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PRODOTTI ELETTROTECNICI: OBIETTIVO SICUREZZA

19/02/2018
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Sviluppo e aggiornamento delle normative per le prove sui prodotti contro il rischio di incendio.

Uberto VERCELLOTTI, Presidente CEI CT 89 “Prove relative ai pericoli di incendio”

È nato nel 1959 a Borgomanero (Novara) e si è laureato nel 1984 in Ingegneria Elettrica, Misure elettriche al Politecnico di Milano.

È Presidente del CT 89 del CEI dal 2010, di cui è stato Segretario dal 1996. È stato Presidente del TC 89 IEC “Fire hazard testing” per tredici anni, assumendone la Vice presidenza nel 2017, anno in cui, in occasione dell’81° General Meeting della IEC di Vladivostok, ha ricevuto il Thomas Edison Award, massimo riconoscimento conferito dalla IEC ai propri esperti per il contributo dato allo sviluppo della normativa tecnica del settore a livello mondiale. Nel 2007 gli era stato conferito un riconoscimento analogo a livello italiano: il Premio CEI – Ingegner Giorgi.

In ambito normativo CEI e IEC è sempre stato molto attivo, ricoprendo diversi incarichi sin dalla fine degli anni ’90, oltre che nel CT 89, anche nei CT 20 (Cavi elettrici) e CT 14 (Trasformatori), in particolare per gli aspetti correlati al comportamento al fuoco dei diversi prodotti.

La sua esperienza professionale si è sviluppata al CESI, dove ha iniziato nel 1985 come responsabile del laboratorio di prove sui comportamenti al fuoco per i cavi BT e MT e loro accessori, celle fotovoltaiche e pompe di calore. Ha ricoperto negli anni successivi diversi incarichi all’interno del dipartimento vendite CESI per il mercato europeo ed italiano degli impianti industriali e prodotti elettromeccanici; è stato Account Manager Italia del settore impianti industriali e Area Manager CSI Countries (Ex URSS); dal 2008 Product Leader cavi all’interno di CESI Energy Division – BU Laboratories; dal 2010 Area Manager for Testing Services CESI.

Dal 2012 è referente TCE – MPD (Market and Product Development) per cavi ed accessori e Market Senior Expert di CESI.

 

In che senso il CT 89 si può definire un Comitato “orizzontale”?

Il Comitato Tecnico 89 si occupa di prove al fuoco, argomenti la cui natura stessa è trasversale nel senso che interessano tutti i prodotti in generale, e non solo quelli elettrotecnici; questo è il motivo per cui una trentina di anni fa si decise di estrapolare dal SottoComitato 50D l’argomento “fuoco” per generare un Comitato ad hoc.

 

Quali attività svolte dal Comitato 89 CEI ricorda con maggiore soddisfazione?

Per quanto riguarda l’attività CEI, un aspetto che ci ha molto motivato anni fa è stata la creazione di uno strumento informatico, all’interno del sito CEI, dedicato ai Comitati Tecnici che devono affrontare le problematiche relative ai rischi di incendio dei prodotti elettrotecnici, sviluppato da alcuni esperti del Comitato italiano con il supporto del CEI ormai quasi dieci anni fa. Successivamente alla sua messa on-line nel sito internet del CEI, la IEC, dopo una serie di riunioni internazionali, ha accettato con  entusiasmo di inserirne il link all’interno del proprio sito sul dashboard del TC 89. Questo strumento serve inoltre a fare in modo che i Comitati Tecnici possano trovare raggruppate tutte le informazioni richieste dalle Guide IEC 104 e 51, da utilizzare nella creazione di nuove norme.

Tale strumento è in fase di aggiornamento e sarà a breve disponibile la nuova versione.

 

Qual è stato e qual è il contributo italiano in sede europea ed internazionale?

Il Comitato 89 IEC non ha un corrispettivo Comitato CENELEC,  ma solo una segreteria di riferimento che verifica l’adozione di quanto viene sviluppato a livello IEC.

Per quanto riguarda l’ambito internazionale, sono orgoglioso di essere stato Chairman del TC 89 IEC per dodici anni, oltre ad un anno
aggiuntivo come Acting Chairman, per un totale di tredici anni durante i quali abbiamo elaborato e pubblicato numerose norme nuove su richiesta dei Comitati Tecnici.

Stiamo ancora lavorando su alcuni progetti che avremmo voluto sviluppare ma non abbiamo ancora concluso, ad esempio la classificazione che ci era stata richiesta da alcuni Comitati e che purtroppo non siamo riusciti a finalizzare; in
questi ultimi anni abbiamo prodotto parecchie norme e sono soddisfatto di aver lasciato la mia Chairmanship IEC al mio successore senza alcuna pendenza di norme in elaborazione.

 

Quali sono secondo Lei gli obiettivi prioritari per il CT 89, in generale, per il mondo normativo elettrico? 

Per quanto riguarda il CT 89 stiamo lavorando parecchio sulla riorganizzazione delle normative legate all’utilizzo del glow wire e stiamo cercando di fare in modo di renderlo sempre più ripetibile tra i laboratori di prova che lo utilizzano e quindi ancora più appetibile per l’industria.

In generale, quello che sento mancare è l’apporto dell’industria italiana nei vari Comitati Tecnici, non solo nell’89. È inutile dire che non si portano avanti le istanze dell’industria nazionale se poi l’industria nazionale è la prima a non partecipare ai lavori normativi.

Infatti, una caratteristica fondamentale nel mondo normativo è proprio di riuscire ad ottenere un compromesso all’interno del processo di creazione di una norma tra i vari stakeholder e gli italiani sono sempre stati capaci di mettere insieme i diversi interessi e posizioni.

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