficienza energetica nel tempo (Prestazioni manutentive).
I sistemi di monitoraggio e supervisione tipo SCADA, DCS ed altre piattaforme HW e SW che permanentemente controllano l’impianto elettrico offrono indiscutibilmente maggiori prestazioni manutentive e determinano il maggior punteggio nella classificazione impiantistica.
Si raccomanda una frequenza di verifica:
Peccato ciò non sia normativamente applicabile anche al settore residenziale, ambito in cui il risparmio energetico non è affatto trascurabile.
I parametri bonus consentono di ottenere punti aggiuntivi come incentivo per il miglioramento dell’efficienza energetica
complessiva (Figura 4).
L’utente (Prosumer) parteciperà attivamente allo scambio energetico della rete elettrica.
Il suo impianto elettrico “PEI” potrà essere alimentato dal distributore e da altri impianti di utenti che a sua volta potrà alimentare. Una infrastruttura di rete elettrica pubblica e privata tutta interconnessa nel modello concettuale delle “Smart Grid” che condivide e coopera con le proprie fonti energetiche per ridurre l’importazione di energia dall’estero, potrà dipendere sempre meno dai combustibili fossili e quindi inquinare meno e risparmiare sulla bolletta.
Una gestione ottimale degli impianti di “comunità energetiche” che in modo collettivo e condiviso produrranno e consumeranno energia elettrica offrendola alla rete pubblica secondo precisi accordi utente – distributore e i cui PEI dovranno adattarsi in sicurezza e funzionalità ai repentini cambi delle modalità di funzionamento diretta, inversa e in isola.
La prima edizione della Parte 8-2 pone l’attenzione sulla compatibilità funzionale e sicura tra i PEI (Prosuming Electrical Installations) (Figura 5) e la fornitura di energia elettrica.
Se i Prosumer sono gli utenti attivi/passivi, il PEI, vale a dire il suo impianto elettrico, deve tener conto sia dei vincoli connessi con il DSO (per es. la disponibilità di energia e vincoli contrattuali), sia delle necessità espresse dall’utente finale.
È un sistema elettrico che utilizza le tecnologie di scambio e controllo delle informazioni, il calcolo distribuito e sensori e attuatori associati, allo scopo di:
Il PEI può essere:
Il PEI può funzionare in modalità diretta, inversa o in isola (All. B informativo).
In funzione del tipo di PEI e del proprio modo di funzionamento, varia il punto di connessione con il DSO (“POD”), varia la possibilità di alimentare l’impianto elettrico dalle diverse fonti, di immettere in rete l’energia autoprodotta e di alimentare altri utenti sfruttando la rete pubblica o l’impianto elettrico del PEI.
Un PEI può in qualsiasi momento modificare il proprio modo di funzionamento, anche in modo frequente, e a tale scopo devono sempre essere garantite adeguate misure di protezione.
Più nello specifico, tali provvedimenti possono riguardare:
L’adattamento può comportare frequenti distacchi dei carichi, dove compatibili con le necessità del “Prosumer” e altrettanto frequenti commutazioni tra i diversi modi di funzionamento. Il continuo “stacca – attacca” porta alla scelta di dispositivi di controllo e di protezione con un ciclo di vita elevato in termini di funzionamento elettrico e meccanico (per es. numero di cicli o operazioni consentite prima che si verifichi un’avaria o un guasto):
Accenniamo, infine,ad una prossima specifica tecnica, ossia il progetto della prima edizione IEC TS 60364-8-3 votato positivamente nel gennaio scorso e di prossima pubblicazione; non c’è un corrispondente progetto CENELEC.
La Parte 8-2 ha dato ai progettisti alcuni importanti avvertenze che la Parte 8-3 completerà a meno che tutto possa confluire nella Parte 8-2 per dare immediato valore normativo a requisiti di sicurezza.
Sempre con riferimento alla serie di Norme IEC o HD 60364 (CEI 64-8), i requisiti e le raccomandazioni serviranno agli utenti e ai gestori di impianti elettrici a bassa tensione per la sicurezza e il corretto funzionamento dei PEI.
Lo scopo è quello di far ben funzionare l’installazione elettrica di Prosumer (PEI), individuando i parametri tecnici e i valori limite che influenzanola sicurezza e il corretto funzionamento, fornendo modelli di scambio di dati, prove e procedure per il PEI che potrebbero includere generatori locali, unità di accumulo dell’energia, carica BEV (Battery Electric Vehicle), Prosumer’s Measurement Unit (PMU).
NOTE
1 Edifici a energia quasi zero (Nearly Zero Emission Building).
2 La compensazione è possibile solo per i fabbisogni del medesimo vettore energetico (elettricità con elettricità, energia termica con energia termica, ecc.) ed è possibile solo fino a copertura dei fabbisogni energetici considerati nella prestazione (ad es. autoproduzione). L’eccedenza di energia rispetto al fabbisogno mensile, prodotta in situ e che viene esportata, non concorre alla prestazione energetica dell’edificio, ma al bilanciamento della rete elettrica che concorre alla sostenibilità ambientale ed economica (per es. riduzione dipendenza dai combustibili fossili e dall’importazione di energia elettrica.
3 BACS “Building Automation and Control Systems”; TBM “Technical Home and Building Management”.
4 Si veda anche Guida CEI 205-18:2017-04.
5 Una bozza di decreto attuativo è stato approvato il 29 gennaio scorso dal CdM.
6 Il DL n. 162/2019 , che consente di attivare l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili per condividere l’energia prodotta, ovvero di realizzare comunità energetiche rinnovabili secondo le modalità e alle condizioni stabilite dall’art. 42 bis, è stato convertito con modifiche dalla Legge del 28/02/2020 n. 8 (S.O. G.U. n. 51 del 29/02/2020).
7 Invariato rispetto alla prima edizione il metodo del baricentro del carico (A.1).
8 Utente attivo (Prosumer: entità o parte, che può essere sia un produttore che un consumatore di energia elettrica (art.3.6).