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PREPARARE UN FUTURO SOSTENIBILE PER ABITAZIONI E EDIFICI INTERCONNESSI

13/04/2022
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Articolo di Catherine Bischofberger (giugno 2021)

Nadine Bravais è presidentessa del TC 23 IEC, che prepara Norme relative ad accessori elettrici. Ci parla di questo Comitato Tecnico fondamentale e delle sfide che si trova ad affrontare dal momento che i cambiamenti climatici diventano sempre più evidenti e la digitalizzazione galoppa.

Il TC 23 IEC prepara Norme relative ai Sistemi Elettronici per Abitazioni e Edifici, che diventano sempre più intelligenti e automatizzati.

Lei presiede un Comitato Tecnico importante all’interno della IEC. Come spiega il fatto che non ci sia un maggior numero di donne nella posizione di Presidente di TC all’interno della IEC?

Il problema ha radici ben più profonde che nella stessa IEC: la mancanza di donne deve essere ricercata per prima cosa nel settore dell’industria. Per di più, negli ambienti elettrotecnici e scientifici ci sono meno donne che uomini. Sono alla IEC da 12 anni e la situazione sta lentamente, ma costantemente, migliorando. Sempre più donne sono coordinatrici o responsabili tecnici di TC rispetto a quando ho iniziato. È importante che la IEC continui a spingere per una maggior diversità e inclusione. È un valore aggiunto poiché porta maggior creatività e rispetto, e questo può solo recare vantaggi all’Organizzazione.

Come spiegherebbe il lavoro del TC 23 IEC in poche parole?

Il TC 23 ha un ruolo fondamentale nel garantire interfacce sicure tra installazioni elettriche e utilizzatori, sia che si tratti di un essere umano o di una macchina. Gli utenti umani variano da persone esperte fino a un pubblico non specializzato che comprende soggetti vulnerabili, come ad esempio i bambini o gli anziani. Questi diversi utenti sono sempre nei nostri pensieri. Per riassumere, prepariamo Norme di sicurezza e di prestazione per ogni accessorio elettrico o elettronico che costituisca l’interfaccia tra l’installazione elettrica da un lato e l’utente, o la macchina, dall’altro.

Un TC ha una struttura alquanto articolata a prima vista, include molti Sottocomitati (SC) e Gruppi di Lavoro (WG). Quale filosofia sta dietro a questa organizzazione?

Il campo di applicazione del TC 23 è molto vasto, poiché riguarda parecchi prodotti e sistemi. Lo abbiamo suddiviso tra molti Sottocomitati differenti per assicurarci che il nostro programma di lavoro sia gestito in maniera efficiente. Questo riflette inoltre la struttura dell’industria: alcuni stakeholder, per es. i produttori globali, sono coinvolti in tutti gli SC. Altri intervengono solo in una o due aree di interesse. Per le piccole e medie industrie, che producono solo una famiglia di prodotti, come ad esempio gli interruttori o i connettori per apparecchi, è più conveniente essere coinvolti in un SC relativo al loro settore. Questo permette loro di avere più voce in capitolo. Inoltre seguiamo tendenze quali i requisiti inerenti, per esempio, l’economia circolare, l’efficienza energetica, la digitalizzazione, la gestione dell’energia globale. Questo ci porta a sviluppare Norme per nuovi tipi di sistemi o prodotti, concernenti per esempio i sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES) e i sistemi di automazione e controllo di edifici. Stiamo pensando ad un approccio più completo, per esempio per quanto riguarda l’efficienza energetica. Abbiamo istituito un gruppo consultivo che comprende coordinatori e responsabili tecnici di TC, SC e team di manutenzione, per meglio coordinare il lavoro tra tutti i SottoComitati.

Che importanza riveste l’efficienza energetica come requisito normativo all’interno del TC 23?

È una delle sfide che affrontiamo. Siamo consapevoli del ruolo che possiamo avere nel contribuire a ridurre le emissioni di CO2 e per cercare di rispettare gli obiettivi dell’SDG 13. Abbiamo creato il sottocomitato SC 23K nel 2016 per occuparci di sistemi e prodotti per l’efficienza energetica, includendo i sistemi per la gestione di energia clienti o gli apparecchi di commutazione di carico e di sorgente. Case ed edifici, che diventano sempre più intelligenti, dovranno essere sostenibili, iperefficienti, resilienti e digitali. In questo settore sono richieste nuove Norme. Ci siamo resi conto inoltre che abbiamo bisogno di un approccio più globale e questo è il motivo per cui abbiamo istituito il Gruppo di Lavoro 9 e nel 2020 abbiamo pubblicato la prima edizione della IEC 63172  per fornire un metodo per determinare la classe di efficienza energetica di accessori elettrici. La maggior parte dei prodotti del TC 23 consuma solamente l’energia necessaria a svolgere la propria funzione. Questa energia funzionale è richiesta per garantire le caratteristiche di protezione dei dispositivi o le capacità di commutazione, controllo e monitoraggio che consentono un risparmio energetico a livello di sistema. Il paradosso è che dobbiamo utilizzare un po’ di energia per risparmiarne di più! Per esempio, l’HBES controllerà l’illuminazione, la climatizzazione e la chiusura delle persiane, solo per citarne alcune. I controller di questi sistemi usano un po’ di energia in più, rispetto a un singolo prodotto, ma sono più efficienti dal punto di vista energetico poiché, invece di impiegare più prodotti differenti per controllare applicazioni diverse, se ne utilizza uno solo. È un modo di pensare che richiede un approccio più olistico e funzionale. Il nostro obiettivo di efficienza energetica prevede di fornire lo stesso livello di servizi, consumando una minore quantità di energia. Implementare apparecchi elettrici e controller intelligenti, efficienti dal punto di vista energetico, è uno dei mezzi economicamente più vantaggioso per limitare le emissioni di CO2.

In che modo collaborate col TC 34 che prepara Norme per i sistemi intelligenti di illuminazione?

Abbiamo imparato a cooperare e lavorare insieme in un gruppo di valutazione Norme (standards evaluation group). Abbiamo creato un piccolo gruppo di lavoro per comprendere veramente le differenze tra un sistema di illuminazione e un HBES, e per capire se questi richiedano Norme differenti. Siamo arrivati alla conclusione che entrambi soddisfano specifiche diverse. Questo ci ha permesso di creare dei legami, di poterci conoscere meglio e ora lavoriamo insieme in diversi ambiti. Gli esperti del TC 34  valutano le nostre Norme relative agli HBES e noi le loro Norme relative all’illuminazione intelligente.

Il TC 23 inoltre collabora strettamente con il TC 69, che prepara Norme per i sistemi elettrici di trasferimento energia per veicoli elettrici (EV)?

Sì, entrambi partecipiamo al Systems Committee on Smart Energy (Comitato Sistemi per l’energia intelligente). L’SC 23H collabora con il TC 69 per gli aspetti relativi alla sicurezza e protezione di persone che utilizzano le stazioni di ricarica per veicoli elettrici (EV). L’SC 23E ha pubblicato la versione consolidata della
IEC 62752, che si applica ai dispositivi di protezione e controllo, integrati sul cavo per la ricarica in modo 2, per veicoli elettrici su strada. La modalità 2 descrive l’uso di un cavo di alimentazione che si collega a un punto di alimentazione a un’estremità e a una spina di ricarica del veicolo all’altra estremità. Infine, l’SC 23K lavora sui dati di comunicazione insieme al TC 69 e al TC 57. L’SC studia il modo in cui gli edifici intelligenti incidono sulla rete intelligente e come ridurre l’uso di energia, quando richiesto, per evitare blackout.

Digitalizzazione e automazione sono due importanti tendenze – come influiscono sul vostro lavoro?

L’automazione è stata presa in considerazione da tempo dal TC 23. Più di 35 anni fa, l’SC 23B pubblicò una Norma su un interruttore automatico per illuminazione che aveva inoltre proprietà di comunicazione e controllo. Questo è stato un precursore dei sistemi per abitazioni e edifici interconnessi. Circa cinque anni fa, abbiamo creato un Gruppo di Lavoro per la preparazione di Norme per i sistemi elettronici utilizzati in abitazioni e edifici. Uno dei problemi è quello di garantire la sicurezza, dal momento che i livelli di tensione tra questi sistemi e la rete sono diversi. Il nostro lavoro permette agli HBES di costituire una solida base per la completa realizzazione delle loro promesse di sostenibilità e digitalizzazione. Il mercato della domotica interessa molti operatori che non sempre hanno una conoscenza approfondita di tutti i complessi aspetti elettrotecnici in gioco e che quindi necessitano di Norme per aiutarli a realizzare i prodotti giusti. Stiamo seguendo i rispettivi lavori di altri TC sull’IoT e sui sistemi cloud. Inoltre stiamo esaminando nuovi sviluppi come i sistemi globali di gestione dell’energia (che integrano le energie rinnovabili e le micro-reti), i dati di prodotto durante il ciclo di vita di prodotti/sistemi e la cybersecurity (sicurezza informatica), ambiti in cui l’automazione giocherà ruoli chiave.

Guardando avanti, quali saranno le principali sfide dei prossimi anni?

Dal momento che l’esigenza di soluzioni sostenibili aumenta e si diffonde l’uso di tecnologie digitali, dobbiamo lavorare in modo diverso e collaborare di più con gli altri TC. Non possiamo trovare soluzioni a questioni e problematiche globali lavorando da soli. Questa è la ragione per cui i Comitati di Sistema IEC possono essere di grande aiuto. Un’altra sfida è reclutare persone con nuove competenze relative all’ambiente o alle tecnologie digitali e far loro comprendere i requisiti elettrici ed elettronici e contemporaneamente ampliare la conoscenza di esperti elettrotecnici in questi nuovi ambiti. Dobbiamo sempre focalizzarci sull’importanza che le Norme rivestono sul mercato, anche quando si tratta di argomenti nuovi, altrimenti le pubblicazioni non saranno utilizzate. La Normazione Internazionale deve costantemente adeguarsi per preparare le basi di questo nuovo futuro sostenibile e digitale!

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