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Robot in prima linea nella lotta al COVID-19

20/05/2020
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Mentre la pandemia continua a diffondersi nel mondo, gli ospedali si rivolgono alla tecnologia per un aiuto nel trattamento dei pazienti e per proteggere medici e infermieri in questo frangente.

Un recente articolo della rivista “Science Robotics” suggerisce che i robot potrebbero costituire una risorsa efficace nel combattere il COVID-19. Questi possono, infatti, essere impiegati per la disinfezione, per la consegna di medicinali e cibo, per misurare i parametri vitali. L’attività che sta svolgendo un ospedale di Varese fornisce uno sguardo su quanto sia possibile ottenere con l’applicazione della robotica.

Aiuto agli operatori sanitari

Gli operatori dell’ospedale di Varese stanno utilizzando i robot per verificare i pazienti COVID-19. Equipaggiati di telecamera, i robot consentono al personale medico di controllare i pazienti e monitorarne i parametri attraverso lo schermo.

I robot hanno un volto amichevole, dotato di grandi occhi, per mettere i pazienti a loro agio. Oltre a garantire protezione a medici e infermieri, consentono all’ospedale di ridurre l’uso di mascherine e camici protettivi, risorse che scarseggiano. Essi permettono inoltre ai pazienti che ne sono in grado di comunicare con il personale medico. Dotato di oltre 60 sensori, il robot ha capacità di interazione vocale, riconoscimento facciale, localizzazione della voce, videochiamare, evitare gli ostacoli ed auto ricaricarsi. 

Il ruolo delle norme IEC

La IEC prepara norme internazionali ed elabora programmi di valutazione di conformità per molte delle tecnologie che questi robot incorporano, quali ad esempio sensori, batterie e semiconduttori. Il TC 47 IEC “Semiconductor devices” include i sensori in molte sue pubblicazioni, comprese le norme internazionali sui componenti utilizzati in una vasta gamma di sensori.

I robot assistenziali e altri analoghi dispositivi robotizzati sono parte di una categoria più ampia di tecnologie correlate alle condizioni di Active Assisted Living (AAL). Tutti questi dispositivi sono previsti per migliorare la qualità della vita di chi li usa, consentendo loro di condurre una vita autonoma grazie all’uso della Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione (ICT).

Il Comitato di Sistema “Active Assisted Living” (IEC SyC AAL), il cui omologo in Italia è il CT 318, ha il ruolo di promuovere la sicurezza, la protezione, la riservatezza e l’interoperabilità tra i fornitori, nell’uso di sistemi e servizi AAL, nonché di incoraggiare un’attività normativa che consenta il loro utilizzo e la loro accessibilità.

Il TC 21 IEC prepara norme internazionali per accumulatori e pile che comprendono i requisiti di installazione, le prestazioni, gli aspetti, le dimensioni e l’etichettatura dei sistemi di batterie.

Il Comitato Tecnico Congiunto ISO/IEC per la Tecnologia dell’Informazione
(ISO/IEC JTC 1) e i suoi numerosi SottoComitati preparano norme internazionali che costituiscono una guida per gli altri Comitati IEC e ISO che sviluppano applicazioni per l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things e il cloud computing.

Inoltre, occorre aggiungere i Comitati Tecnici che sviluppano norme per componenti hardware, come i touchscreen (TC 110 IEC “Electronic displays”) e per sistemi e apparecchiature audio, video e multimediali (TC 100 IEC).

Robot al lavoro

Più in generale, dal momento che a livello mondiale i lavoratori del settore industriale sono a casa, spaventati dalla possibilità di contrarre il virus, molti imprenditori hanno verosimilmente preso in considerazione di spostare le loro linee produttive verso l’automazione totale. Gli imprenditori agricoli potrebbero impiegare la robotica per l’aiuto nei campi e nelle serre, dal momento che i lavoratori temporanei mancano.

Se da una parte la pandemia mette a fuoco la necessità di robot, dall’altra sta solo accelerando una tendenza che sta già avendo effetti sulle occupazioni a basso reddito, soprattutto nei paesi sviluppati. Le casse a pagamento automatico, per esempio, sono diventate consuetudine in molti negozi e stazioni ferroviarie, e la gente le usa tranquillamente.

I robot sono sempre più richiesti per svolgere lavori ripetitivi, “sporchi” e pericolosi, e il COVID-19 ha messo in luce la loro utilità. I magazzini dei negozi si affidano ampiamente ai robot e questi stanno diventando sempre più comuni nelle imprese di pulizie e perfino nei fast food.

Affrontare le preoccupazioni sociali attraverso le norme

È chiaro che il virus avrà un profondo impatto sull’economia e sul lavoro. L’isolamento sociale provocato dal COVID-19 mette in evidenza che, se l’isolamento stesso permette di proteggere la salute dei lavoratori, in alcuni casi sta portando via i loro mezzi di sostentamento. Lo stesso accade anche per i professionisti più qualificati, quali contabili e ispettori, che non sono tutelati. I robot non si ammalano mai e possono soddisfare le scadenze senza fallire.

La IEC è un membro fondatore della Open Community for Ethics in Autonomous and Intelligent Systems (OCEANIS). Questo forum globale mette in contatto le organizzazioni interessate allo sviluppo e all’uso delle norme come mezzo per affrontare le questioni etiche di sistemi autonomi e intelligenti. La IEC ha inoltre istituito un suo gruppo per individuare le questioni etiche e gli interessi sociali rilevanti per la propria attività normativa ed altre attività tecniche.

Se la questione sugli algoritmi erronei è spesso menzionata nell’agenda “etica”, una preoccupazione forse ancora più pressante è: “che tipo di futuro vogliamo”? L’Intelligenza Artificiale (AI) sta già cambiando molti aspetti della nostra vita quotidiana. Le tecnologie basate sull’AI sono già applicate per aumentare l’efficienza, risolvere problemi e creare esperienze individuali modulari. È quindi di vitale importanza che la trasformazione digitale tenga conto di questioni come la privacy, la sicurezza, e l’integrità per ottenere i vantaggi più ampi possibili. Lo scopo deve essere quello di aumentare al massimo il bene pubblico, limitando il rischio di danni e relative conseguenze involontarie. Il desiderio di implementare rapidamente l’AI non deve prevalere sulla necessità di studiarne le implicazioni etiche. Le norme internazionali sviluppate in questo ambito possono garantire il raggiungimento di un giusto equilibrio.

Tratto da un articolo di Michael A. Mullane e Catherine Bischofberger pubblicato su IEC e-tech 02/2020

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