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PREVENZIONE CONTRO ESPLOSIONI E SOSTANZE INFIAMMABILI

06/10/2017
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CT 31: un Comitato orizzontale per le apparecchiature elettriche in atmosfere potenzialmente a rischio.

Francesco ESPOSITO, Presidente CEI/CT 31 – Materiali antideflagranti

Nato a Milano nel 1967, diplomato Perito industriale con specializzazione in elettrotecnica. È libero professionista, in servizio per IMQ – Istituto Italiano del Marchio Qualità SpA, come esperto tecnico nell’ambito della Direttiva ATEX e del Sistema di certificazione IECEx per prodotti Ex. In ambito normativo ha partecipato costantemente dal 2002 alla normazione internazionale IEC e ISO, europea CEN e CENELEC e nazionale CEI ed UNI.

Dal 2012 al 2016 ha ricoperto il ruolo di System and solution product & Process Auditor and Solution Engineering Center Norm Expert presso una rinomata azienda nel campo delle tecnologie di protezione contro le esplosioni dei componenti elettrici e in quello dei sensori. Precedentemente, dal 2007 al 2012, ha assunto l’incarico di Capo Laboratorio Direttive ATEX e RoHS presso l’IMQ. Specializzato nelle certificazioni ATEX, ha rivestito importanti ruoli nel corso della sua carriera professionale, tra i quali quello di ATEX Product manager, svolgendo diverse attività di certificazione e prove risk assessment, ispezione, classificazione e formazione in campo Ex.

Inoltre, ha svolto numerose attività di docenza dal 2003 al 2016 per il CEI ed altri organismi, in particolare afferenti alle Direttive ATEX.

Al CEI, oltre ad essere l’attuale Presidente del CT 31 Materiali antideflagranti, è stato coordinatore del GdL congiunto TC 31/SC 61J e membro dei seguenti Comitati: SC 31J, CT 70, SC 17D, CT 20, CT 216, CT21/35, SC 34C, CT 65, SC 65B, CT 85/66, CT 109 e CT 111.

In IEC partecipa attivamente come membro e delegato nazionale ai seguenti Comitati:

  • TC 31 “Equipment for Explosive Atmospheres”;
  • SC 31J “Classification of hazardous area”;
  • SC 31G “Intrinsically safe equipment and systems”;
  • SC 31M “Non electrical equipment for explosive atmospheres”.

In CENELEC è membro e delegato nazionale del TC 31 e del TC 305.

 

Di quali normative si occupa il Comitato Tecnico CEI 31?

Il Comitato Tecnico 31 si occupa di materiale elettrico per luoghi con pericolo di esplosione e della classificazione di tali luoghi, dunque, di tutta la normazione dedicata a mitigare e ridurre il rischio di esplosione nei luoghi di lavoro o in tutti quei luoghi ove ci sono, si trattano, si generano e si utilizzano sostanze infiammabili sia nella forma gassosa che polverosa, cioè solida, tra le quali: farine, cacao, carbone; oppure le classiche sostanze infiammabili quali metano, idrogeno o acetilene, che vengono normalmente utilizzate nelle industrie di processo ed in tantissimi altri settori.

Per questo motivo il CT  31 non si occupa di un prodotto in particolare, ma è un Comitato orizzontale che tratta tutti i prodotti: dalle apparecchiature di illuminazione ai sensori per l’industria di processo, alle macchine elettriche, ai riscaldatori e alle prese spine. Il CT 31 annovera tra i propri membri numerose esperienze e molti costruttori delle più disparate provenienze dal mondo dell’elettronica, della meccanica, della chimico-fisica, dell’industria di processo, dell’automazione e del software. Si può affermare, quindi, che all’interno di questo Comitato Tecnico è possibile condividere conoscenze accomunate tutte da un unico obiettivo, cioè quello di ridurre il rischio di esplosione nei luoghi di lavoro, salvando centinaia di vite umane, tutelando l’ambiente  e mantenendo l’operatività dell’industria in sicurezza.

 

Qual è il contributo del CT italiano a livello internazionale IEC e CENELEC?

Il contributo del CT italiano è notevole nei rispettivi Comitati europei (CENELEC) ed internazionale (IEC), dove viene svolto il 90% delle attività.

Recependo una percentuale così elevata di standard dal mondo IEC e anche ISO, il contributo italiano è particolarmente rilevante da un lato perché è necessario partecipare come industria italiana alla normazione internazionale, creando nuovi standard e mantenendo quelli esistenti; dall’altro per permettere che l’industria italiana possa continuare a sviluppare, produrre e fabbricare prodotti di vario genere, dalle macchine elettriche alle apparecchiature di illuminazione o ai sensori, che siano conformi agli standard internazionali e che quindi godano anche dei requisiti necessari per poter circolare liberamente nei mercati internazionali dal Sud America, all’Australia, al Nord America, al Sud Africa, nonché in Europa, dove sussistono specifiche le direttive.

Il contributo italiano è quindi fondamentale ed è necessario partecipare attivamente ai lavori normativi in quanto questi standard, che poi si andranno a tradurre ed ad utilizzare, siano coerenti con la nostra grande tradizione industriale e scientifica e possano sempre produrre prodotti non solo sicuri ma anche tecnologicamente all’avanguardia.

 

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